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Il Carignano Grumarello di Artimino

Vino
Recensito da Serena Sparagna

Le origini del Grumarello

Correva il 1596 quando in Toscana, a metà strada tra Pisa e Firenze, Villa Medicea “La Ferdinanda” fu costruita ad Artimino su progetto di Bernardo Buontalenti per il Granduca Ferdinando I de’ Medici. Da allora, domina vigneti e colline del Montalbano. La tradizione vinicola di Artimino affonda però le radici fino agli Etruschi, proseguendo nel XVII secolo grazie alla famiglia Medici, che rese celebre il Carmignano tra i vini più pregiati dell’epoca. Nel 1716, Cosimo III de’ Medici sancì i confini della sua produzione con un bando, garantendone qualità e durata per l’esportazione, anticipando così l’idea di un disciplinare. Dal 1980, la tenuta appartiene alla famiglia Olmo, oggi alla terza generazione, che adotta pratiche agricole sostenibili e cura 77 ettari di vigne intorno alla Villa Medicea La Ferdinanda, patrimonio Unesco. I vitigni principali includono il Sangiovese e il Cabernet, introdotto, si dice, da Caterina de’ Medici nel XVI secolo.

Il nome

Il Grumarello, Carmignano Riserva, prende il nome dal vigneto storico “vigna Grumarello”, da cui originariamente si vinificava in purezza. Oggi, grazie a un blend rinnovato, il vino viene prodotto solo nelle annate migliori, garantendo un’eccellenza limitata. I terreni del Grumarello sono ricchi di Macigno, un’arenaria tipica della Toscana risalente a circa 30 milioni di anni fa, che dona ai vini una complessità minerale distintiva.

Il vino

Il Grumarello di Tenuta Artimino è frutto dell’annata vitivinicola 2020 che ha visto un inizio mite e secco, con un clima più rigido solo a fine marzo, favorendo un anticipo del germogliamento delle viti. La primavera fresca e piovosa ha preparato la vite per un’estate calda ma priva di eccessi, con piogge puntuali che hanno favorito la crescita dei grappoli. La vendemmia, concentrata tra metà settembre e inizio ottobre, è iniziata con il Sangiovese e si è conclusa con Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, grazie a leggere piogge di fine settembre che hanno permesso la maturazione completa delle uve.

La maturazione

Dopo una scrupolosa selezione, i grappoli vengono portati in cantina, dove ogni varietà è vinificata separatamente in acciaio a temperatura controllata. La macerazione dura 15-20 giorni, favorendo un’estrazione soffice di tannini vellutati. Completata la fermentazione alcolica, solo le masse migliori vengono travasate in botti e barriques per la fermentazione malolattica. Il Sangiovese matura in grandi botti di rovere di Slavonia, mentre il Cabernet Franc e Sauvignon riposano per 24 mesi in barriques, nuove e di secondo passaggio. Dopo degustazioni selettive, le barriques più raffinate vengono unite per creare il blend del Grumarello, che affina poi almeno 6 mesi in bottiglia.

Degustazione guidata

Dal colore rosso rubino intenso, questo vino cattura l’occhio prima ancora di avvolgere i sensi. Al naso si presenta fragrante e raffinato, svelando un bouquet elegante di viola mammola e prugna, impreziosito da delicate note di vaniglia ben integrate. Al palato si distingue per la sua ricchezza e morbidezza, con un tannino avvolgente che arricchisce la sua struttura complessa e vellutata. Perfetto per accompagnare grandi piatti di carni rosse e selvaggina, sia a pelo che a piuma, questo vino dà il meglio di sé se aperto almeno un’ora prima del servizio. Per apprezzarne appieno il carattere, è consigliabile scaraffarlo, lasciando così emergere tutte le sfumature che rendono unico ogni sorso.

Il Grumarello e…?

Il Grumarello è un vino raffinato e vellutato. Richiama le atmosfere intense e avvolgenti del film Il Paziente Inglese di Anthony Minghella. Come il vino, il film è un racconto di emozioni profonde, caratterizzato da una bellezza visiva straordinaria e da una narrazione complessa. Le note di viola mammola, prugna e vaniglia ricordano i paesaggi aridi e sensuali del deserto nordafricano, mentre la ricchezza del tannino evoca la trama intensa e i sentimenti avvolgenti dei protagonisti. Stappare questo vino e lasciarlo respirare è come aprire un racconto intricato che prende forma lentamente, rivelando strati di carattere e sfumature, proprio come avviene con le storie e i segreti dei personaggi di questo film.

* Si ringrazia per aver messo a disposizione gli spazi della propria cantina il Magna Pars L’ Hotel À Parfum di Milano

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