Valutazione
Pregi
- Location suggestiva.
- Carta dei vini ben fornita, con un buon occhio sulle realtà naturali.
- Cucina di sostanza e ben riconoscibile.
Difetti
- Quando le presenze sono molte, l'ambiente diventa caotico.
La cucina di Matteo Grandi, nel cuore di Vicenza
Il 2020 ha rappresentato un anno di svolta per tutti. Oltre che per le note vicende in merito al COVID-19, per Matteo Grandi il cambiamento si è concretizzato con la presa in gestione del Gran Caffè Garibaldi nella splendida Piazza dei Signori, in centro a Vicenza.
Subentrato a Lorenzo Cogo, Grandi allarga ed esporta il concept del DeGusto, avendo sempre in quel di San Bonifacio la casa-madre.
Con l’ampliamento delle sedi si diversifica la proposta. Continuando sulla falsariga di El Coq, il nuovo format targato DeGusto si presenta in duplice veste: al piano terra il bistrotBistrot o Bistrò. Piccolo locale tradizionale francese che offre un servizio simile all'osteria italiana. La crescita esponenziale di locali di avanguardia in formato Bistrot (negli anni 2000), prima in Francia come risposta all'alta cucina da Hotellerie e poi in tutta Europa, ha segnato un vero e proprio 'movimento' gastronomico associabile al termine "Bistronomia", da cui deriva l'aggettivo 'Bistronomico' (usato dagli... Leggi, con una proposta semplificata che spazia dalla colazione alla cena, con al centro aperitivi, pranzi veloci e caffetteria; al primo piano il ristorante fine dining, fresco della stella Michelin confermata quest’anno, con una proposta in linea con la cucina che ha portato lo chef veneto tra i grandi della ristorazione italiana.
A seguito delle contingenze nazionali, al momento della prenotazione la proposta disponibile era solo quella del bistrot. Limitazione che non ha sminuito la qualità del pranzo.
Una cucina semplificata ma golosa, confortevole e ben eseguita
Nella nostra visita abbiamo avuto il piacere di assaporare un lauto pasto nello splendido plateatico che dava sulla piazza, in cui troneggia la magnifica Basilica Palladiana. Location oltremodo suggestiva, che ben si è coniugata con la proposta del ristorante.
Sebbene la versione bistrot prevedesse una cucina meno sperimentale, con al centro una precisa attenzione sulla tradizione italiana e sul proporre piatti dalla spiccata classicità e rotondità, è altrettanto vero che Grandi non ha dimenticato le proprie esperienze in Cina e in India, e le ha inserite qua e là nel menù. A discrezione del cliente sposarle o meno.
Da parte nostra, abbiamo assaporato con gran piacere l’ottimo maiale glassato sweet e sour, il migliore dei “cicchetti” iniziali. Perfettamente calibrato nella gestione dell’acidità, ha trovato nella glassatura e nell’uso del sesamo una lunghezza notevole.
Proseguendo nel tour gastronomico, e tornando coi piedi ben saldi sullo Stivale, altro piatto ottimamente eseguito si è rivelato la lasagna al forno con ragù di vitello. Dalla sfoglia persistente ma non invasiva, la lasagna si è perfettamente sposata col sugo di accompagnamento, lieve nella consistenza delle carni e rotondo nella dolcezza del pomodoro. Funzionale la cottura la forno, che ha donato all’insieme una nota ai limiti dell’affumicatura, capace di rievocare antichi ricordi dei pranzi della domenica. Piatto da ko tecnico.
In chiusura altra menzione merita la cotoletta impanata con pane al lievito madre e grissini torinesi: umida all’interno, grazie alla tenerezza del vitello, ha regalato un ottimo gioco palatale attraverso la croccantezza della panatura a base di grissini. Il piacere della riconferma.
Leggermente meno riusciti si sono invece rivelati i ravioli di ricotta, cime di rapa e salsa al vino bianco, in cui la seppur ottima farcitura ha monopolizzato il gusto, impedendo alternanze gustative con gli altri ingredienti. Lo stesso dicasi per la guancetta di maiale all’amarone, che, pur proponendo un taglio di carne dalla squisita morbidezza, ha manifestato una certa insipidezza nella salsa di accompagnamento, che ne ha sminuito la portata.
Questi dettagli, però, non intaccano la qualità generale dell’esperienza, coadiuvata da un servizio dinamico e attento, capeggiato da Elena Lanza, compagna sentimentale e professionale di Grandi.
Avanti così, nella speranza i prossimi mesi possano garantire un ritorno alla normalità.