Passione Gourmet L'Alchimia - Passione Gourmet

L’Alchimia

Ristorante
viale Premuda 34, 20129 Milano
Chef Giuseppe Postorino
Recensito da Giovanni Gagliardi

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • L’atmosfera molto trendy.
  • Tempi di servizio e gestione della sala impeccabili.
  • Una cucina inclusiva e diretta che potrà avere tanti estimatori.

Difetti

  • Qualche portata sotto tono.
  • Ricarichi dei vini un po' sopra le righe.
  • Estetica di qualche preparazione rivedibile.
Visitato il 06-2020

L’Alchimia perfetta, tra eccellenti cocktail e cucina gourmet

Finalmente si riprende. E nonostante sia grande la voglia di “normalità” decidiamo di ripartire, tra gli altri, con un ristorante la cui storia recente tutto si può definire tranne che “normale”. Parliamo de L’Alchimia, l’interessante progetto che vede al timone, tra gli altri, il bravissimo Alberto Tasinato già brillante restaurant manager del Seta al Mandarin Oriental.

Aperto nel 2018, in pochissimo tempo l’Alchimia è riuscito a conquistare favore e apprezzamenti di buongustai appassionati e delle guide cartacee fino al riconoscimento – dopo solo un anno di attività – dell’agognata stella Michelin. Ma ecco che alla fine del 2019 qualcosa si rompe e lo chef Davide Puleio – proveniente dal romano Pipero di Luciano Monosilio – decide di andare via. Per sostituirlo la scelta ricade su Giuseppe Postorino, con alle spalle importanti esperienze nelle cucine di hotel di lusso, tra cui quella al Magna Pars Suites Milano.

Neanche il tempo di completare il rodaggio e lo stop forzato causa Covid. Quindi la riapertura e la grande curiosità da parte nostra di tornare per verificare gli effetti del cambio di guida in cucina. La formula, accattivante, non è cambiata: atmosfera elegante e rilassata, servizio dalle 12 alle 24, un po’ lounge bar con all’ingresso un bellissimo bancone per i cocktail del bravissimo Valerio Trentani, un po’ ristorante gourmet. Tutto molto cool, arredato con grande gusto e gestito con tanta professionalità. Ci è piaciuto molto, in particolare, ritrovare un locale vivo, allegro, giovane (pare siano tutti under 40) sul quale i protocolli richiesti dall’emergenza sanitaria non ci sembrano impattare granché, fatta eccezione per le mascherine e per un controllo en passant della temperatura. I tavoli d’altra parte erano già adeguatamente distanziati e la marcia in più è garantita da Tasinato, padrone di casa talentuosissimo, capace di mettere il cliente al centro dall’accoglienza.

Una cucina che non perde mai di vista il piacere, la godibilità e la riconoscibilità

La proposta made in Postorino ci è parsa sia inclusiva che rassicurante, semplice e riconoscibile e, ancor più di quella precedente, capace di alternare preparazioni più classiche ad altre più originali e moderatamente creative. L’obiettivo è conquistare i palati di tutti senza mai creare il minimo imbarazzo, e riesce nel suo intento sebbene ci aspettiamo, sia chiaro, un’ulteriore crescita nel tempo. In particolare, sono piaciute l’acidità e la freschezza del crudo di ricciola e la golosità di un coniglio di Carmagnola in versione Wellington, servito con un impeccabile fondo bruno (aggredito da un ketchup di peperoni a nostro giudizio un po’ invadente). Uniche note dolenti i dessert, alquanto sotto tono, nonché l’estetica dei piatti, a nostro giudizio non sempre accattivante.

La cantina è ben fornita, anche se i ricarichi sono abbastanza importanti.

Un bel posto, consigliatissimo per riprendere alla grande la nostra “normale milanesità”, all’ insegna del gusto.

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