Il Dominio de Pingus e la sua Ribera
La DO Ribera del Duero è una delle denominazioni, insieme a Jerez, Ribeiro, Rioja e Priorat, più vocata e rinomata al mondo della Spagna vitivinicola. Situata nella regione di Castilla Y León, nell’alta valle del Duero, la denominazione è costituita da numerosi comuni delle province di Burgos, Valladolid, Soria e Segovia. La matrice del terreno è, del resto, molto vocata, con contenuto abbastanza alto di calce e un clima solitamente temperato ed equilibrato, che dona complessità e profondità a vini che, non a caso, posseggono la denominazione di origine dal 1982.
Il Dominio de Pingus è forse, appena dopo Vega Sicilia, il produttore più famoso e blasonato della zona. Tutto merito dell’enologo danese Peter Sisseck che, dopo aver terminato i suoi studi nella regione di Bordeaux, in California e in Spagna, nel 1995 fonda e costruisce il Dominio. Prevedendo lo straordinario potenziale della regione della Ribera del Duero, dopo lunghe ricerche e analisi del terreno, Peter Sisseck identifica differenti parcelle di vecchie vigne di Tinto Fino, il vitigno locale. Vecchie vigne, allevate ad alberello, coltivate su terreni eccezionalmente ricchi di calcare, in prossimità del fiume Douro. Un territorio che si ritrova completamente nel vino a base di Tinto Fino, un vitigno che mette così in risalto la sua diversità rispetto, per fare un esempio, al Tempranillo.
Vecchie vigne, testimoni dell’unicità della regione
Per tutte queste ragioni, grandissima attenzione viene riservata alla vigna, come in tutti i grandi vini del mondo. Questa viene lavorata in modo tradizionale, biodinamico, e rispettando il sistema di vigne basse en vaso, con una rigida selezione delle uve in vendemmia. I rendimenti sono estremamente bassi appunto, andando da 20 a soli 9 ettolitri per ettaro. In cantina le fermentazioni sono del tutto naturali, svolte quindi con soli lieviti indigeni: tale pratica consente una migliore pigmentazione e maggiori aromi. Il processo di macerazione e fermentazione dura circa 20 giorni e poi i vini passano in botti per la fermentazione malolattica, dove sono lasciati riposare tra i 20 e i 23 mesi. Il vino non viene né filtrato né chiarificato. Ne sortisce una produzione limitata per vini che sono, oggi, tra i più ricercati al mondo.
Pingus Ribera del Duero 1999
Sappiamo d’essere al cospetto di un vino straordinario, che pone estrema attenzione in tutte le fasi della produzione. Un vino che, al netto della sua imponenza, manifesta un’eleganza e una finezza considerevoli. Il nostro 1999, infatti, si presenta all’olfatto con un attacco di tabacco e cenere di camino spento. A poco a poco s’innerva di frutto, la bocca si manifesta succosa, animata da un’acidità lieve e tornita di frutta matura sotto spirito (ciliegia), una punta di brodo ristretto e generose erbe aromatiche e officinali come ginepro, salvia e rosmarino. Possente ma per nulla muscolare, il sorso è semplicemente elegante, sostenuto e ravvivato da un frutto ancora in evidenza. Un vino molto lungo e persistente, dove la percezione dell’alcol non è affatto in evidenza.
Una grandissima bevuta!