Passione Gourmet Bianca sul lago, chef Emanuele Petrosino - Passione Gourmet

Bianca sul lago

Ristorante
Via Dante Alighieri 18, Oggiono (LC)
Chef Emanuele Petrosino
Recensito da Fiorello Bianchi

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Cucina stilisticamente elegante.
  • Location affascinante.

Difetti

  • Mancanza di slanci.
  • Prezzi menù alla carta elevati.
Visitato il 02-2021

Bianca sul lago: un “campano” sul lago di Annone

Emanuele Petrosino è stato il giovane chef rilevazione per la Guida Michelin 2019: 1 stella al ristorante I Portici a Bologna, esperienze importanti sia in Italia, da Enrico Crippa,  Gennaro Esposito, Nino Di Costanzo, sia in Francia da Christopher Coutanceau e da Anne-Sophie Pic.

Da agosto 2020 ha deciso di intraprendere una nuova avventura e approdare sulle sponde del lago di Annone, in un nuovissimo e affascinante relais dove cura sia la parte hotel che il bistrot e il ristorante di fine dining: Bianca sul Lago. La sua è una cucina di impostazione classica, che riflette decisamente la sua formazione campana, in primis con tributi a Di Costanzo, poi a Anne-Sophie Pic. Una  grande cura del dettaglio, con cotture millimetriche in piatti di grande impatto cromatico e di elegante bellezza. Una cucina sofisticata ma indubbiamente confortevole.

Cromatismi di grande eleganza

La “vege-table” introduce il microcosmo culinario del cuoco, con piccole miniature vegetali, in diverse consistenze e cotture. La Campania emerge prepotentemente nell’utilizzo, in tante portate,  della bufala e del pomodoro, protagonista, in differenti varietà, nello spaghettone, così come nella salsa alla puttanesca che accompagna, valorizzando, una triglia, farcita di spinaci. Insolito l’accompagnamento della triglia con il tagliolino, servito come una sorta di contorno al posto della verdura, con richiami alla cucina sia francese che mitteleuropea.

Chiara ispirazione francese, con l’accostamento crostaceo-selvaggina, si ritrova qui nell’incontro scampo-pollame, con la dolcezza del crostaceo, ricoperto da lamelle di cavolfiore crudo, a mitigare il sapore deciso della faraona, servita in diverse sue parti e come raviolo, con il suo fondo. In realtà le due componenti vivono di luce propria e potrebbero tranquillamente essere servite come piatti separati,  non avendo riscontrato una particolare sinergia dal loro accostamento. Piacevole e saporito il tortello con ripieno di Parmigiano, polvere di peperone crusco, cannellini e scarola, quenelle di basilico, con la crema di cannellini forse fin troppo preponderante. Molto bello il dessert, in due portate,  con un interessante sorbetto di bufala e camomilla, coperto da una elegante cialda di miele millefiori.

Cromatismi di notevole eleganza in tutti i piatti, con presentazioni stilisticamente ineccepibili, che appagano tutti i sensi. Auspichiamo soltanto qualche slancio verso la ricerca di maggiori contrasti, per una certa discontinuità all’interno del percorso che, ribadiamo, risulta essere molto confortevole, ma che potrebbe rivelare maggiori complessità e profondità di gusto. Soprattutto auspichiamo anche che questi piatti, gran parte dei quali identici a quelli proposto nella sua precedente esperienza a I Portici, vengano rinnovati e cambiati. Stiamo in ogni caso parlando di una esperienza di grande piacevolezza, in una ambientazione di grande fascino.

La galleria fotografica:

1 Commento.

  • Rosario Criscione13 Maggio 2021

    Meraviglioso!

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *