Passione Gourmet AcquaSanta - Recensione - Passione Gourmet

AcquaSanta

di Valerio De Cristofaro

Giovani forchette alla riscossa. In questo spazio di PG, raccogliamo dunque testimonianze, racconti, itinerari e segnalazioni di giovani penne dall’attitudine ‘buongustaia’, che autonomamente hanno trovato affinità con il nostro approccio. Non sarà consentito loro, per ora, di esprimere un voto, ma solo commenti e descrizioni della loro esperienza. Il canale ‘Young Forks’: ai giovani parole e forchette, a voi la lettura”.

Il mare a Testaccio

Se l’obiettivo di AcquaSanta era portare il mare nel cuore pulsante del rione Testaccio, ci sono riusciti in pieno. Il locale si presenta minimale, elegante con i suoi toni scuri, ma comunque giovane ed accattivante; la cucina a vista permette di ammirare l’ottimo lavoro della brigata. Lo chef Enrico Camponeschi cerca di conquistarci più con la tecnica che con gli accostamenti, proponendo piatti perfettamente eseguiti ed equilibrati, che però in alcuni casi non stupiscono.

Emblematico è il risotto, squisitamente all’onda, nel quale tuttavia si è persa la triglia, allontanatasi dal suo ruolo di protagonista. Ottima la rana pescatrice, con il kefir e la salsa verde che la esaltano e le deliziose puntarelle di stagione che rinfrescano il palato ad ogni assaggio. Piacevolmente sorprendenti gli amuse-bouche, in particolare la spuma di cavolfiore con trippa di rombo e bottarga, delicatissima e particolare.

La fornita cantina e i post-dessert offerti dalla Pastry Chef Giulia Fusillo completano l’offerta.

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