Passione Gourmet Hermitage Rouge 2000 di Jean Louis Chave - Passione Gourmet

Hermitage Rouge 2000 di Jean Louis Chave

Vino
Recensito da Orazio Vagnozzi

Un grande vino in una piccola annata

Jean-Louis Chave è forse il migliore interprete della vinificazione del vitigno Syrah proveniente dalla collina dell’Hermitage (e dell’omonima denominazione). L’Hermitage è una zona di 130 ettari che si estende sulla collina sopra il villaggio di Tain-Hermitage, sul fiume Rodano, difronte a Tournon-sur-Rhône. Tale zona è nota soprattutto per i suoi vini rossi a base di Syrah, sebbene vengano prodotti anche grandi vini bianchi a base di Marsanne e Roussanne. 

La famiglia Chave produce vino da 16 generazioni, che hanno tramandato il mestiere di “vignerons” – come è riportato in etichetta – di padre in figlio, fin dal 1481. Gli Chave iniziarono a coltivare vigne e far vino in quella che noi ora conosciamo come l’appellazione di St. Josef. 

L’acquisto dei primi terreni sulla collina di Hermitage risale tuttavia al 1865: la famiglia si spostò in questa zona in seguito all’attacco di fillossera che colpì l’Europa alla fine del XIX secolo, cominciando a produrre vino a Mauves – a sud di Tournon-sur-Rhône – dove ancora oggi producono l’Hermitage.

Jean Louis Chave possiede nove vigne (o lieux-dits) sparse sulla collina di Hermitage per un totale di 14 ettari. Dieci di questi sono piantati a Syrah e vengono usati per produrre l’Hermitage Rouge, nonché il vino che il domaine produce dal 1990 solo nelle grandi annate, la Cuvée Cathelin. I rimanenti 4 ettari sono coltivati per l’80% a Marsanne e per il 20% a Roussanne. Le piante di Syrah hanno un’età media di 50 anni, mentre quelle dedicate al vino bianco hanno in genere più di 60 anni. 

La Syrah è coltivata nelle vigne di Bessards, L’Hermite, Peleat, Meal, Beaume, Diognieres e Vercandiered. Si tratta di vigneti che hanno caratteristiche diverse tra loro con sottosuoli in cui, a seconda delle vigne, prevalgono granito, calcare, scisto, argilla e sabbia. La parcella Bessards – di due ettari – che molti considerano il cuore e l’anima dei vini di Chave, è prevalentemente composta da granito. 

Un po’ controcorrente rispetto ad altri produttori che vinificano ed etichettano l’Hermitage per parcella (alla “borgognona” per intenderci), Jean-Louis realizza i propri vini attraverso l’assemblaggio delle diverse parcelle, ognuna delle quali viene vinificata separatamente. La sua capacità di realizzare con maestria gli assemblaggi contribuisce in modo determinante alla complessità e alla completezza dei suoi vini. In questo ricorda un po’ la filosofia produttiva dell’indimenticabile Bartolo Mascarello, in Barolo. 

Per i vini rossi i grappoli vengono quasi sempre diraspati; in annate particolarmente mature, infatti, può essere mantenuto fino al 50% dei raspi. L’affinamento di 18 mesi avviene in botti da 228 litri, di cui nuove dal 10 al 20%.

L’Hermitage Rouge di Jean-Louis è un vino concentrato, ricco, profondo, elegante, equilibrato, con una finezza che pochi altri vini sono in grado di esprimere. In linea generale, da non bere in gioventù: meglio aspettare almeno una ventina d’anni. 

La 2000 è un’annata “minore” se posta a confronto con altre della denominazione, pertanto si consiglia di bere questo vino adesso, “fresco” dei suoi vent’anni. L’assaggio ha confermato le aspettative attese: un gran vino.

Il colore è rosso rubino carico. Al naso si esprime attraverso sentori di ribes nero e mirtillo insieme a violetta, liquirizia, affumicatura, chiodi di garofano, anice e menta. Un vino di pieno, di corpo, ricco, estremamente piacevole, ben equilibrato da una buona acidità e sapidità. Il finale è lunghissimo.

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