Casa Anna
Valutazione
Pregi
- L’atmosfera e il servizio “famigliare”.
- Il rapporto qualità-prezzo in alcune etichette.
Difetti
- La temperatura di servizio di alcuni vini.
A casa di Anna (e Silvia e Gianni) per un pranzo d’altri tempi
Una manciata di coperti in quella che pare la taverna di una signorile abitazione adagiata sulle colline del Monferrato; parliamo di Casa Anna, un ameno indirizzo già di nostra conoscenza, che stupisce per il buon gusto di una cucina classica fatta di buone materie prime e sapori del territorio.
Appena accomodati nella bellissima sala da pranzo riscaldata da un’originale stufa in maiolica, come dice il nome del locale, ci si sente a casa, accolti dalla signora Anna e dalla figlia Silvia, bravissima nel dispensare consigli sul vino. In cucina lo chef Gianni Sarzano, marito della signora Anna, si occupa da solo di tutti i piatti, dagli antipasti al dolce, dettaglio affatto scontato dato che le portate hanno sapori semplici ma cotture e tecniche affatto scontate.
Una grande cucina rassicurante
Il menù, come detto, strizza l’occhio al territorio e ai grandi classici della cucina tradizionale. Ne sono un esempio il torcione di foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi con fichi al passito oppure la squisita battuta di Fassona
Il Fassone è una razza bovina piemontese, molto pregiata. In Piemonte il fassone era profondamente legato alla vita e alle tradizioni contadine di molte comunità piemontesi grazie alla triplice attitudine della razza, in grado di fornire latte, carne e forza lavoro. La carne di questa razza di bovino è tenera e magra, certamente rinomata.... Leggi dal sapore intenso, accompagnata da uno zabaione salato. Tra i primi piatti tecnicamente ineccepibile il risotto alla zucca mantecato al Castelmagno oltre ai classici agnolotti del plin con la farcia di patate e Culatello. Il carré di agnello cotto al fieno stupisce per l’intensità dei sapori e la morbidezza delle carni, invece un pelo troppo in avanti con la cottura il filetto di capriolo. Classici i dolci, come l’immancabile torta di nocciole con gelato allo zabaione.
Il servizio è attento e prodigo di premure, la selezione dei vini molto originale, seppur non vastissima, vanta numerose referenze italiane ed estere con un buon rapporto qualità prezzo.
La Galleria Fotografica:
L’ingresso del locale. L’insegna del grazioso locale. Polentina morbida e cotechino. Il cestino del pane. Foie gras d’anatra, fico al passito e pan brioche. Bianco di faraona tiepida, puntarelle e uovo cremoso. Battuta di Fassona piemontese, caviale di aringa e zabaione salato. Agnolotti del plin di patate e Culatello. Risotto Acquerello alla zucca mantecato al Castelmagno. Tagliolini al rosso d’uovo con ragù Monferrino. Carrè di agnello cotto nel fieno maggengo. Un dettaglio delle costatine di agnello. Brutto ma buono lungamente cotto alla Barbera. Filetto di capriolo. Cassata piemontese e salsa ai frutti di bosco. Torta morbida di nocciole con gelato allo zabaione. Gli ottimi vini in accompagnamento al pranzo. Uno scorcio della sala da pranzo.