Passione Gourmet Vero - Passione Gourmet

Vero

Ristorante
riva Ca' di Dio, Venezia
Chef Luigi Lionetti
Recensito da Antonio Sgobba

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Una cucina identitaria e riconoscibile.
  • Una location di pregio.

Difetti

  • La carta dei vini potrebbe essere migliorata.
  • Mise en place troppo informale.
Visitato il 05-2024

Capri e Venezia, tanto lontante e molto vicine

Nel quartiere Veneziano dell’Arsenale a pochi passi dai Giardini della Biennale si è trasferito da qualche mese lo Chef Luigi Lionetti, a lui infatti sono affidati i fornelli del ristorante Vero, oltre che la direzione di tutta l’offerta food dell’hotel che lo ospita, il Ca’ di Dio. Negli ultimi anni Venezia ha attirato parecchi Chef talentuosi da tutta la Penisola, tra questi anche Lionetti: caprese di nascita che in molti ricorderanno alla guida del Le Monzù, sull’isola campana. Sebbene due località all’apparenza diverse, entrambe vantano una lunga tradizione culinaria fatta di pesci e verdure dai sapori identitari. Sapori differenti, che al ristorante Vero si fondono nei piatti, mai banali e di grande personalità.

Uno Chef campano alle prese con prodotti e sapori lagunari

La cucina di Lionetti ha conservato l’eleganza, la morbidezza e la nettezza dei sapori; nel menù si alternano i grandi classici dello Chef come il Bon bon di gamberi rossi a nuove creazioni che reinterpretano i prodotti della laguna. Un piccolo capolavoro è risultata essere l’Anguilla arrosto, foie gras, salsa bernese e un gel al limone, rifinita in tavola con una salsa al vermouth mirabilmente dosata che sgrassa il palato e apporta aromaticità: un piatto in perfetto equilibrio, armonioso al palato oltre che eseguito alla perfezione. Altra creazione interessante è la Triglia all’acqua pazza, dove il titolo può trarre in inganno, dato che nel piatto compaiono una salsa ai pinoli e una cipolla caramellata, mentre nella salsa la cipolla affianca i classici ingredienti dell’acqua pazza; ne viene fuori un piacevole connubio di sapori, a metà tra un saor e una genovese, capace tuttavia di non coprire il pescato. Curato e ben eseguito anche il reparto dolci con una bella interpretazione del Rabarbaro accostato alla mela e kombucha di rabarbaro a completare.

La carta dei vini, in divenire, è gestita dal giovane e bravo Martino Maino, capace di abbinamenti divertenti con un occhio attento al territorio. Il servizio è professionale e preparato.  Da Vero, anche se con uno Chef arrivato da pochi mesi, abbiamo riscontrato una cucina identitaria oltre che di assoluto livello, la nostra valutazione è pertanto volutamente cauta e ci auguriamo di poter esprimere a pieno la valutazione nelle prossime visite.

IL PIATTO MIGLIORE: Anguilla, foie gras, bernese e limone.

La Galleria Fotografica:

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