Giulio Ferrari Riserva del Fondatore

La migliore bollicina italiana

I particolari giorni di lockdown ci hanno visto fare i conti con la vita domestica, spingendoci ad allietarla con ciò che è capace di portare conforto. Un vino eccezionale, ad esempio, è una di queste cose. Per questo, a distanza di qualche giorno una dall’altra, due bottiglie di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore delle annate 1996 e 2002 hanno rivestito il protagonismo di un pranzo o di una cena, ricordandoci quanto incredibili possano essere certe opere d’arte sotto forma di vino.

Una mini-verticale, questa, di uno spumante considerato da molti – a buon diritto! – il migliore in Italia. Il fondatore delle Cantine Ferrari fu appunto Giulio Ferrari, che all’inizio del novecento – nel 1902, per l’esattezza – avvia in Trentino una produzione di vini che oggi definiremmo all’avanguardia. Dopo aver frequentato l’università di enologia a Montpellier e fatto esperienza sul campo, dove apprende le tecniche per coltivare e vinificare lo Champagne, torna in Italia e inizia a coltivare uva Chardonnay e Pinot nero, sulle montagne del Trentino. Qui, Giulio Ferrari trova una condizione pedoclimatica particolarmente favorevole alla produzione di “bollicine”. Nel 1952 Bruno Lunelli – proprietario di una famosa enoteca a Trento – rileva l’azienda portando avanti il nome delle Cantine Ferrari. Ed è il figlio Mauro che, insieme ai fratelli Gino e Franco, ne raccoglie il testimone, decidendo di mettere sul mercato negli anni ‘80 uno spumante speciale, la cui prima annata è il 1972. Si tratta del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, che oggi rappresenta lo spumante italiano più celebrato al mondo. E dal 2011 Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro – terza generazione della famiglia Lunelli – sono alla guida dell’azienda, che è divenuta un punto di riferimento per la produzione spumantistica italiana ed è leader indiscusso per la diffusione di bollicine nostrane, vinificate con il metodo classico, nel mondo.

La Riserva del Fondatore è uno spumante vinificato solo nelle annate migliori, ottenuto al 100%  da uve Chardonnay, che provengono dal Maso Pianizza, il più antico e vocato cru della cantina, posto tra i 500 e 600 metri di altitudine. Un blanc de blanc che prevede l’utilizzo di uve selezionate e fatte fermentare in tini di acciaio e una maturazione sui lieviti che dura 10 anni.

E veniamo alle note di degustazione.

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1996

Il colore è giallo intenso con riflessi dorati, che virano verso una leggera nota ambrata. La bollicina è fine, non abbondantissima. Naso intenso ed espressivo: nocciola tostata, miele, ananas, banana secca, cedro candito, pasticceria con una nota speziata di bacca di ginepro, fascina di fieno, eucalipto e mandorla bianca. In bocca l’attacco è di grande morbidezza ed eleganza, ben controbilanciato da un’acidità fresca e da una nota sapida che donano al vino equilibrio, vibrazione e verticalità da gran vino. Si confermano in bocca le promesse del naso. È un vino dotato di “souplesse”, dal finale persistente con retrogusto di frutta candita e bacca di ginepro ed un ritorno della mandorla bianca percepita al naso che lascia una leggera sensazione amaricante. Vino integro, di grande equilibrio in bocca. Molto, molto piacevole. Ricorda i Krug Grande Cuvée degli anni ‘90 bevuti oggi. Voto 96

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2002

Colore giallo dorato, vivace di molti riflessi. Bollicina fine ed abbondante. Il naso è tipico da Chardonnay, di frutta bianca, pietra focaia, nocciola tostata, miele, pompelmo, pepe bianco, burro fuso, mandorla ed eucalipto. In bocca il sorso è grasso e cremoso, ben equilibrato da acidità e sapidità che donano freschezza, equilibrio e tensione. È un vino elegante, dalla bollicina molto fine di grande persistenza con retrogusto di mandorla e menta. Al naso ricorda alcuni Grand Cru di Borgogna. Voto 93

credit photo di gruppo Famiglia Lunelli: trentodoc.com