PS

VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
L’eleganza e la cromaticità delle portate.
La qualità dei lievitati.
DIFETTI
Il costo del coperto: 8 euro,
Una carta dei vini troppo regionale.

L’autarchia a Villa Petriolo

“Autarchia” è la parola che meglio si adatta a Villa Petriolo, incantevole dimora d’epoca dove l’economia circolare è un mantra e anche le acque reflue vengono recuperate grazie a un innovativo sistema di filtraggio. Il PS, ristorante fine dining della tenuta guidato dallo Chef Stefano Pinciaroli, fa sua questa filosofia della sostenibilità, e la mette al servizio di una cucina dai sapori schietti e rassicuranti. Si cena nell’antica cantina della villa, accuditi da un personale discreto e preparato, diretto da Lorenzo Caponi.

Una cucina elegante e cromaticamente affascinante

Ciò che colpisce delle portate dello Chef è la cromaticità e l’estetica dei piatti oltre che il gusto. Ne è un esempio l’Arcobaleno nell’orto, una composizione di verdure e tuberi presentati in varie cotture e servite con un brodo vegetale ristretto, simile per intensità e consistenza a un fondo di carne. Ci sono due menù degustazione, uno dedicato ai vegetali e l’altro alle proteine nobili, siano esse di terra o di mare, e la possibilità di ordinare alla carta pescando da queste due proposte. Del percorso vegetale sorprende la “Nuvola” di patate viola che nasconde il cavolo cappuccio e la cipolla condita con rafano e noce moscata, due elementi questi ultimi mirabilmente dosati ed equilibrati. Un piccolo capolavoro è la Spiaggia di campagna, dove le arselle dell’arenile livornese vanno a condire dei ravioli ripieni di fave; a completare, cime di rapa e salsa di nduja millimetricamente dosate, essenziale quadratura del boccone.

La carta dei vini è focalizzata quasi esclusivamente sulla Toscana, pur mentendo un’impostazione originale e delle referenze affatto banali. Per i palati in cerca di una cucina maggiormente legata alla tradizione all’interno di Villa Petriolo c’è l’Osteria Golpaia, anch’essa nelle mani del duo Pinciaroli-Caponi.

IL PIATTO MIGLIORE: Spiaggia di campagna – ravioli di fave, arselle, ‘nduja e cime di rapa.

La Galleria Fotografica:

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Antonio Sgobba

Uomo del sud con animo contadino prestato alla finanza. Giunto a Milano, diventa gourmet per necessità, spinto dalla curiosità per la ricerca di nuovi sapori. Resta comunque un amante delle cotture tradizionali: cucinerebbe di tutto sulla brace del suo camino. Nel tempo libero si dedica alla pesca in apnea, oltre che rincorrere le avanguardie culinarie.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
L’eleganza e la cromaticità delle portate.
La qualità dei lievitati.
DIFETTI
Il costo del coperto: 8 euro,
Una carta dei vini troppo regionale.

INFORMAZIONI

PREZZI

Due menù degustazione a 156€

Prezzo medio alla carta 140€

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