Passione Gourmet Burnt Ends - Singapore - Scheda 2020 - Passione Gourmet

Burnt Ends

Ristorante
20 Teck Lim Rd, Singapore 088391
Chef David Pynt
Recensito da Leonardo Casaleno

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Il barbecue 2.0: una pietra filosofale per gli amanti del genere;
  • la possibilità di fare un aperitivo mangiando i piatti della carta, senza prenotare, nel tardo pomeriggio;
  • a differenza di altri ristoranti blasonati della città, qui il servizio è incluso nel prezzo.

Difetti

  • Difficilissimo prenotare, se non con larghissimo anticipo.
Visitato il 01-2020

Burnt Ends: fuochi e fiamme in uno dei ristoranti-barbecue più rinomati del momento

Singapore è una città accogliente, verde, super sicura, per famiglie ma anche per giovani. È una città che fonda la sua fama sul cibo, a partire dal meraviglioso tesoro di giacimenti gastronomici che riservano i tipici hawker centres (volgarmente tradotti come agglomerati di chioschi che cucinano e servono cibo da strada). Ma il range dell’offerta culinaria è molto ampio e variegato e può toccare soglie economiche spropositate se si considera che al conto finale in molti ristoranti vanno aggiunti tasse e servizio. Ma tutto funziona a meraviglia, e i ristoranti dall’imprinting occidentale sono tra quelli più appetibili sulla scena asiatica odierna.

Burnt Ends, la cui insegna trae spunto da un gergo tecnico del mondo del bbq – si tratta delle estremità più bruciate del brisket (ossia la punta di petto “americana”) tagliate a pezzetti – è “One of the hardest tables to book in Singapore” ed occupa la quinta posizione della influente classifica Asia’s 50 Best 2020. Lo chef, David Pynt, è australiano e la sua fonte di ispirazione è Victor Arguinzoniz dell’Asador Etxebarri dove Pynt si è formato. Lo stile è stato ribattezzato come “modern barbecue”; noi abbiamo riscontrato molte influenze e un imprinting decisamente occidentale globale, con particolare focus sulla cottura a fuoco vivo di gran parte dei piatti offerti. Le note affumicate accompagnano il commensale durante tutto il pasto, ma la sapienza nel riuscire a ponderare il sentore ed il retrogusto del fumo lasciando integra l’essenza gustativa della materia prima denota grande maestria nel saper gestire tale tipologia di cotture.

Dalla carta è possibile assaggiare piccoli antipasti e piatti iconici, come le uova di quaglia affumicate con caviale, dall’equilibrio gustativo perfetto, che ci hanno ricordato uno degli assaggi più celebri del vecchio Noma, il più basico “grissino” con taramasalata e il famoso sander burger con pulled pork di spalla, cole slaw e aioli al chipotle, di commovente golosità. Ci sono poi i pregiatissimi tagli di carne o le chele di king crab che, da sole, valgono il viaggio. È una cucina di prodotto assoluto che, come detto, fa leva su una importantissima abilità nella gestione di fuochi e temperature, ed il risultato, anche sul delizioso dessert banana pecan e chocolate butterscotch, anch’esso giocato sui tono affumicati del barbecue, sono sicuramente degni di nota.

Sarebbe bello lasciarsi affidare allo mani dello chef, a 180$ o 250$ ma, come detto, trovare un tavolo è difficilissimo. Ci si può però accontentare di un pasto veloce nel tardo pomeriggio quando sono disponibili alcuni posti al bancone senza prenotazione. Vi metteranno a disposizione un’oretta per darvi un assaggio di quello che può riservare questa tavola.

Il servizio, a differenza di altre tavole blasonate della città, qui è incluso!

La galleria fotografica:

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