Valutazione
Pregi
- Ottimo rapporto qualità/prezzo.
Difetti
- La carta vini potrebbe guardare anche all'estero.
Erbe e aromi di alta quota a Vigo di Fassa
La grande cucina non è un lavoro da solisti. O, almeno, raramente lo è.
Ci sono ovviamente le eccezioni che confermano la regola, quelle dei talenti o delle realtà che devono gestire pochissimi coperti. Ma, nella stragrande maggioranza dei casi, in questo lavoro è la squadra a fare la differenza.
Da un gruppo allegro, affiatato, che lavora in sintonia, difficilmente potrà uscire qualcosa di negativo. La storia recente del Chimpl ne è una conferma.
Sono anni che seguiamo questo locale: ogni stagione vediamo una evoluzione, un piccolo miglioramento, un dettaglio in più che fa la differenza. Che siano ritocchi estetici dell’ambiente o piatti sempre più centrati ed eleganti, il minimo comune denominatore è l’entusiasmo e la passione che si avverte nei proprietari, Katia Weiss e Stefano Ghetta, e in tutto il personale coinvolto in questa avventura.
Si lavora con il sorriso, sempre, nonostante la pressione e la fatica.
La stessa brigata gestisce la mezza pensione dell’albergo (per inciso, cena in mezza pensione di qualità assoluta ad un prezzo iper conveniente, difficile trovare di meglio) e, a seguire, i tavoli del ristorante principale. Senza contare colazioni e dettagli vari: una vera full immersion nella stagione turistica.
Eppure tutto torna, tutto sembra filare dritto come se fosse la cosa più naturale del mondo. Perché la squadra lavora all’unisono, in armonia: la vetrata aperta sulla cucina ne permette la verifica tangibile.
Un gruppo unito che si sta togliendo delle belle soddisfazioni
Dallo chef, Stefano Ghetta, al suo promettente secondo, il venticinquenne Elia Dal Bagno, fino alla talentuosa pasticcera Laura Gris: componenti essenziali di un quadro sempre più a fuoco, anno dopo anno.
Il tutto filtrato dall’energia esplosiva di Katia Weiss, a cui spetta il compito di spiegare il lavoro della cucina e a cui questo locale deve tanto del suo successo.
La nostra ultima esperienza è stata forse la migliore di sempre.
La zuppa di polenta gratinata, funghi e nocciole è un piatto incredibile: un disco di polenta a coprire una spuma di funghi e un misto di funghi e nocciole. Tre ingredienti per un capolavoro assoluto che racchiude in sé l’essenza stessa della cucina di montagna.
Il risotto con le cosce di rana e cassis corre spedito sul filo dell’acidità e del gusto.
Il carciofo servito assieme all’agnello meriterebbe un trattato apposito: prima rosolato con gli scarti dello speck, zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi e aglio, poi cotto sottovuoto col suo brodino, infine laccato a lungo con il liquido di cottura. Oscar al miglior attore non protagonista.
Infine un grande dessert, tanto rischioso (per la presenza della componente fritta) quanto riuscito: fortaa, gelato alla cannella, zabaione e gel di mirtilli rossi.
Applausi a scena aperta. Ma lo spettacolo non è ancora finito, qui le migliori pagine non sono ancora state scritte. Correte a Tamion.