Passione Gourmet Parnaso - Passione Gourmet

Parnaso

Ristorante
piazza delle Muse 22, 00197 Roma, RM, Italia
Chef Matteo Carosi
Recensito da Valerio De Cristofaro

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • L'anima fusion di alcuni piatti.
  • Il gusto esplosivo delle linguine di mare.

Difetti

  • Il servizio non all’altezza della cucina.
Visitato il 07-2022

Il monte delle muse

Se anticamente le Muse avevano dimora sul Monte Parnaso, a Roma, ai giorni nostri la situazione si capovolge; nel panoramicissimo Piazzale delle Muse trova spazio Parnaso. Lo storico locale delle feste parioline anni ’80 si è completamente rinnovato negli ambienti ma anche, e soprattutto, nella cucina, che ha abbandonato ogni nostalgia per riscoprirsi giovane e brillante, pur mantenendo un’impronta classica. 

Questa veste tradizionale sembra, tuttavia, più dettata da un’esigenza di menù che una decisione della cucina. Tal scelta potrebbe rappresentare una limitazione alla quale, tuttavia, lo Chef Matteo Carosi risponde con estro e curiosità che, se pur imbrigliati, non faticano a emergere con richiami ad Oriente appena possibile. L’augurio è che tale scelta, anziché un rischio, possa rappresentare l’occasione per mettersi ancor di più in gioco e trovare nuove alchimie in una proposta a mano libera che potrebbe contemperare le due anime e, consentendo di lasciare inalterata la linea del locale, potrebbe lasciare libera la brigata di sperimentare, divertendosi.

Tradizione, distinzione

Come detto, l’offerta generale cerca di conquistare con il gusto e il comfort più che con la sorpresa, senza però mai rinunciare all’estro, sia esso introdotto da una tecnica, da un ingrediente o da una salsa di accompagnamento. Ne sono un esempio il Caviale di tuorlo d’uovo che coccola l’ottima Battuta di manzo e i ricci che sublimano ed ingentiliscono col valido supporto delle polveri di liquirizia e cipolla bruciata. Così come l’esplosivo Ristretto di mare delle linguine (pastificio Gentile) e la riduzione di calamaro che, insieme al salmoriglio scomposto, attribuisce al Broccolo rosticciato e al Calamaro stesso la giusta combinazione di gusto e sapore.

Se dovessimo indicare il piatto che esprime al meglio le potenzialità della cucina, probabilmente punteremmo sulla Ricciola, soda, saporita, gustosa. Una parata di sapore perfettamente scortata nella sua marcia dal gel allo zenzero e dalla salsa tartara. L’aneto, la misticanza, il caprino e l’olio alle erbe che la accompagnano completano il corteo. La particolarità di questo piatto è nella consistenza del pesce che è prima sottoposto a una marinatura agrumata a secco con sale e zucchero, poi trattata a bassa temperatura per pochi minuti e infine scottata con il cannello.

Il filetto di Maialino, presentato nuovamente anche sotto forma di raviolo, così come il Plin, sono probabilmente poco adatti al clima estivo ma riflettono scelte di cui difficilmente ci pentiremmo anche nel più caldo dei giorni. Veramente interessante l’offerta dei dessert; in particolare ci hanno colpito i Bignè craquelin, così buoni da meritare un ruolo da protagonista più che da semplice pasticceria da fine pasto.

Qualche imprecisione nel servizio: il personale di sala, composto principalmente da giovani leve, pur primeggiando in impegno e buona volontà, non riesce a garantire il livello qualitativo che troviamo nei piatti. Anche la carta dei vini potrebbe essere ampliata, incrementando l’offerta (qualche proposta più particolare sarebbe benvenuta); i ricarichi restano comunque giusti e mai esagerati.

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