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Le Vigne di Luca Attanasio

di Irene Pinardi

Tradizione e autenticità

Nella fotografia come nella pratica enologica la luce è uno dei fondamenti della buona riuscita di uno scatto o di un vino. La luce, infatti, che tange un soggetto o, nel nostro caso, i 9 ettari di viti ad alberello, partecipa a delineare uno specifico istante. Un istante che per il vino contempla come protagonista la vite, il suolo e l’uomo: in una parola, il terroir. L’uno imprescindibile dall’altro, l’uno che dialoga con l’altro in una “fotografia del territorio”. Luca Attanasio racconta così i propri vini, in un’adesione totale al territorio da cui provengono, dove la mano del produttore interviene il meno possibile per garantire all’uva di farsi soggetto e fondamento di una storia di passione per il vino.

Luca Attanasio e il Primitivo di Manduria

L’azienda, nata sei anni fa, vede come unico e solo protagonista Attanasio, che della sua ha una tradizione di viticoltura tramandatagli dal padre con cui condivide la cura e l’attenzione riservata ad una terra, quella del Salento, votata al Primitivo di Manduria.

Questo vitigno autoctono, pugliese per eccellenza, trova terreno fertile e ottima esposizione solare tra Sava e Manduria, nell’Alto Salento. La sua massima espressione si ottiene proprio grazie alla vicinanza al mare, al suolo calcareo ferruginoso e al calore delle giornate pugliesi, restituendo grappoli ben maturi e un mosto molto ricco di zuccheri, che garantirà vini corposi e strutturati. Le uve, raccolte a mano, si trasformano in vini rossi e rosati che raccontano di una tradizione mai sopita e che vede al centro una vinificazione naturale, senza aggiunta di lieviti o altri coadiuvanti. Vini quasi ad enologia zero, per preservare l’autenticità di un prodotto prezioso e identitario.

L’impegno nella conservazione di scorci di paesaggio rurale parte dalla vigna, da quelle viti ad alberello che richiedono d’essere lavorate ancora manualmente, garantendo nelle rese ridotte una qualità superiore. Luca esprime la sua passione per il territorio in nome di un Primitivo di Manduria che coglie nelle varie sfaccettature: il Primitivo Salento IGP “Dodecapolis”, il Primitivo di Manduria DOP “Librante” – affinato 12 mesi in barrique di rovere francese – i due Primitivo vinificati in rosato: Primitivo Rosato Salento IGP e il Settepunti, ottenuto dalla vinificazione dei racemi e, infine, “Fioremio”, il vino dolce Puglia IGP Primitivo Rosso.

Il lavoro di Attanasio parte prima di tutto dal conservare le potenzialità e le specificità di una terra, con uno sguardo al futuro, nella costante ricerca della sostenibilità ambientale: dalle pratiche agronomiche svolte in vigna fino alla vinificazione.

Come in un ritratto chiaroscurale, ciascuno dei vini de Le Vigne di Luca Attanasio racconta di una filiera corta, dalla vite alla cantina, che ricorda i vini di una volta: vini in cui la luce della Puglia risplende in un’istantanea di autenticità.

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