Armonia, equilibrio, complessità e finezza
Ricorderemo il periodo Pasquale del 2020 non solo per il lockdown, causato da un momento storico che rimarrà impresso nella nostra memoria, ma anche per bottiglie che hanno ornato le tavole di queste timide giornate. Nel caso specifico bevendo un grandissimo vino: Château d’Yquem 2001.
Château d’Yquem, oggi di proprietà di LVMH – gruppo francese specializzato in beni di lusso – che lo rilevò nel 1999 dalla famiglia Lur-Saluces, è prodotto nella zona di Sauternes, nella parte meridionale di Bordeaux e conta una superficie vitata di 113 ettari.
Il terreno è caldo e secco in superficie, capace di trattenere il calore grazie alla presenza dei ciottoli e della ghiaia. Il sottosuolo è argilloso e contiene buone riserve di acqua, tanto che vi sono numerose falde acquifere presenti nella proprietà.
La superficie vitata è coltivata al 75% da varietà Sémillon, dalla quale si produce un vino ricco di corpo e struttura, e al 25% da Sauvignon Blanc, un’uva a maturazione precoce che dona al vino complessità aromatica e finezza.
Château d’Yquem gode di un eccezionale microclima anche grazie al fiume Ciron – un piccolo affluente di sinistra della Garonna – che svolge un ruolo decisivo nello sviluppo della muffa nobile. Esso infatti contribuisce allo sviluppo delle nebbie mattutine dell’autunno, che consentono alla Botritys Cinerea di depositarsi sui grappoli essiccandoli e concentrando sia zuccheri che aromi.
Non usano diserbanti e le rese sono bassissime – una frazione rispetto a quanto permesso dal pur severo disciplinare che consente un massimo di 25 ettolitri ad ettaro – tanto che mediamente vengono prodotte solo 70.000 bottiglie all’anno!
La vendemmia è scaglionata in momenti diversi e le uve vengono raccolte dalle 5-6 fino anche alle 10-11 volte per un unico appezzamento, prolungando così la vendemmia anche a un massimo di otto settimane. Gli acini sono controllati uno ad uno per ottenere l’uva alla giusta maturazione e con il perfetto sviluppo della muffa. Château d’Yquem affina per 48 mesi, di cui buona parte in barriqueCon "barrique" si intende una piccola botte di legno adatta all’affinamento di vino dalla capacità compresa tra i 225 e i 228 litri.... Leggi nuove.
Quando nel 1855 i grandi vini di Bordeaux vennero classificati in Cru, per Château d’Yquem si creò una categoria a parte: “Premier Cru Supérieur”. Un rango mai messo in discussione nonostante le critiche e le revisioni che quella classificazione ha subito negli ultimi 170 anni.
Château d’Yquem ha uno stile inconfondibile. Riconoscibile per la sua espressione aromatica, per la texture unica e la persistenza in bocca, è un vino che evolve in modo sontuoso e adatto a lunghissimi, per non dire centenari, invecchiamenti. È un vino dolce, ma non è un vino da dessert! Grazie al perfetto equilibrio tra spirito zuccherino, gusto acido e alla sua complessità unita alla persistenza gusto-olfattiva, è un vino che può accompagnare cibi strutturati e grassi, così come aperitivi. Guai a servirlo troppo freddo.
È un vino che si accosta perfettamente con la pelle grassa e croccante del petto d’anatra, col foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi o con formaggi erborinati. Eccellente con l’aragosta, le bisqueE' una ricetta della cucina francese tipicamente basata sul brodo di crostacei (aragoste, astici, gamberi di fiume). Si tratta di una zuppa che può essere servita in purezza oppure utilizzata come fondo di cottura per la preparazione di altre pietanze. È da considerarsi a tutti gli effetti un fondo bruno a base di crostacei. Per preparare la bisque è necessario... Leggi di crostacei, il pesce crudo e le ostriche – sì, le ostriche – senza parlare del pane con burro e acciughe!
Si presenta di un colore giallo dorato intenso ed emana profumi complessi ed espressivi. Esordisce con un’esplosione di tart-tatin e miele di acacia seguita dall’immancabile nota di albicocca appassita ed una punta di zafferano. Si fanno poi strada note di confettura d’arancia, cera d’api, ananas, mango, cannella e liquirizia. È un vino puro, denso ed opulento (150 grammi di zucchero residuo) in cui la dolcezza e la ricchezza dell’attacco sono perfettamente controbilanciate da una fine sapidità e una piacevole freschezza, che gli donano precisione, vibrazione e un eccezionale equilibrio. In bocca il vino è stratificato, dinamico ed armonico. Ritornano note di frutta tropicale insieme a sentori di lime candito, pesca Melba e mela al forno. Un retrogusto di frutta secca e spezie dolci fa da sfondo ad un finale infinito. Un vino in cui armonia, equilibrio, complessità e finezza convivono.