Tavernetta all’Androna

VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
La qualità della materia prima.
La location.
DIFETTI
Parcheggio non facile da trovare.

Tra tradizione e classicità, presso la cucina della famiglia Tarlao

Da vent’anni i Tarlao gestiscono La Tavernetta all’Androna, in pieno centro storico a Grado. Una tradizione che vede divisi tra cucina e sala i fratelli Attias e Allan, squadra capace di creare una sincronia assai riuscita nel proporre piatti che omaggino la tradizione lagunare di adriatica fattura con le sfumature più prettamente friulane. Tra le suggestive mura di quello che si è scoperta essere una chiesa del XIII secolo, la cucina di Attias – cuoco con esperienze presso le cucine di  Norbert Niderkofler e Claudio Sadler – si sviluppa ponendo le proprie basi su una solida classicità, coadiuvata da una ricerca della materia prima lodevole nella proposta ittica, soprattutto per ciò che riguarda la parte cruda, proveniente ogni giorno dal vicino mercato. Per chi non amasse il pesce è comunque riservata una parentesi di carne bovina, pure questa di prima scelta a prevalenza di tagli piemontesi, provenienti dalla macelleria La Granda. Nella nostra visita abbiamo assaggiato alcuni dei cavalli di battaglia del locale, fotografie quanto più efficaci della filosofia che anima la tevernetta.

Tradizione lagunare

Gli Spaghetti con Branzino in Boreto si sono rivelati un bel passaggio, grazie alla pasta del Pastificio Mancini la quale si è ben sposata col boreto, preparazione povera tipica friulana a base di aglio, aceto e pepe. Il risultato è stato un piatto dai natali contadini, con una lunghezza speziata e un’intensità aromatica assai persistenti le quali non hanno impedito di gustare appieno la freschezza del branzino, morbido e tenero al palato. Se la Degustazione di antipasti crudi aveva anticipato l’attenzione alla qualità della materia ittica è nei dettagli che si è notato uno sguardo rivolto anche fuori dai confini italiani: l’accostamento della degustazione con wasabi, zenzero e caviale di soia avevano presagito quanto poi confermato con le successive portate. Tataki di tonno con patate, peperonata e spuma di maionese ha infatti confermato un’apertura di orientale fattura, capace di giocare con intelligenza con la lunghezza delle note iodate, la rotonda dolcezza dei comprimari vegetali e l’affumicatura della cottura rapida in padella.

In sintesi un buon pranzo presso una tavola dall’identità precisa, non particolarmente interessata a sperimentazioni stordenti ma sicura nel proporre una tradizione dall’impronta classica (quand’anche concentrata fuori dall’Italia) e riconoscibile.

IL PIATTO MIGLIORE: Spaghetti con Branzino in Boreto.

La Galleria Fotografica:

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Gianpietro Miolato

Di formazione letteraria, è affamato di buon cinema e buona cucina. L’avanguardia come obiettivo primario, ma con occhio vigile sulla tradizione. Tempo libero e chilometri sono investiti nella ricerca della tavola che sappia sedurlo più della precedente.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
La qualità della materia prima.
La location.
DIFETTI
Parcheggio non facile da trovare.

INFORMAZIONI

PREZZI

Degustazione da 5 portate a 70€

Prezzo medio alla carta 85€

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