Valutazione
Pregi
- Ottime materie prime.
- Cucina semplice, pulita e gustosa.
Difetti
- Qualche mobilio un po' troppo demodé visto il livello del locale.
Il Duomo di Orvieto è senza dubbio l’attrazione principale della bella cittadina umbra. Questo capolavoro di architettura gotica lascia sgomenti da sempre le centinaia di turisti che vi passano davanti come fossero inebetiti dalla sua straordinaria bellezza. Lo sfarzo e la delicatezza della sua facciata tolgono letteralmente il fiato ogni volta che vi si posa lo sguardo: è una di quelle meraviglie alle quali non ci si può abituare mai.
Questo già di per sé basterebbe per organizzare una gita ad Orvieto, ma perché, una volta appagati vista e spirito, non saziare anche il corpo?
Ed ecco, da oltre vent’anni, la meta più sicura sia per palati semplici che per i gourmet più esigenti: i Sette Consoli.
L’apertura di menù sintetizza in maniera saggia e chiara la filosofia di Anna Rita Simoncini e Mauro Stopponi, lui ex bancario e lei ex casalinga, che negli anni ’90 decisero di lanciarsi in una nuova avventura e diedero vita al loro ristorante: “Dal 1992, solo quello che da’ la Nostra Terra, al momento giusto, con le tecniche giuste, senza strafare né voler sorprendere a tutti i costi. Questa pensiamo che sia la Vera Cucina.”
Il locale, un po’ demodé, nella bella stagione dà la possibilità di mangiare in un bel giardino e vista la location in pieno centro cittadino non è poco. Qualche chicca sparsa qua e là nella carta dei vini, con ricarichi più che adeguati, rende la stessa molto interessante. Il servizio di sala è preciso e cordiale, coordinato da Mauro e dalle brave eredi Serena e Chiara. La cucina di Anna Rita poi si rivela equilibrata e corretta per tecniche di cottura utilizzate e ottima in riferimento alla materia prima.
Nei fiori di zucca, ricotta e crema di zucchine, i sapori sono netti, scanditi e precisi (cosa assolutamente non scontata) e il piccione con purè e spinaci è, per la qualità del volatile, una delle migliori declinazioni che si possano trovare sul suolo italico. A bilanciare, in negativo, il proseguo della degustazione, i tagliolini con salmerino e verdure di stagione, con queste ultime croccanti e saporite ma con la pasta decisamente troppo cotta per un palato tricolore.
A dare quel tocco di ricercatezza che potrebbe sembrare mancare a prima vista, una sezione del menù dedicata a “Prodotti straordinari, rari, preziosi, selezionati da noi per voi”, dove compaiono caviale “Baikal”, prosciutto Pata NegraLetteralmente “unghia nera” questo attributo sta a indicare i prosciutti di porcelli spagnoli con quelli a zoccoli scuri. Non tutti i maiali iberici, da cui si ricava il comune jamòn iberico, hanno l’unghia nera né l’unghia nera è un indice incontrovertibile di qualità: sono altre le caratteristiche che distinguono un prosciutto spagnolo di qualità e sono tutte racchiuse in un decreto... Leggi “Jabugo” ed altre prelibatezze da accompagnare a vodka o gin selezionati ed abbinati per l’occasione: modo semplice ed intelligente per scostarsi dal territorio senza avventurarsi su campi minati.
I Sette Consoli sono e rimangono un locale di riferimento per tutti gli amanti del buon cibo, specialmente in una piazza turistica come quella orvietana.
Anna Rita Simoncini ha il pregio di proporre una cucina che non va oltre le proprie possibilità e che si presenta così com’è, semplice e rispettosa del territorio, proprio come segnalato in apertura di menù. E in una terra in cui le novità di livello certamente non abbondano locali oramai “storici” come questo sono una risorsa preziosa.
Mise en place.
Il pane.
Fiori di zucca farciti di ricotta fresca e arrostiti, salsa di zucchine all’olio Evo.
Tagliolini al pesce salmerino e verdure di primavera (zucchine, asparagi, piselli e pomodori).
Ravioli di coda di vitello, vellutata di patate e fondo di cottura: piatto estremamente goloso, pasta callosa, ripieno perfetto. Ottimo.
Piccione, purè e spinaci: unico piatto ordinato alla carta, qualità della carne eccezionale.
“Pluma” di suino iberico arrostita, polenta croccante e erbe in padella: altro pezzo di carne delizioso, forse un po’ troppo cotto ma comunque buono.
Tortino di semolino dell’Artusi, zuppa di cioccolato bianco, amareneLe amarene sono i frutti del ciliegio aspro (Prunus cerasus), dalla quale derivano anche le visciole (varietà meno diffusa). Dai frutti di colore rosso chiaro, dal sapore amarognolo e leggermente acido, le amarene vengono consumate come tali, sotto forma di gelato, sciroppate o nel liquore portoghese ginjinha.... Leggi e frutto della passione.
Cheese Cake e salsa calda di frutti di bosco.
Il nostro compagno di serata.