Almatò
Giovani forchette alla riscossa. In questo spazio di PG, raccogliamo dunque testimonianze, racconti, itinerari e segnalazioni di giovani penne dall’attitudine ‘buongustaia’, che autonomamente hanno trovato affinità con il nostro approccio. Non sarà consentito loro, per ora, di esprimere un voto, ma solo commenti e descrizioni della loro esperienza. Il canale ‘Young Forks’: ai giovani parole e forchette, a voi la lettura”.
La giusta strada
Si scrive Almatò, si legge “una piacevole scoperta” fra le vie del quartiere Prati, a Roma. Questo piccolo ristorante si presenta subito molto curato, nei dettagli della sala e nell’accoglienza, facendo trasparire sin da subito le ambizioni dei proprietari e dello chef Tommaso Venuti (ex del vicino, ma ben più noto ristorante La pergola).
Il menù, essenziale ma vario, spazia dallo street-food gourmet a piatti della tradizione rivisitati, fino a preparazioni tecnicamente più complesse e ricercate. La cantina è ben rifornita e prevede anche soluzioni alla mescita. Per questo Almatò si rivela un’ottima scelta sia per un rapido business lunch che per una cena romantica. I piatti assaggiati, tutti tecnicamente ben eseguiti; di pregevole qualità, poi, le materie prime.
Se proprio dobbiamo fare un appunto, è che manca un’impronta personale più evidente da parte dello chef, che potrebbe osare di più, soprattutto nelle ricette meno tradizionali, spingendo i sapori con un pizzico di azzardo in più.
La strada, comunque, è quella giusta.
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