Orizzontale di due grandi annate, 1982 e 1990
Otto bottiglie di due straordinarie annate, la 1982 e 1990, provenienti sia dalla Riva Sinistra che dalla Riva Destra della regione di Bordeaux. Con questo eccezionale evento deliziamo il nostro 28 ottobre, fra le sale dell’Enoteca Compagnia del Taglio di Modena.
Semplificando la complessa geografia della zona del Bordeaux, si fa spesso riferimento alle due rive dell’estuario della Gironda: la Riva Sinistra – ossia la regione situata a occidente, verso l’Oceano Atlantico, in cui si trovano le zone di Mèdoc e Graves – e la Riva Destra – ossia la regione a oriente in cui si trovano le zone di Pomerol e Saint-Émilion. In Bordeaux predominano i vitigni a bacca rossa, che sono la base del cosiddetto taglio bordolese. I principali sono il Cabernet Sauvignon, che dona struttura tannica e capacità di invecchiamento, il Cabernet Franc, che regala eleganza e finezza, e il Merlot, con la sua rotondità e morbidezza. I vini della Riva Sinistra tendono ad avere un’alta percentuale di Cabernet Sauvignon e sono spesso caratterizzati da forza, potenza e una certa austerità. I vini della Riva Destra vedono invece una predominanza di Merlot, specie nel Libournais, e di Cabernet Franc, e sono spesso caratterizzati da opulenza, rotondità, morbidezza ed eleganza.
Quanto alle annate, sia la 1982 che la 1990 sono da considerarsi grandi millesimi. Il 1982 ha avuto il merito di avvicinare il pubblico americano ai grandi vini di Bordeaux, grazie a Robert Parker che lo ha magnificato. Il 1982, che in Bordeaux seguiva ad una serie di millesimi non particolarmente favorevoli, ha avuto condizioni climatiche ottimali. Tale vendemmia mostrava infatti una serie di interessanti similitudini con la mitica annata 1945 quali lo stesso giorno di inizio della vendemmia e il livello qualitativo e quantitativo della produzione. Per la verità si tratta di un’annata i cui vini hanno impiegato molti anni per esprimersi al meglio, ma il tempo ha comunque dimostrato che l’entusiasmo iniziale era ben riposto. Si tratta di un’annata incredibilmente longeva, che, dopo quasi quarant’anni – soprattutto per quanto riguarda i vini della Riva Sinistra – mostra vini integri, adesso in uno dei loro migliori momenti di bevibilità.
La 1990, arrivando dopo una grande annata come la 1989 che al tempo aveva suscitato entusiasmo, aveva avuto alla sua uscita un’accoglienza tiepida. Il 1990 era stato – almeno fino ad allora – l’ anno più soleggiato, secco e caldo della storia di Bordeaux (ancora non si parlava di global warming). Fu un’annata di grande produzione sia per la Riva Sinistra che per la Riva Destra, caratterizzata da chicchi piuttosto piccoli, acidità bassa e alti livelli di tannini.
Con queste premesse abbiamo iniziato la nostra degustazione. Per quanto tutti i vini fossero in condizioni eccellenti, è stato lo Château Pichon Longville Comtesse De Lalanade 1982, Grand Cru Classé di Pauillac, ad aggiudicarsi il primato di “vino della serata”. Dal colore rosso rubino carico e un naso di crème de cassis, cioccolato, menta e sottobosco, è un vino ricco eppure perfettamente bilanciato tra sensazioni dolci e acidità, un vino armonioso, dal tannino soffice e vellutato e dal lunghissimo finale (voto 99).
Non da meno il Château Léoville-Las Cases 1982: un St-Julien, 2ème Cru Classé dal naso complesso – grafite, ribes nero, foglie secche, sottobosco, cuoio, scatola di sigari e spezie dolci – è il più ricco e il più “Medoc” della serie. Concentrato, opulento, di pieno corpo e dai tannini vellutati è un vino a strati, dinamico che cambia in continuazione nel bicchiere (voto 97).
E che dire del Château Trotanoy 1982, un Pomerol dal colore rosso rubino carico che esprime un naso di frutta rossa, rose, cioccolato, tabacco e carne affumicata, morbido, opulento, elegante, ancora giovane e dal finale lunghissimo (voto 96).
Il Château Troplong Mondot 1990 è un St-Emilion dal colore rosso rubino carico e naso di ribes nero, liquirizia, caffè e canfora. Morbido, denso, ricco e concentrato ha tannini morbidi e distesi, bassa acidità e finale lungo (voto 94).
Il Vieux Chateau Certan 1990 da Pomerol, dai riflessi che tendono al granato ha un naso di frutti rossi, cioccolata, sottobosco, cacciagione, legno bruciato e liquirizia. É un vino in piena maturità, morbido, opulento, con bassa acidità, dai tannini ben fusi e dal finale persistente. (voto 93).
Il Château Pape Clement 1990, un Grand Cru Classe dalle Graves della zona di Pessac-Léognan, ha riflessi granati e un naso di legno affumicato, ribes nero, e liquirizia. Vino in piena maturità, da bere, di pieno corpo, bassa acidità e tannini ben fusi (voto 92).
Il Château Ducru-Beaucaillou 1990 è un Saint Julien dai riflessi granati e naso di susina, ribes nero, cuoio, liquirizia e legno bruciato. Maturo, fruttato, di pieno corpo, ha tannini ben fusi e un finale persistente (voto 91).
Last but not least il Château d’Yquem 1990: un grande Sauternes dal colore giallo oro con riflessi ambrati che ha il classico profumo di zafferano, albicocca appassita e confettura d’arancia. Vino di eccezionale intensità sul palato è perfettamente equilibrato dall’acidità che lo rende perfettamente bevibile. Finale infinito (voto 95).