Valutazione
Pregi
- La tradizione della pizza napoletana portata ai massimi livelli
Difetti
- Non si prenota: ergo si fa un po’ di fila per entrare
Il difetto: “la location ma è in arrivo una ristrutturazione” scrivevamo un anno fa quando rimanemmo folgorati sulla via di San Giorgio a Cremano. Ebbene ripartiamo da qui dalla ristrutturazione (su progetto dello stesso Francesco Salvo che ha così potuto mettere a frutto la sua laurea in ingegneria) che c’è stata, e che ha reso la pizzeria di Francesco e Salvatore Salvo un bel locale oltre che una pizzeria di eccellenza.
I locali sono stati significativamente ampliati (siamo a circa 220 coperti) e ne ha giovato anche lo spazio tra i tavoli che oggi fa invidia a quasi tutte le pizzerie di Napoli e provincia. Ma non è aumentato solo il confort. Con i lavori si è raddoppiata la potenza di fuoco del locale con l’aggiunta di un altro forno. D’altra parte qui si fanno numeri davvero importanti a pranzo e a cena, per una clientela numerosissima (difficile non fare un po’ di fila per entrare) e in continuo aumento.
Tanta quantità, quindi.
E la qualità? Eccelsa.
Le materie prime utilizzate sono davvero il meglio della Campania e l’elenco dei fornitori delle materie prime si è recentemente ulteriormente ampliato. E così, per i latticini, a Bellopede & Golino, caseificio di spicco del casertano si è aggiunto il caseificio Barlotti eccellente espressione della mozzarella battipagliese (come noto meno sapida della cugina casertana); e poi le conserve di Casa Barone, le alici del Convento di Cetara, il pecorino della Cooperativa Agricola Bagnolese. E potremmo continuare a lungo con il rischio di tediarvi. Basti più semplicemente sapere che nessuno degli ingredienti utilizzati dai Salvo è banale o potrebbe essere considerato in qualche modo “ordinario”.
Due esempi indicativi: la commovente, per chi scrive, frittatina di maccheroni fatta utilizzando i bucatini Gerardo Di Nola, l’arancino di riso (eccellente!) con tre soli ingredienti: riso arborio Principato di Lucedio, burro Occelli, pecorino romano DOP Brunelli.
Parliamo di fritture perché a Napoli da sempre il binomio è pizza e frittura. E dai Salvo non si può non iniziare dai fritti. Tutti davvero di altissimo livello. E penso agli scagliozzi (triangolini di polenta – Marino macinata a pietra ça va sans dire – fritti) migliori della mia vita e alle meravigliose montanare nella versione classica e alla genoveseLa genovese è una ricetta tradizionale della cucina napoletana. Un ragù classico della cultura partenopea, che prevede una lunga cottura di cipolle e carne di manzo in parti uguali (oltre al solito battuto di odori e ritagli di salumi nel fondo). La salsa ottenuta viene usata per condire il tipico formato di pasta 'candele' spezzate (o le 'zite' in una... Leggi.
E poi le pizze, ovviamente, che sono ai vertici assoluti della categoria per leggerezza e piacevolezza complessiva. Parlavo di categoria, perché qui si parla di pizza tradizionale napoletana, ergo, il disco di pasta non è utilizzato come base per appoggiarci fantasiose elucubrazioni moderniste più o meno gourmet, ma è un tutt’uno inscindibile con il condimento. Questa è semplicemente (parola grossa) A’Pizza. Il segreto: farine a basso contenuto proteico, lievitazione di almeno 12 ore e molta acqua nell’impasto.
E il menu consente di scegliere tra più versioni, tutte di eccellenza ma sempre di stampo “tradizionale”, senza quindi abbinamenti esotici o strabilianti.
Completano l’offerta una bella selezione di birre artigianali campane e non, sia in bottiglia che alla spina e una intelligente selezione di vini campani con qualche bollicina di Franciacorta.
Insomma, per chi passa da Napoli e dintorni, una meta irrinunciabile. Io ho già voglia di tornare.
Ad Majora
le birre
in sala, l’omaggio al padre
si frigge…
la brigata al lavoro in uno dei due forni
l’altro forno
nasce la Margherita: il lavoro dell’uomo, pomodori pelati San Marzano, basilico…
..e il fior di latte di Golino & Bellopede
questa è diversa, è un omaggio al Vulcano ed alla sua fecondissima terra: pomodorini del piennolo del Vesuvio DOP, mozzarella di bufala, olio extravergine del Vesuvio Villa Dora, basilico; ecco a voi la margherita del Vesuvio.
marinara di Napoli: pomodori Miracolo di San Gennaro, olio extravergine del Cilento Pietrabianca, origano di montagna, alici fresche, aglio e basilico
spettacolare novità tra le pizze invernali: la Pizza Maritata un calzone che racchiude la Minestra MaritataE' un tipico piatto di origine campana a base di verdure stagionali a foglia verde e ritagli poveri di carne del maiale. In genere preparata secondo la più stretta tradizione napoletana per pranzi festivi, quali quelli in occasione di Natale e Pasqua. Il nome della minestra maritata deriva dal fatto che gli ingredienti cuocendosi si “maritano”.... Leggi grande classico della cucina napoletana a base di verdure (verza, cicoria, broccoli, torzella, scarolella) e carni di maiale.
in particolare alle verdure i Salvo aggiungono pancetta affumicata di nero casertano, salsiccia di polmone e fior di latte. Un capolavoro.
tra i fritti, tutti di alto livello, svettano oltre alle ormai note frittatine di maccheroni realizzate con i bucatini di Gerardo di Nola, dei sublimi arancini di riso burro e pecorino.
a Napoli la pizza è anche fritta e questo è un classico, La Montanara: pomodorini del piennolo del Vesuvio e caciocavallo podolico La Torretta
tra le pizze bianche segnaliamo quella con burrata di bufala e prosciutto crudo 20 mesi della Valle Caudina
io non capisco perchè i pizzaioli napoletani, anche quelli più acclamati come questo, brucino sempre la pizza.
Ad essere buona la pizza è veramente buona, ma alcune volte soprattutto quando c'è gente arriva bruciata come in foto e non è un bene. Aggiungerei che i camerieri sono simpaticissimi e qualificati ma non quanto i proprietari!
mi hai tolto le parole di bocca
La tipicità della pizza Napoletana dop è una cottura a temperatura molto elevata tra i 400 e i 450gradi che permette lo sviluppo immediato in cottura senza la perdita dei gas di lievitazione e l evaporazione dell acqua,e che donano quella sofficità e croccantezza,col rischio però talvolta di farne qualcuna un po colorita. TMC
Diciamo che una certa "leopardatura" è tradizionale nelle pizze "Neapolitan style" ben lievitate e con un impasto molto "idratato". Per ovviare, si spalma ben bene di olio la pasta. Nel ripieno in foto, evidentemente la spalmatura non è stata fatta a regola. Ciò detto anche il ripieno in foto era buonissimo. Quanto ai ragazzi di sala è vero non sono perfetti. Ma è un problema diffuso, direi endemico in zona. Purtroppo. Ad Majora