Concettina ai Tre Santi – Menù Degustazione

VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
In termini gastronomici, il miglior ristorante tradizionale di Napoli.
L’idea di pizza più vicina all’alta cucina.
Il rapporto qualità prezzo, assolutamente favorevole.
La carta dei vini, più vicina a quella di un ristorante che a quella di una pizzeria.
DIFETTI
La costante e corposa coda, a tratti disincentivante.
La possibilità di fare il menù degustazione dipende dalla volontà del pizzaiolo.

La rivoluzione comincia dal Rione Sanità

Ciro Oliva sta riscrivendo il codice genetico del pizzaiolo. La sua ricerca sugli ingredienti, le speculazioni intorno allo scibile commestibile e soprattutto intorno al mondo dei lievitati – non solo pizza, dunque – è il lavoro di uno chef, più che di un pizzaiolo, nonché la simbiosi finalmente realizzata tra pizza napoletana e ambizioni gourmet, che amministra mediante concentrazioni ben gestite, accostamenti estrosi ma sempre pertinenti, ingredienti di qualità altissima che spaziano a 360° sul territorio campano, più qualche intelligente forestierismo. Tutto questo, nel religioso rispetto della tradizione, tant’è che la sua pizza “normale” – quella scelta in carta – può legittimamente considerarsi uno degli emblemi più rappresentativi della pizza napoletana tout court.

Una pizzeria che occhieggia a un ristorante…

Qui, è proprio il menu degustazione, ovvero la sintassi o, se preferite, la successione delle portate, ad acquisire una dimensione semantica particolare, a consegnare all’ospite una chiave di lettura – in estrema sintesi la sensazione di trovarsi in un ristorante di alta cucina, più che in una pizzeria – che, altrimenti non avrebbe. Per tutti questi motivi, ed esclusivamente per questo menu, ci sembrano decisamente più appropriati i parametri di valutazione della tavola di cucina classica, più che della pizzeria, di cui vi abbiamo già raccontato. 

A concorrere a questo disegno, l’ambiente, che è sì accogliente e giustamente verace come ci si aspetta da quella che resta, comunque, una pizzeria di Napoli, ma anche il gusto ricercato della mise en place, i poggiaposate, i piatti decorati a mano e i calici per la degustazione. E se il livello dell’esperienza in sala si innalza è anche grazie al sommelier Emanuele Labagnara, talentuoso e smaliziato nell’approccio con il cliente, e grazie alla sua carta dei vini – molto interessante non solo se parametrata al livello di una pizzeria – ove è possibile trovare svariate etichette di pregio o di nicchia.

…uno dei migliori di Napoli, per giunta.

Quanto alla cucina, essa rappresenta la conciliazione fecondissima tra il popolare e il nobile, l’alto e il basso, l’aristocratico e il volgare. Ne è un esempio la Pizza fritta con ricotta di bufala, alga disidratata, ricciola affumicata, pepe nero e zeste di arancia e, con la sua anima, tanto verace e gustosa quanto colta e fine, somiglia in tutto e per tutto al personale che popola questa sala, giovanissima ma erudita, zelante nonché esclusivamente composta da abitanti del quartiere. 

Perché un ristorante come questo, ops, scusate, una pizzeria, Ciro Oliva l’ha fatto diventare anche un’occasione di riscatto sociale, nonché una formula di riqualificazione che, come un circolo virtuoso,  sta dilagando su tutto il tessuto urbano del Rione Sanità. E scusate se è poco.
La valutazione è dunque parimenti mutuata dai ristoranti – ed è elevata – anche e soprattutto perché abbiamo in passato premiato il miglior taglio di Kobe, la miglior fritturail miglior Cheviche e quindi, perché mai non farlo con la Pizza, nostro patrimonio indiscutibile?

In alto i calici, dunque, a questa irriverente, teatrale e coltissima rivoluzione!

La Galleria Fotografica:

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Picture of Alessandro Pellegri

Alessandro Pellegri

Progettista meccanico da sempre appassionato di moto, di lettura ma soprattutto di vini, alla costante ricerca di tavole (e relative bottiglie) che riescano a fargli provare sensazioni ed emozioni sempre nuove. Che si parli di cibo o di vino, non nasconde un forte apprezzamento per la qualità della materia prima, del terroir e della tipicità… e perché no delle novità, purché siano però sensate ed intelligenti.

2 Comments

  1. Vinicio Carrocci ha detto:

    Testimone diretto…ho festeggiato il mio 66° compleanno tra le prelibatezze e lo champagne sapientemente scelto dal Sommelier Emanuele…. circondato dalla mia Famiglia e Amici. Marzo 2019

  2. Gianluca Colombo ha detto:

    Esperienza mitica. Indimenticabile.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
In termini gastronomici, il miglior ristorante tradizionale di Napoli.
L’idea di pizza più vicina all’alta cucina.
Il rapporto qualità prezzo, assolutamente favorevole.
La carta dei vini, più vicina a quella di un ristorante che a quella di una pizzeria.
DIFETTI
La costante e corposa coda, a tratti disincentivante.
La possibilità di fare il menù degustazione dipende dalla volontà del pizzaiolo.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 35€

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