Opificio Facchini

Opificio Facchini

Un’interessante novità nel centro storico di Bologna

Nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino” cantava Lucio Dalla.

Proprio in uno strettissimo e caratteristico vicolo dei tanti che compongono il cuore medievale del capoluogo felsineo, da pochi mesi ha aperto il suo ristorante Riccardo Facchini, noto in città per i trascorsi come executive chef allo storico Pappagallo, e ai più per le apparizioni in un noto programma tv. Dentro le mura di Bologna si mangia mediamente piuttosto male, tra taglieri di salumi serviti en plein air a tutte le ore e piatti sbiaditi della tradizione cittadina, a uso e consumo del turista low cost.
All’Opificio Facchini, invece i piatti dell’ortodossia bolognese sono ben eseguiti, nel solco della tradizione e con il ricorso a materie prime di qualità. Oltre a questo, abbiamo apprezzato lo sforzo di proporre pietanze che denotano ricerca e volontà di andare oltre l’offerta canonica che ci si aspetterebbe in locali di questo tipo. Seppur con qualche piatto da calibrare (ad esempio il mandarino candito nel prosciutto d’anatra, che sovrastava la proteina) o da perfezionare, e con il servizio ancora in rodaggio, ci pare un indirizzo interessante nel cuore di Bologna.

I piatti assaggiati: tradizione bolognese e qualche novità

Evocative le uova sode ancora tiepide presenti sul tavolo, un omaggio alle vecchie osterie, che ci hanno fatto compagnia insieme ai pani e alla crescente fatta in casa, prima del servizio degli antipasti del nostro menu degustazione di cinque portate. Gustosa la Crocchetta di coda di manzo al lemongrass e pepe di Sichuan. Le Tagliatelle al ragù sono sul podio tra quelle assaggiate in centro: lunghezza e spessore hanno le dimensioni della perfezione, al morso la consistenza è suadente. Ci viene spiegato che la sfoglia viene tirata al matterello prima di ogni servizio e subito servita agli ospiti per garantirne la freschezza e la giusta ruvidezza della pasta la quale accoglie il ragù tagliato al coltello, di solo maiale, cucinato con poco pomodoro nel rispetto della tradizione bolognese. Il talento nel tirare la pasta fresca al matterello si conferma nei Tortelloni di ricotta al burro salato e salvia, mentre l’opulenta Cotoletta alla bolognese è di fattura pregevole: prosciutto e parmigiano di buona qualità, e la carne di maiale viene cotta con il burro e terminata con brodo e sugo di carne.

Buona, infine, la mano sui dolci, come dimostrato dall’elegante il Parfait con kiwi al gin.

La galleria fotografica:

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Filippo Boccioletti

Avvocato di professione e gastronauta per diletto, viaggia incessantemente alla ricerca del buono e del bello. Insigne membro della Dotta Confraternita del Tortellino, ama il pomodoro e detesta il coriandolo; il convivio, la scrittura, e la cultura del cibo sono le sue passioni. La cena giusta e perfetta? Senza dubbio la prossima...

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VALUTAZIONE

Trattoria

CebollaCebolla
PREGI
La pasta fresca.
La possibilità di ordinare menu degustazione da 3,5,7 portate selezionando le singole pietanze.
DIFETTI
Con il locale pieno la rumorosità è eccessiva.
I tovaglioli di carta.

INFORMAZIONI

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PREZZI

Alla carta: 45€
Menu degustazione: 29€ (3 portate), 39€ (5 p.), 49€ (7 p.)

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