« Mentre sepolto in un profondo sonno Colà posava il travagliato Ulisse, Minerva al popol de’ Feaci e all’alta Lor città s’avvïò. Questi da prima Ne’ vasti d’Iperèa fecondi piani Far dimora solean, presso i Ciclopi, Gente di cuor superbo, e a’ suoi vicini Tanto molesta più quanto più forte. Quindi Nausitoo, somigliante a un dio, Di tal sede levolli, e in una terra, Che dagli uomini industri il mar divide, Gli allogò, nella Scheria; e qui condusse Alla cittade una muraglia intorno.[..] Alte vi crescon verdeggianti piante, Il pero e il melagrano, e di vermigli Pomi carico il melo, e col soave Fico nettáreo la canuta oliva. Né il frutto qui, regni la state, o il verno, Pêre, o non esce fuor: quando sì dolce D’ogni stagione un zeffiretto spira, Che mentre spunta l’un, l’altro matura. »
Così Omero parlava, nell’Odissea, di Ipperia, che è molto probabilmente l’antico nome Ibleo di Kamarina, di cui oggi non rimangono che rovine e importanti reperti archeologici, principalmente sul colle Cammarana nel territorio del comune di Ragusa. Terra di grande storia e tradizione, pervasa di poesia e cultura.
A Ragusa oggi c’è del nuovo, frizzante ed interessante. L’hotel Montreal pare, a detta degli autoctoni, che sia uno dei primi hotel di qualità di Ragusa. Certo, oggi è un tre stelle stile anni settanta, posizionato però in pieno centro cittadino, a due passi da Corso Italia. E a guidare le cucine uno chef, Dario Di Liberto, con trascorsi importanti e un interessante futuro, a giudicare dalla nostra cena.
Ciccio Sultano nel curriculum, ma anche il grande maestro Sergio Mei. Da cui ha attinto solidità, concretezza, classicità e uno spunto di creatività. Poi il resto, che è tanto, è certamente farina del suo sacco. Siamo arrivati sin qui grazie al prezioso consiglio di un amico. Nessuna guida parla di questo interessante chef e di questo ristorante, che propone una cucina scintillante a prezzi da encomio.
Il menù più importante, oggetto della nostra cena, è prezzato 50 euro. Un vero portento. Con piatti che veleggiano tra il buono e l’ottimo, con una tecnica presente, ben centrata ma mai ostentata. Ed un uso moderato ed efficace della modernità. Le porzioni sono a prova di uomo del sud, ma è certo che questa novità saprà titillare i palati gourmet che lo affolleranno, ci auguriamo, nel prossimo futuro. Immancabile.
La sala retrò…
L’ottimo pane.
Sgombro e mortadella: peccato per lo sgombro un filo troppo cotto. Piatto interessante.
Insalata di mare calda, bufala ragusana, pomodoro e asparagi di mare: una intensa e pervasiva interpretazione dell’insalata di mare. Il gobbetto e il gambero da urlo.
Arancino al nero al ragù di salsiccia, crema di erbe selvatiche e seppia.
Gnocchi al verde: gnocchi affumicati con succo di prezzemolo, parmantier e ragù delicato di vongole e rana pescatrice.
Ricciola al profumo di carbone, salsa di peperoni al BBQ, crocchetta di patate al fiore sicano, verdure di campo.
Gelato al fico d’india e cioccolato di Modica.
La cassata rivisita, ottima.
Friandises, tra cui spicca la crostata di crema di ricotta e il cannolo.
2 Comments
Egregio Signor Cauzzi,
mi permetto di farLe notare che il ristorante ” Tocco ” dell’Hotel Montreal è
stato recensito sulla Guida del Gambero Rosso 2014, contrariamente a quanto da
Lei affermato.
molti dei piatti citati da lei sono stati commentati.
la sostanziale identità di giudizio è una garanzia di qualità per i lettori, a
dispetto della diatriba tra guide cartacee e Web.
mi complimento inoltre per la Sua profonda cultura classica ( vedi incipit ) e
Le chiederei da quale fonte ha attinto, essendo anche io molto attratto dal
territorio in questione.
rimango a disposizione per ogni chiarimento o informazione e la saluto
distintamente, sperando magari di incontrarLa nella zona, battuta spesso da
entrambi.
Giorgio
Grazie Giorgio della precisazione, prendiamo nota.
Speriamo di incontrarci in qualche ristorante della Trinacria
A presto