Secoli di qualità e dedizione
Château de Fargues vuol dire famiglia Lur Saluce. Lur Saluce vuol dire Sauternes. Nel cuore della regione del Sauternes, tra Langon e la Garonna, si erge il maestoso Château de Fargues, un’antica fortezza ricca di storia e tradizione vinicola. Fondato nel 1306 da Raymond-Guilhem de Fargues, il castello entrò a far parte della famiglia Lur nel 1472, legame che da allora non si è mai spezzato. Questa dinastia è celebre a Bordeaux, anche grazie all’acquisizione, nel 1785, del leggendario Château d’Yquem.
Negli anni ’20, Bertrand de Lur Saluces prese l’audace decisione di abbandonare la produzione di vini rossi per dedicare anche Château de Fargues al Sauternes, reimpiantando totalmente i vigneti con i vitigni nobili Sémillon e Sauvignon Blanc.

Dal 1968 al 2004, una figura mitica del mondo del vino, Alexandre de Lur Saluces, ha gestito sia Château d’Yquem che Château de Fargues, mantenendo viva la tradizione anche dopo l’ingresso del gruppo LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton nella proprietà del primo. Oggi, dopo alcuni anni di affiancamento ad Alexandre, scomparso nel 2023, è il figlio Philippe, sedicesima generazione, che tiene salde le redini di Château de Fargues continuando a produrre Sauternes intensi e dinamici, nel pieno rispetto del motto di famiglia, “Noch”, ovvero: “sempre più avanti nella ricerca della qualità, dell’eleganza, della raffinatezza, senza alcun compromesso”. Il Sauternes, perlomeno il grande Sauternes, richiede un lavoro maniacale, che non ammette compromessi. Proprio i Lur Saluces sono gli artefici della ‘vendemmia per tries‘, che ha reso questo vino un’icona mondiale. Un lavoro minuzioso, che prevede una selezione estrema dell’uva, raccolta acino per acino per mezzo anche dieci passaggi in vigna. Solo così, scegliendo esclusivamente gli acini perfettamente intaccati dalla muffa nobile, può nascere un grande Sauternes, e Château de Fargues non mette mai sul mercato annate imperfette (è il caso, per esempio, delle 1972, 1974, 1992 e 2012).
Château de Fargues va annoverata tra le aziende che produce i migliori Sauternes anche se non figura nella storica classificazione dei grands crus del 1855, solo perché la sua prima annata ufficiale risale al 1943 (imbottigliata nel 1947). Per quanto ogni annata faccia storia a sè, normalmente il vino viene fermentato per 3-5 settimane, in botti di rovere con lieviti indigeni e affinato in un blend di un terzo di botti nuove e due terzi di secondo passaggio per almeno trenta mesi. Le rese sono bassissime, intorno a 1500 bottiglie per ettaro.
La degustazione
Durante l’ultimo incontro con Philippe abbiamo assaggiato a tutto pasto, al San Domenico di Imola, una bella verticale di Château de Fargues delle annate 1997, 2007, 2010, 2013 e 2016 (in calce le note di degustazione) . Come ogni volta che ci incontriamo non abbiamo potuto fare a meno di discutere sugli accostamenti di un grande Sauternes. Certo non è un vino che si adatta volentieri a un dolce, mentre è perfetto nel suo tradizionale accostamento con foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi e formaggi erborinati. Eppure i migliori accostamenti possibili rimangono con pollo arrosto (l’abbinamento preferito da Alexandre), ma anche aragosta, ostriche, petto d’anatra, aperitivo a base di frutti di mare, pane burro e acciughe e perché no risotto ai gamberi, senza contare il piacere assoluto di gustarlo da solo.
Il vino è distribuito in Italia da Partesa.

Annata 1997
Dal bellissimo colore giallo dorato con riflessi lievemente ambrati, al naso esprime sentori di miele, moscato, e confettura di arancia. Si sviluppano poi complessi aromi di frutta candita, gelatine di frutta e frutta secca, con un tocco tostato e speziato di zafferano. L’attacco è rotondo e morbido al palato, diventando cremoso e pieno a metà bocca per un vino ricco e concentrato. In bocca le sfumature di miele lasciano spazio a una moltitudine di sapori di frutta candita e albicocca secca. Concentrazione, complessità, sfaccettature, perfetto equilibrio e finale lunghissimo confermano che si tratta di una grande annata. 96/100
Annata 2007
Bellissimo colore dorato brillante. Il naso è fresco, fine, preciso e scolpito con note floreali di rosa e peonia e speziate di zafferano, che lasciano spazio alla scorza di limone e alla confettura di arancia, prima di far emergere note cipriate e di mandorla. A un attacco morbido e rotondo segue una sensazione di cremosità e pienezza a metà bocca. Spiccata la sapidità che sembra un tratto distintivo di questa annata. Nel retrogusto delicati aromi di prugna, confettura e tarte tatin per un finale lungo e persistente. 91/100
Annata 2010
Un vino che nel bicchiere si presenta brillante, giallo oro pallido, titilla il naso con note dolci di miele di fiori bianchi, profumi esotici, ma anche albicocca matura, fico fresco e pistilli di zafferano. Il limone candito dona freschezza a questi profumi fruttati e lievemente speziati. In bocca si rivela un equilibrio perfetto tra struttura e un lato setoso ed avvolgente, esaltato da una piacevole acidità. Prevalgono sensazioni di frutti esotici come ananas e frutto della passione. Nel finale lungo e delicatamente speziato risaltano note di mandarino e limone candito. 93/100
Annata 2013
Colore giallo paglierino carico brillante con riflessi dorati. Il naso dalle note molto fresche di limone, fiori bianchi e mela, accompagnate da piccole sfumature agrumate di pompelmo. Seguono sentori di torta al limone, meringa, pan di zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi e, sul finale, note di pasticceria e caramello. L’attacco è fresco e deciso, con un’intensa componente di limone e mela, che si ammorbidisce nel corso della degustazione, pur mantenendo il suo carattere vivace e teso. Dopo il limone ben presente, emergono aromi di pera sciroppata, miele d’acacia, prugna e marmellata d’arancia, accompagnati da golose sfumature di meringa e caramello. Un vino che si svela lentamente, rivelando una struttura solida di grande precisione, con una lunga persistenza in bocca e la tensione così caratteristica di questa annata. 91/100
Annata 2016
Di un giallo paglierino carico brillante al naso esprime note floreali di tiglio, agrumate di pompelmo, buccia di arancia in confettura, limone e verbena fresca e speziate di pistilli di zafferano. E’ vero cesto di frutti bianchi e agrumi, accompagnati da frutta candita, miele d’acacia, vaniglia e una nota di caramello. Una un vino ancora giovane, ma già perfettamente equilibrato e raffinato che in bocca si rivela una vera delizia, in cui la magica integrazione tra alcol, zucchero, acidità e l’intrigante amarezza della buccia di arancia si realizza alla perfezione. 94/100