Passione Gourmet Provveditore - Passione Gourmet

Provveditore

Vino
Recensito da Angelo Sabbadin

Alle origini del Morellino ma non solo

L’azienda Provveditore conta oggi 40 ettari vitati ed è adagiata a 350 metri slm tra le verdi colline della Maremma Toscana, da dove si gode la vista del Monte Amiata e della Costa dell’Argentario. A oggi rappresenta una delle realtà storiche più significative per la produzione di Morellino di Scansano e tengono a precisare che il Provveditore “inteso come vino” nasce prima della denominazione Morellino: si faceva il Provveditore quando ancora non esisteva la doc Morellino di Scansano. Un’azienda che racconta, prima di tutto, la storia della famiglia Bargagli.

Situata nell’antica “Contrada dei Salaioli”, zona particolarmente vocata alla produzione di vino, ma nella storia assume importanza anche per un’altro motivo. Nel 1700 la contrada omonima che passa di fronte all’azienda era particolarmente importante come via di collegamento fra le saline, considerato l’oro di quel tempo, e tutti i più ricchi del tempo che erano a Siena e Firenze, quindi per tenerla sempre pulita e in ordine fu nominato il Provveditore delle strade, che si occupava di tenere sempre in ottime condizioni la strada dove transitava il sale. Egli arrivando sul posto trovò in cima al colle una vista unica, così si fece costruire casa che chiamò Podere Provveditore, per non fare la spola fra Scansano e Grosseto.

L’espansione dell’azienda si verifica nei primi anni Settanta, quando Alessandro Bargagli intuisce in modo pionieristico di imbottigliare il proprio vino, invece di venderlo sfuso, permettendo all’Azienda di crescere nel tempo e diversificare la produzione. Attualmente, Provveditore è gestita da Alessandro insieme alla figlia Cristina Bargagli, quarta generazione della famiglia Bargagli, che puntano sulla sinergia generazionale: un valore aggiunto per l’azienda stessa. I punti di forza dell’Impresa sono la valorizzazione dei vitigni autoctoni, con la loro capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, e la complessità vocazionale del territorio, a cui si aggiunge la storicità, forte e radicata, della famiglia nell’ambito della viticoltura scansanese. I vini racchiudono ed esprimono queste caratteristiche d’eccellenza. Vini legati al territorio, espressione della sapiente fusione tra tradizione e innovazione, che regalano nel bicchiere spiccata personalità, struttura e longevità: queste sono le qualità che li rendono adatti al mercato globale.

I vigneti, di 20-30 anni di età sono coltivati con competenza e rispetto, su terreni tufacei-calcarei con una significativa presenza di scheletro collinare. Per quanto riguarda il sistema di allevamento, per i vitigni a bacca rossa si utilizza il cordone speronato, mentre per le uve a bacca bianca si adotta il guyot. Tra i vitigni autoctoni lavorati il Sangiovese del Morellino è il più importante, ma anche il Procanico e l’Ansonica, un tempo utilizzati insieme ad altre uve nella produzione del Bianco di Pitigliano, ora vengono vinificati in purezza, in criomacerazione con le bucce e fermentazione con i lieviti indigeni: tradizione e innovazione si uniscono, dando vita a vini antichi realizzati in chiave moderna. Nel processo di vinificazione in rosso, la raccolta manuale permette una selezione accurata e rigorosa dei grappoli. La vinificazione è strettamente legata alla tradizione scansanese, che dona maggior colore al mosto e definisce la futura struttura dei vini.

La macerazione dura circa 10 giorni a temperatura controllata, intensificando nei primi giorni l’ossigenazione del mosto. Nei giorni successivi si effettuano rimontaggi accurati e mirati, al fine di favorire l’estrazione dei componenti presenti nelle bucce delle uve, fondamentali per conferire complessità e longevità ai vini. Questa cura e attenzione fanno coincidere la fine della fermentazione alcolica con la fine della fermentazione malolattica, così da ottenere vantaggi di equilibrio, persistenza e brillantezza di colore nel tempo. Si prosegue con l’affinamento in vasche di acciaio inox e poi in bottiglia per i vini di pronta beva. Nel caso dei vini di selezione, dopo il passaggio in acciaio, si lascia maturare da 4 a 7 mesi nelle barrique di rovere e, successivamente, si conclude con almeno 6 mesi di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione. La maturazione in legno predispone i vini alla longevità.

La verticale di Morellino di Scansano

Il clone del Sangiovese atto a produrre il Morellino lo si racconta come un vecchio clone, che ha un chicco più piccolo rispetto al Sangiovese grosso di Montalcino o del Sangiovese del Chianti, da qui il nome Morellino, perché era moro e piccolino,pur presentandosi con lo stesso grappolo a doppia ala del Sangiovese.

Ho trovato in tutti i vini un filo conduttore, un dna sempre presente ed è bellissimo vedere l’evoluzione dal 2020 al 2013, dei vini sempre eleganti e fini, una estrazione del tannino sempre improntata all’eleganza, mai spigolosi anche in gioventù, un frutto ben presente, vini sempre vocati alla verticalità, con la parte sapido-minerale che è un tratto saliente in tutti, espressa in note sia olfattive che gustative poi che vanno verso il ferroso, l’ematico, la ruggine e il balsamico di mentuccia e macchia mediterranea, trovarsi in una collina metallifera agevola questo aspetto.

La degustazione

Morellino di Scansano 2020

Dopo iniziali spunti fruttati di marasca, lampone, frutta di rovo si percepiscono  note di liquirizia, pepe nero, note fresche mentolate, grafite. Bocca elegante, fine, ha una buona succosità, tannini di grana fine, buon finale minerale, lunga la persistenza. 90/100

Morellino di Scansano 2019

Si distinguono percezioni di frutto scuro, intenso, profondo, marasco sotto spirito, mora, mirtillo, liquerizia, pepe nero, note ematiche, terra bagnata, ruggine, grafite. Caldo, pieno, denso, tannino dritto e teso di ottima estrazione, finale vibrante e minerale. 90/100

Morellino di Scansano 2018

Olfatto intenso e profondo, marasche, more, mirtillo sotto spirito, note intense ematiche, ferrose, minerali, menta, tocco speziato. Bocca equilibrata, densa, ricca, accompagnata da tannini finissimi che lavorano in profondità, finale salino, minerale e molto persistente. Apprezzabile e piacevole il sorso dalla beva scorrevole. 91/100

Morellino di Scansano 2017

Ventaglio olfattivo complesso, si apprezzano intense note ematiche, ferrose, terrose, scorza di arancio essiccato, note speziate, incenso e un frutto a chiudere di prugne in confettura e more di gelso. In bocca è di struttura robusta, elegante, finissimo, equilibrio raggiunto fra polpa, tannini,  mineralità. Invitante alla beva. 91/100

Morellino di Scansano 2016

Altro naso di grande carattere, nitide le note di frutti densi in confettura, humus, ruggine, liquerizia, pepe nero, polvere di ardesia, tocco floreale e speziato. Al gusto risulta denso, intenso, ricco, pieno, tannini cesellati, finissimi, equilibrato fra le mobidezze alcolica e di frutto con le note fresco-sapide. Chiude pulito, preciso, mantenendo questa suggestiva mineralità che invita a riprendere il bicchiere. 93/100

Morellino di Scansano 2015

Naso profondo, denso, grande personalità, sentori dolci di ciliegia, piccoli frutti sotto spirito, poi il  balsamico, mentolato, speziato, tocco floreale e minerale di polvere di ferro e ardesia. Impatto gustativo denso, pieno, ricco di polpa, profondo, tannini finissimi ben espressi e perfettamente integrati a regolare una persistenza dal carattere mentolato. 94/100

Morellino di Scansano 2014

Al naso è complesso e stratificato, note di frutti scuri surmaturi, ribes nero, mora e ciliegia, note terrose, ematiche, ruggine, balsamico del sottobosco, mentuccia e violetta a chiudere. Al naso ha una buona progressione, scorre facendo apprezzare la buona intensità del frutto, con una trama tannica matura e perfettamente integrata. Vino estremamente elegante, molto fine dalla scia finale che gioca fra il frutto e toni affumicati. 92/100

Morellino di Scansano 2013

Gode di profumi accattivanti, di more e prugne surmature che aprono a riconoscimenti di ruggine, ematico, polvere di ardesia, come fosse una firma, e chiudere su tabacco, pepe nero, liquerizia, macchia mediterranea.  Appaga il sorso per la sua compiuta armonia, sa essere denso ma elegante, modulato da trama tannica finissima, persistente il finale dalle sensazioni di pietra calda e balsamico. 94/100

La vinificazione in bianco secondo Provveditore

La vendemmia è esclusivamente manuale. Dopo la raccolta, le uve vengono raffreddate a 10°C in un ambiente condizionato, seguite da criomacerazione pellicolare a freddo e pressatura soffice a 8°C. Poiché la buccia è la parte dell’acino che contiene la maggior parte dei precursori aromatici, questo procedimento specifico consente di estrarli al massimo. La fermentazione alcolica avviene in vasche d’acciaio per circa tre settimane a una temperatura controllata di 13°C e durano mediamente 40 giorni. Il freddo permette al mosto di incrementare le sostanze aromatiche, ottenendo un vino particolarmente ricco di aromi primari. Per conferire al vino maggior corpo, dopo la fermentazione,  questo rimane sui lieviti con periodici rimescolamenti (sur lies) fino all’inizio della primavera. Dopo una vinificazione accurata, si opta per l’utilizzo del tappo Stelvin per chiudere le bottiglie, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente i dosaggi di solforosa, evitando così l’interscambio d’aria e garantendo una perfetta conservazione e longevità del vino.

Ritengo che i bianchi siano sorprendenti per la zona in cui sono collocati, un’attenta vinificazione e cura in tutti i processi produttivi ne fanno dei vini freschi, fragranti, dall’importante impronta fresco-sapida-minerale e contemporanei, pronti a sfidare i bianchi dei climi più freschi. Esprimono tipicità, finezza  e grande beva senza mai eccedere nelle estrazioni e nell’alcol, complimenti all’azienda per il lavoro fatto. Il Bargaglino nasce assieme al Provveditore, all’epoca era classificato come Bianco di Pitigliano, negli anni 70, l’azienda si trova a cavallo fra la denominazione Morellino e Bianco di Pitigliano, all’epoca la tiratura di questo Trebbiano superava numericamente il rosso diventando uno status symbol per l’azienda. Nel tempo la denominazione ha subito varie vicissitudini fino a rimodulare i vigneti e farlo diventare Vermentino Doc Maremma.

La degustazione

Il Bargaglino Maremma Toscana Doc Vermentino 2023

Apre su un ventaglio aromatico fresco e molto intenso giocato su aromi di mela granny smith, melone bianco, agrume, pesca, floreale, tocco vegetale di salvia e timo. All’assaggio risulta fresco, fine, saporito, delicato, sapido, fine. Sorprendente. 92/100

Il Bargaglino Maremma Toscana Doc Vermentino 2018

Naso dal frutto denso e maturo, mela e pera matura, note di idrocarburo, speziato, floreale, cera d’api. Avvolgente sul palato, intenso, cremoso, beva densa e di spessore. Vino che dopo qualche anno si mostra complesso, di ottimo equilibrio e piacevolezza. 95/100

Il Bargaglino Maremma Toscana Doc Vermentino 2017

Naso tropicale e surmaturo, ricolmo di note di ananas, melone, limone candito, cera d’api, idrocarburo. Bocca densa ma delicata, finissima, manifesta un’aristocratica  eleganza nell’armonioso equilibrio e nella setosa densità, per poi chiudere con una lunga scia salina. 95/100

Casaiolo Maremma Toscana Rosato Syrah 2023

Si combinano note fruttate di mela rossa, ribes, melograno con note floreali di rosa e fresia. Piacevole ed agile la beva, sapido, fresco, piacevole, finissimo. 91/100

Piperino Trebbiano Maremma Toscana Doc 2023

Emergono al naso sentori freschi di mela granny smith, limone, salvia, timo, erba limoncina. Fresco, sapido, denso, piacevole. 90/100

La Madda Ansonica Maremma Toscana Doc 2023

Elegante e invitante al naso, dove si apprezza un frutto maturo, mela golden, pera, mandorla amara, limone candito, cedro, zenzero. In bocca ha spessore, mostra materia ricca e densa, sapido con una corroborante vena fresca in chiusura. 93/100

Purosole Maremma Toscana Chardonnay Doc 2023

Si alternano in un gioco stuzzicante calde note tropicali di melone, ananas, mango, papaya, limone, pesca.  Grande pulizia del gusto, fresco, fine, preciso, salino, denso, buona la persistenza con eco salino. 91/100

Appassito di Tufo vino bianco da uve stramature 2007

Bouquet ampio e denso, si mischiano intensi aromi di fico, albicocca disidratata, dattero, cera d’api cpon tocchi floreali, speziati e di zenzero candito. Struttura gustativa armonica, denso, cremoso, dolce, piacevole, fresco, lunghissimo condito da sensazioni sapide e tostate. 95/100

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