El Celler de Can Roca
Valutazione
Pregi
- L'ottimo "marriage" cibo-vino.
Difetti
- Bisogna prenotare un anno per l'altro...
Tre stelle Michelin, secondo posto nella (oramai) autorevole San Pellegrino world’s 50 Best Restaurants, una lista d’attesa di quasi un anno per una cena nel weekend (e poco meno per i giorni feriali), un successo di critica e di pubblico pressoché unanime: ecco come si traduce in numeri la creatura dei Roca. Joan lo chef, Joseph in sala e Jordi in pasticceria: “los tres rocas”, simbolo del locale e manifesto del legame e della complementarità dei tre fratelli catalani.
La perfezione della serialità, piatti replicabili da una cucina precisa come una catena di montaggio, un processo di creazione coadiuvato da tecniche e strumenti all’avanguardia, mai usati per stupire ma per ottimizzare il risultato esaltando la centralità del gusto.
Lista dei vini come sempre mostruosa per qualità e quantità delle proposte, accessibile nei prezzi ed un menù da cui è sparita, come in molti altri locali ultimamente (rimpianto?), la possibilità di scegliere liberamente privilegiando solo due percorsi di degustazione: quello vero e proprio di 7 portate ed il festival di 12, la vera summa della cucina dei Roca.
Costo? Sempre conveniente rispetto alla quasi totalità dei tristellati mondiali.
Se a tutto questo aggiungiamo un locale di sobria ma elegante bellezza ed un servizio di prim’ordine possiamo ben comprendere il perché questo ristorante sia, da sempre, preso d’assalto da frotte di gourmet da tutto il globo terraqueo.
Se fossimo costretti a cercare una nota stonata in questo quadro apparentemente idilliaco, punteremmo il dito verso una cucina che, in questa nostra ultima visita, è sembrata meno emozionale ed intrigante rispetto al passato: come sempre cucina perfetta (o quasi in un paio di casi) nell’esecuzione, ma fin troppo adulatrice nell’eccesso di sapori dolci e rotondi riscontrato in molti piatti. Forse si sta puntando verso una piacevolezza a tratti scolastica e adatta a tutti i palati, ma quelli più predisposti alle emozioni indimenticabili pretendono qualcosa di più, quel quid che fa scattare la scintilla, che ci fa innamorare di un ristorante, di uno chef e programmare la visita successiva appena pagato il conto.
Oggi El Celler de Can Roca è certamente da considerare uno straordinario ristorante, che qualunque gourmet dovrebbe assolutamente provare almeno una volta nella vita. Il giudizio rimane per noi di assoluta eccellenza, senza però diminuire la giusta attenzione da dedicare ad un locale del genere, annotando a matita qualche “particolare” in più di quanto avremmo fatto altrove.
Messico, Perù, Scandinavia, Marocco e Giappone uno più buono dell’altro, uno più divertente dell’altro, sarebbero da brevettare e venderli a sacchettini, altro che San Carlo:-)
Il mitico albero di olivo bonsai con le olive verdi caramellate ripiene di acciuga
Bon bon di Campari con pompelmo e sesamo nero: un bel gioco sull’amaro
Frittata di carciofi
Brioche con tartufo bianco, tartufo e cioccolato bianco
Budino di foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi: praticamente un dolce
Ottimo e vario il pane
Grano verde, sardine affumicate, uva, pane tostato, gelato di olio d’oliva e schiuma di lievito: il primo piatto vero e proprio dopo gli snacks, molto complesso, delicato, solo a tratti veramente armonico
Pasta di olive: gazpacho di olive nere, mousse di olive piccanti, olive nere fritte, gelato di olive, pane tostato, gel di finocchio e di olive, il piatto del viaggio, virile, diverso ad ogni boccone mi sono trattenuto a stento da chiedere il bis
Viennetta di asparagi bianchi: il piatto più amato dai miei commensali, per me il più banale: eccessivamente dolce e grasso. De gustibus …
Ostrica, funghi, salsa olandeseLa salsa olandese (in francese: sauce hollandaise) è un'emulsione di tuorlo d'uovo e burro liquido, aromatizzata, di solito, con succo di limone, sale, pepe bianco o di cayenna. All'aspetto è di colore giallo e opaco, liscia e cremosa. Il suo sapore è ricco e burroso, con un lieve sentore acido dato da altri componenti. L'olandese è, secondo l'alta cucina francese,... Leggi: un buon boccone, ma interlocutorio
Gambero grigliato con riduzione dei succhi della testa, zampette fritte e spugna di plancton: ottima variazione sul tema gambero con menzione speciale per la spugna
Astice, patate e densissima salsa ottenuta con la carcassa: quasi un civetIl civet è un metodo di cottura particolarmente adatto alla selvaggina, che consiste nel cuocere la carne a fuoco lento in una salsa a base di vino, sangue, verdure e spezie.... Leggi, molto potente, un crostaceo che diventa e ricorda quasi la selvaggina
Agnello grigliato, caffè e liquirizia: una materia prima straordinaria, ma la lunga cottura tende a sfibrare completamente la carne in maniera, per noi, eccessiva
Maialino iberico con salsa al riesling: il piatto ha un problema di temperatura. Doveva essere servito a 53 gradi mentre con difficoltà arrivava ai 30, compromettendo la piacevolezza complessiva
Triglia ripiena delle sue interiore cotta per sette minuti a 53 gradi per preservarne gli umori, zuppa di olio d’oliva, scalogno, miele, timo e peperoncino rosso
Piccione, cipolle, noci al curryCon il termine curry in italiano si intende una varietà di miscele di spezie pestate nel mortaio, in uso principalmente nel sud-est asiatico. Le spezie utilizzate possono variare notevolmente e, a seconda di quelle dominanti, possono cambiare il colore e la piccantezza della miscela. In India l'equivalente italiano della parola curry è masala, del quale ne esistono decine di varietà,... Leggi caramellate, buccia di arance e erbe: una splendida versione del volatile, cotto alla perfezione e di gran qualità
L’oca alla royale: niente da dire ottima
Riso ai funghi: riso lasciato molto croccante con riduzione di funghi concentratissima, quasi densa, un piatto a tutto umami
Finita la parte salata si inizia quella dolce, regno di Jordi uno dei più grandi pasticceri del mondo.
Sciroppo di acero con pera, noci e cardamomo: slurp!
La mela caramellata della festa di Girona: un capolavoro di zucchero soffiato
Millefoglie al caffè
La piccola pasticceria
L’angolo dei sigari
L’angolo dei distillati
Da odorare tutto di un fiato! TMK
CIAO LUCA, BRAVO...OTTIMO IL LOCALE...PROVA AD PROVARE CHRISTIAN JURGENS ALTOFF Überfahrt DA PROVARE!!!!!
Il menù da 180 euro è lo stesso (come numero di portate) di quello proposto all'epoca delle due stelle (due anni fa o tre?) a 125 euro?
Complimenti Luca per la qualità delle tue recensioni in generale. Ma su questa ho dei dubbi sulla valutazione. Purtroppo non ho un raffronto personale perchè non ci sono mai stato, ma leggendola mi sarei aspettato un 17-17,50 considerando che 4 o 5 piatti non sono stati completamente apprezzati e che le valutazioni di PG sono relative, quasi completamente, alla cucina. Ciao e Buon Anno.
Un luogo con la storia, la tradizione e l'importanza del Celler non può essere giudicato a cuor leggero per una sola visita. Le informazioni che abbiamo sono molteplici e sempre puntate verso l'eccellenza, il giudizio non è mai relegato solo alla singola visita, tanto più per posti importanti come questo. E gli appunti non potrebbero comunque propendere per un voto così basso come quello da lei riportato, anche considerando solo questa visita.
Capito il metodo di valutazione per queste tipologie di locali. Rimango comunque della mia che in questa esperienza Luca, purtroppo, non ha provato per tutti i piatti emozioni da 19. E conoscendo il recensore, era solo una mia curiosità personale del perchè di una votazione così alta.
Salve, ma il 20, se non lo date mai a nessuno, a cosa serve esattamente? Non dico che il Celler si merita il voto massimo, il mio è un appunto sul generale. Inoltre, riuscite o non riuscite ad inserire un link corretto del sito del Celler? Sia nella recensione precedente che in questa il link è sbagliato. Vi suggerisco un http://www.cellercanroca.com/PORTADA/intro.htm Saluti
Ciao Luca,per me l'assenza di una carta è un grave difetto in un ristorante tre stelle dall'impronta comunque tradizionale, ben lontana da quella di un 41 grados che se si mangiasse con gli occhi batterebbe Celler 6/0 (anche se di questo ho visto menù più interessanti) almeno a mio gusto. PS.Recensione impeccabile
Che invidia, complimenti!
Grazie a Luca di aver rinnovato quella vecchia recensione, più dei piatti, quando bastava telefonare la sera prima.
pare di capire, visita da 18/20 massimo, ma punteggio che rimane più alto alla luce delle garanzie / soddisfazioni / emozioni che questo locale ha dato negli anni. certo, non è una recensione che invoglia a prenotare un anno prima...
Tra qualche mese sarò lì... in verità mi aspetta una tripletta... Parto con Barbot, poi Redzepi e finisco con i Roca... Consigli su come sopravvivere ??? :-)
...fatte na biretta :)
Sur Mesure par Thierry Marx dell'hotel Mandarin Oriental di Parigi lo ha visitato qualcuno? Mi hanno detto che è straordinario.
Ancora una volta mi permetto di scrivere per ringraziarVi. Sono stato ieri dai fratelli Roca ed ho trovato rispondenza piena tra la vostra valutazione ed il mio personale gusto. Un ristorante che da solo vale il viaggio e che, proprio in forza delle recensioni ho deciso di "visitare", vivendo una vera esperienza cuinaria. Ribadisco il mio sentito grazie a Voi tutti.
Sono appena rientrata da un viaggio fatto appositamente per gustare questo ristorante. Uno dei menù più piatti capitatimi. Credo che smetterò di leggere tutte queste classifiche, commenti etc perchè non corrispondono a verità. nel giro di pochi mesi ho avuto grandi delusioni in vari stellati. Inviterei tutti invece ad andare a Licata alla Madia. Genialità!