Valutazione
Pregi
- Risotti e Costoletta alla Milanese sono una garanzia.
- Location confortevole.
Difetti
- Cucina che alterna proposte convincenti ad altre meno.
- Parcheggio non semplicissimo.
La moderna trattoria secondo Claudio Sadler
Di fianco al suo storico ristorante, lungo il Naviglio Pavese, Claudio Sadler circa 10 anni fa decise di aprire la sua “Trattoria Moderna”, che fu tra i primi bistrotBistrot o Bistrò. Piccolo locale tradizionale francese che offre un servizio simile all'osteria italiana. La crescita esponenziale di locali di avanguardia in formato Bistrot (negli anni 2000), prima in Francia come risposta all'alta cucina da Hotellerie e poi in tutta Europa, ha segnato un vero e proprio 'movimento' gastronomico associabile al termine "Bistronomia", da cui deriva l'aggettivo 'Bistronomico' (usato dagli... Leggi di ristoranti stellati in Italia. Un posto vicinissimo al suo quartier generale, in modo da poter essere seguito al meglio – e non è raro che Sadler si affacci in sala per assicurarsi che tutto proceda per il meglio -, Chic’n quick è chic senza essere elegantissimo, quick nella proposta di cucina.
Qui non siamo al cospetto del “fratello povero” di una grande tavola, bensì presso una moderna trattoria dove recarsi per accedere a una cucina accessibile, sia in termini di gusto che di portafogli, di stile classico, semplice e lineare, arredata in maniera accogliente e informale, con tavoli sufficientemente distanziati e, perfino, qualche piccolo accorgimento di bon ton come quello che permette alle signore di appoggiare la propria borsa.
La carta, fatta eccezione per i grandi classici come – tra gli altri – il risotto giallo, la costoletta alla milanese e pane burro e alici e per le interessanti selezioni di salumi, cambia ogni mese e mezzo seguendo pedissequamente l’alternarsi delle stagioni.
Chic’n quick: un ristorante per tutti i giorni
La nostra esperienza racconta di una cucina altalenante e cercheremo – anche noi in maniera quick – di raccontarvi cosa ci è piaciuto e cosa meno, e perché: ci sono piaciuti molto i Fiori di zucca fritti, leggeri, asciutti e pieni di sapore, molto meno gli Gnocchi di ortiche, salsa champignon e fogliette di baccalà, piatto onestamente da ripensare: preparazione slegata, nullo l’apporto gustativo della salsa, le fogliette di baccalà replicano la consistenza molle degli gnocchi senza regalare alcuna discontinuità di consistenze. Va molto meglio con la Costoletta che si conferma un must, mentre l’Anatra in casseruola è risultata a nostro giudizio penalizzata da una salsa poco presente in termini sia quantitativi che qualitativi. Promosso il Risotto eseguito a regola, non il dessert un po’ pasticciato, privo di mordente e alla lunga un po’ stucchevole.
Il servizio è adeguato alla tipologia di locale, la carta dei vini presenta mediamente ricarichi un filo sopra la media della categoria, il conto ci è sembrato corretto rispetto alla qualità dell’offerta.
Pensare troppo al business $$$$ monetizzare fino al logorio della vita moderna O_O ai grandi chef non deve fare molto bene alle volte ed infatti sia x lui Claudio Sadler , che Carlo Cracco la perdita della Stellina * Michelin deve avergli nuociuto qualcosina secondo il mio modo di vedere le cose ^_^ ,....se come dici tu autore del testo GG alcuni piatti classici a differenza di altri sono eseguiti meno bene ,parere strettamente personale questo mio.SALUTI