Casa Rapisarda

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

15/20

PREGI
Materia prima di qualità elevata.
Sensato utilizzo dei vegetali in alcuni piatti.
Equilibri centrati.
DIFETTI
Il secondo non proprio al livello del resto.
Prenotazioni solo telefoniche.

Un lembo di Costa illuminante

L’approccio d’intelletto, oltre che tecnico da parte di Alessandro Rapisarda verso la cucina, fanno oggi del suo ristorante un’ecumenica certezza tra le tavole di pesce dell’Adriatico centrale. Ma ciò, forse, non sarebbe possibile senza il contributo di quel promontorio dalle forme sinuose, disegnato dai venti che il monte Conero incontra affacciandosi sul mare e che, oltre a racchiudere un precipuo microclima e peculiari paesaggi naturali, offre prodotti unici. Dai moscioli selvatici di Portonovo, pescati da aprile ad ottobre, al carciofo di Montelupone, sino al Paccasassi, o finocchio marino selvatico, erba spontanea che cresce tra le rocce marittime. Un territorio questo, inquadrato a modo sia nei percorsi degustazione che nell’interessante carta, rispettosa delle materie prime, preziose, iodate (qui ve n’è tanto), sfumate ed inclusive, per assaggi nitidi e di bell’estetica.

Verso la continua ricerca del giusto equilibrio

La familiarità che si respira nell’intima sala di Casa Rapisarda è il tassello che viaggia in parallelo con l’altro elemento di continuità: la ricerca dell’equilibrio, tra acidità, sapidità e morbidezze. Un sostantivo enfatizzato nella citazione, tra etica e morale, di Plinio Corrêa de Oliveira – storico e filosofo brasiliano – “equilibrio non è la posizione di un uomo seduto pacatamente su una poltrona. Il vero equilibrio è quello del cavaliere sul suo cavallo, mentre realizza con la massima intensità tutte le sue potenzialità”. L’aforisma guida il pensiero della cucina e racchiude quella sensazione esatta che il cuoco desidera far vivere sul palato del commensale. Alcuni esempi stilistici che cavalcano l’onda marina e vegetale si palesano liberamente nell’Insalata di mare “sur les herbes, fresca, caratterizzata da un gioco di colori creato dalle erbe dell’orto di casa e quelle del Parco del Conero, tutte schiuse ad accogliere la piacevolezza del pescato del giorno, rinforzato a sua volta da una intensa quanto bilanciata salsa bernese. Oppure, nelle Triglie di scoglio ripiene di radicchio e provola affumicata, portata d’iniziale impatto amaricante, percezione riequilibrata dal buon dosaggio di un succo iodato fatto con lumache di mare e di olio al finocchietto selvatico. Il mare viene omaggiato in termini di intensità e sapori nel Risotto alla “marinara”, ormai storico signature, tecnicamente materico, centrato nel gusto e nella lavorazione della struttura. Una sorta di tavolozza verde sulla quale vengono spennellate tre salse diverse: quella fatta con i moscioli di Portonovo, con le canocchie e con il fegato e occhi di nero di seppia. Da degustare tiepido per percepirne al meglio il “gusto” dell’Adriatico. Assai apprezzato il gusto dei Tortelli ripieni di scarola brasata, conditi con sgombro affumicato e rifiniti con brodo ottenuto dalle carcasse dei pesci e arricchito con del bergamotto, senz’altro un quid per un piatto di armonica risultanza. Un po’ troppo sul filo dell’ordinarietà il secondo, una Corvina di lenza arrostita mentre creativo e gradevole il dessert: un dolce di fatto non dolce che ricrea fedelmente la struttura delle “Due Sorelle”, i due grandi scogli a ridosso della spiaggia omonima, uno dei simboli della zona, realizzato con dragoncello e nero di seppia, ed arricchito con un’ottima Chartreuse.

Il servizio curato da Laura Urbani, compagna di vita dello Chef, divisa tra sala e cantina – quest’ultima focalizzata su una ristretta cerchia di etichette, comunque ben commisurate ai piatti – è a complemento di quella che si conferma essere una piacevole esperienza complessiva. Da vivere e gustare proprio come se ci si ritrovasse in un bel ed accogliente salotto per pochi intimi, posto a metà della pittoresca Costarella, l’antica strada dei pescatori di Numana.

IL PIATTO MIGLIORE: Tortelli ripieni di scarola brasata, sgombro leggermente affumicato, il suo brodo profumato al bergamotto.

La Galleria Fotografica:

Visited 3 times, 1 visit(s) today
Picture of Andrea Mucci

Andrea Mucci

Dall’inizio del terzo millennio lavora in ambito finanziario ma la tavola, qualsiasi sia la sua declinazione, ne occupa da sempre i ritagli del tempo libero, alimentandone la ricerca del gusto, della piacevolezza e del senso estetico. Sommelier AIS per passione, si innamora dello champagne, che berrebbe anche a colazione e degusta con immancabile sottofondo jazz. Nel piatto ricerca l’essenza della materia prima, tra forma e soprattutto sostanza, con la curiosità di sapere cosa avrà da dire al palato.

1 Comments

  1. Lorenzo ha detto:

    Concordo con il punteggio e aggiungo che per quanto mi riguarda ho trovato un po’ di saccenza nel proprietario verso il quale ho mosso una critica (costruttiva) su un piatto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

15/20

PREGI
Materia prima di qualità elevata.
Sensato utilizzo dei vegetali in alcuni piatti.
Equilibri centrati.
DIFETTI
Il secondo non proprio al livello del resto.
Prenotazioni solo telefoniche.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione a 60€, a 70€ e 90€

Prezzo medio alla carta 70€

RECENSIONI CORRELATE

Il Tiglio

Il Tiglio

Visite PRECEDENTi

RECENSIONI CORRELATE

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:259

Ausa

Ausa, ristorante dei giovani Anisia Cafiero e Pasquale De Biase, propone una cucina dal concreto...

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:364

Mudec – Enrico Bartolini

Enrico Bartolini, al Mudec, ha la propria casa, l’epicentro e il fulcro del suo mondo. Qui si...

Editoriali Visualizzazioni:312

Passione Gourmet 2025

Una nuova linea editoriale di trasparenza e selezione: queste le importanti novità di Passione...

Close