La naturale risposta di Arezzo alla cucina contemporanea
Octavin è l’ultima novità in termini gastronomici che propone Arezzo, alla cui base si trovano 3 principi cardine: verità, qualità e naturalità. Mai furono meno scontate queste caratteristiche in un ristorante che fa del rapporto umano, con produttori e clienti, il punto di partenza sul quale costruire l’esperienza gustativa che ne consegue. C’è ancora il profumo degli imballaggi a Octavin, una commistione poetica tra un cantiere aperto e un intimo trasloco in un monolocale. Energia ed esuberanza, al rapporto del buon gusto, della scelta mirata, del primo passo che sa di indipendenza e libertà. La cantina, autoriale in ogni sua forma, selezionata nel dettaglio tenendo conto oltre che delle caratteristiche del vino, anche del lato umano dei produttori, si rivolge al mondo biodinamico con estrema semplicità, quasi fosse l’unica scelta possibile da fare. Poche etichette per il momento, che vogliono essere fatte assaggiare ancor prima di essere vendute, in un mirabile tentativo di sensibilizzazione culturale di una città, troppo spesso abituata alla gravità fisica e concettuale del bere made in Tuscany tradizionale. Il locale fa sfoggio di sé alternando, senza vergognarsi di seguire un trend sfacciatamente esterofilo, i mattoni bianchi alle pareti, i tavoli di legno e qualche inserto di ferro e acciaio a sostenere le sedute in stile seventies. Il servizio di sala, affidato all’ottimo Alessandro Gelli, è preciso, sorridente e puntuale. Si respirano intraprendenza e voglia di fare, che si tradurranno ben presto in grande professionalità.
Dalla cucina nasce la Toscana del 2018
Lo chef Luca Fracassi racconta senza paure e senza freni la sua idea di Toscana, che nasce dall’esperienza e si evolve con la fantasia, fino a spiegare una terra in chiave gastronomica che trova finalmente la voglia di riscossa, scrollandosi di torno, una volta per tutte, il limitante status di regione-cartolina. Tonno, lardo, salsa di vino rosso è il compendio delle intenzioni dello chef e del suo ristorante. Il tonno rosso, che da un punto di vista palatale si limita a donare consistenza, rappresenta il lato edonistico del piatto, supportato dagli umori di un grande lardo, pepato e scioglievole, la cui cotenna, lasciata volutamente un po’ spessa, apporta una sensazionale masticazione speziata, fino a terminare con l’abbraccio caloroso di una salsa al vino rosso robusta, complessa e da manuale. Fegatelli, spinaci, sedano rapa è la didascalica dimostrazione di come i classici possano essere interpretati senza per forza essere snaturati. Il fegatello, come ovvio, rappresenta il centro del piatto, con uno spinacio lasciato croccante a coronare il classico sposalizio, mentre il sedano rapa dona una nota che accompagna alla scoperta dei più piacevoli profumi della terra. Meno convincenti invece i Rigatoni, barbabietola, anguilla in cui l’eccessiva dolcezza della barbabietola copre il carattere dell’anguilla, mentre il gioco cromatico finisce per essere un limite, considerata l’inefficacia del basilico rosso, troppo timido per donare il contributo richiesto.
L’esperienza sembra essere l’unica necessità di cui Octavin ancora non dispone. Il tempo farà il suo corso e, se Luca Fracassi rimarrà fedele alle sue idee e a quanto ha già mostrato di essere capace di fare, Arezzo potrà vantare uno dei migliori ristoranti della regione.
La galleria fotografica:
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Ovetto di quaglia fritto nel panko, maionese
La maionese (dal francese mayonnaise o dal catalano maonesa) è una salsa madre, cremosa e omogenea, generalmente di colore bianco o giallo pallido, che viene consumata fredda. Si tratta di un'emulsione stabile di olio vegetale, con tuorlo d'uovo come emulsionante, e aromatizzato con aceto o succo di limone (che aiuta l'emulsionamento). La ricetta tradizionale prevede l'uso di olio d'oliva e... Leggi e maggiorana.
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Lattuga, maionese al wasabi
Eutrema japonicum, conosciuta comunemente come wasabi o anche con il nome di ravanello giapponese, è una pianta di origine giapponese appartenente alla famiglia delle Brassicacee (o Crocifere). La pianta cresce spontaneamente in vicinanza dei fiumi in zone fredde del Giappone, come per esempio in montagna o nelle valli in quota. Dal rizoma di Eutrema japonicum si ottiene una pasta di... Leggi e lime.
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Crema pasticcera
La crema pasticcera o pasticciera è una crema a base di tuorli d'uovo, zucchero, latte e farina (oppure amidi o fecole). Viene servita come tale, ma più comunemente rientra in guarnizioni o farciture per torte, pan di spagna, bignè, crostate ed altri prodotti di pasticceria. Ne esistono cinque varianti principali, quali al limone, al cacao, alla vaniglia, la crema diplomatica... Leggi, biscotto al cioccolato, salsa al basilico, meringa.