Valutazione
Pregi
Difetti
Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui
Recensione ristorante.
Festeggiamo la cucina dei Roca hermanos!
La più amata dagli italiani.
E finalmente anche dagli spagnoli.
Mai si è vista una simile convergenza di pareri entusiasti su un ristorante straniero da parte dei clienti del nostro paese, così spesso affezionati a usi, gusti e costumi italici.
Non ricordiamo di aver mai visto, letto o ascoltato lamentele dopo un passaggio da Girona.
Anche la Spagna e la Francia ora li pongono finalmente ai vertici assoluti.
E allora perché dilungarsi più di tanto su uno dei migliori ristoranti del mondo. Questo si, meritatamente nel World best 50, dove i dettagli di accoglienza, di piacevolezza, di gusto sobrio , di convergenza tra tradizione e avanguardismo e di congiunzione di cibo e vino coincidono ai massimi vertici.
Dove il rapporto qualità prezzo non ha pari nel vecchio continente. Dove le ore trascorrono tra viaggi religiosi in cantina, tra attente visite in cucina, attraverso piatti che arrivano a tavola senza clamori ma che si manifestano all’occhio, al naso e al palato come in pochi luoghi del pianeta. Dove l’avanguardia rimane al servizio del gusto. Dove anche la trasgressione civilizzata di alcol e sigari trova un contenitore adeguato e conviviale per tirare tardi in santa pace.
Dove si sta bene a 360 gradi.
L’ironico bonsai di olive caramellate e le altre deliziose aperture al palato, bloody mary, gelatina di tonno e pomodoro, omelette di aringhe e le loro uova, royale di foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi e carciofi con anguilla, la parmentier di astice e trombette nere, il carpaccio di piedino di maiale, la sogliola in arcobaleno di frutta e verdura, l’oca alla royale, la melanzana dolce al fumo, la Terra di Hermes, e tante altre creazioni eccellenti.
E allora, senza altre parole e senza commenti superflui in questo caso, navighiamo attraverso le immagini dell’ultimo viaggio nel piacere.
Alla carta o a menù, giù il cappello, ma con un solo piccolo appunto nei confronti della tentazione di tener testa inutilmente a pratiche e tecniche che condurrebbero pericolosamente ad ascoltare il canto delle sirene di Cala Montjoi.
il pregio : Il Miglior rapporto qualità prezzo d’Europa, anche con vini abbinati.
il difetto : Quelle poltroncine però sono proprio scomode…
El Celler de Can Roca
Can Sunyer, 48
Girona
Tel ( + 34 ) 972222157
Numero coperti 50
Chiuso : Domenica e Lunedi e da metà Dicembre a dopo l’Epifania
Prezzi: alla carta 80 – 120 euro
Menù degustazione : 125 euro
http://www.cellerdecanroca.com/
Visitato nel mese di Ottobre 2009
Visualizzazione ingrandita della mappa
gdf & norbert
Ieri premiato con le tre stelle.
mi permetto solo un appunto. Le foto macro non rendono giustizia alla preparazione. Se da un lato esaltano il particolare, dall'altro non danno l'idea del piatto nella sua reale completezza. Spero di essermi spiegato bene. E' come la sola tela di un quadro, senza cornice, posta sopra un'altra tela. Bel servizio comunque. Saludos LAMAX61°
Complimenti per il tempismo ! ;-)
Festeggiamo proprio le 3 stelle, grandissimi complimenti ai Roca, la terza stella più sudata della storia!:)
Proprio vero!!! un vivido ricordo che, come dissi i Fratelli Roca si erano avvicinati tantissimo alla Signora Anne Sophie Pic per quanto riguarda la mia personalissima classifica. Buona Giornata
così per curiosità,le foto sono del menù degustazione? per sapere cosa aspettarmi nella visità che farò a breve :-)
Non ho voluto per questa recensione le didascalie perchè mi interessava di più l'aspetto festoso , come una galleria di opere gastronomiche da godere tutto di un fiato. Però giustamente si può approfondire per capire cosa è del menù e cosa è dalla carta. Quindi devi togliere queste immagini che ora ti descrivo e avrai il percorso preciso nella sequenza depurata dai piatti a la carte. 1. Dopo il tappo di Roulot c'è il Parmentier d'astice con trombette nere e la finissima insalata di piedino di maiale. Questi sono anche abbastanza "copiosi" come porzione come vedete, e sono a la carte. 2. La sogliola in arcobaleno di frutta e verdura è nel menù, ma in quella versione il filetto sarà uno solo e non due come nell'immagine che è a la carte. 3. L'oca a la royale è pure nel menù, ed è così come la vedete. Nella versione a la carte i blocchi di carne sono addirittura quattro, ma Norbert è riuscito a finirli ugualmente ;-) 4. Terra di Hermes ( quello con la spuma chiara centrale sull'effetto terroso ) è un fuori menù che ho scelto io. Come una sciarpina di cachemire da indossare in Rue Rivoli in atmosfera natalizia.
grazie Roberto
Nella Carta d' Inverno dovresti trovare invece dell'oca la la lepre a la Royale, che per quanto frollata spanish-style, è grandiosa. Nulla a che vedere con la versione inaffrontabile di Adrià. Anche se alla fine delle fini, quello è un piatto che è genericamente meglio mangiarlo in Francia.
Mi piaccque molto la lièvre dei Roca. Mi manca però il confronto col Louis XV, se è ancora superiore c'è da partire di corsa...;)
Il ricordo della cena del 2 settembre, una delle migliori della mia vita, e' ancora vivo in me, finalmente le tre stelle per questo fantastico ristorante. Luca c
Domanda: il resoconto della michelin spagna 2010 dove si può trovare?
C'è un argomento aperto sezione ristoranti sul forum del Gambero Rosso.
Bella scoperta questo blog... ancora di piu' perchè sono emersi parecchi ricordi della mia visita al Celler risalente ormai a luglio: molti piatti difatti erano gli stessi :-). Una delle migliori degustazioni mai fatte (se si eccettua forse "Pomodoro e Tonno" e "Cozze con roccia e salsa di finocchio selvatico", che erano abbastanza trascurabili). da menzionare, fra i piatti che non vedo in foto, la fantastica "Zuppa di ciliege con Anguilla affumicata con gelato allo zenzero" e l'ormai classico dessert dei roca "Viaggio a cuba" (mojito destrutturato e sigaro di gelato mantecato con il fumo di un cubano). Grandi ricordi anche dall'"Escudela de Bacala" e dal "Gambero, polvere di gambero, essenza di gambero" Da tornare quanto prima...
A luglio a conclusione di uno straordinario menù "festival" parlando con Juan Roca attribuii al ristorante le mie personali (e ovviamente modestissime) 3 stelle (nel senso che il pranzo era valso il viaggio) e fu molto divertito del racconto della mia difficoltà di spiegare ai più che quel giorno avrei preso 2 aerei ( e percorsi 500 km di automobile) per andare in un ristorante. Sono molto felice per loro e spero di tornarci presto...
Purtroppo non conosco questo ristorante, ma dalle foto e dai commenti sembra allettante assai. C'è qualcuno che vuole "consociarsi" con me per andarci?
Concordo con Buauro... la zuppa di ciliege con l'anguilla affumicata era spettacolare! Durante la mia visita a fine luglio sono stati così gentili da regalarmi il libro sul sottovuoto con dedica delle tre J!
Gdf, con i vini sei monotematico! :)
Eh siii, dai usciamo un po' dalla Borgogna ;-)
ci sono stata il 16 ottobre. Pranzo da antologia. Non vedo l'ora di tornarci
vengo io!
Per PAT GARRETT Se non mi uccidi, ben volentieri (così facciamo pace). Per combinare, alexrandall@tiscali.it
Potrebbe essere una bella idea, Pat Garrett & Billy the Kid dai Roca, con un finale diverso da quello del bel fim di Sam Peckinpah ;-) Cmq grazie della proposta, ti scrivo..
Per PAT GARRETT GRAZIE a te, e scusami - te lo chiedo di cuore - per il mio antipatico messaggio. Non sono affatto stronzo come a volte posso sembrare.
Non ti preoccupare Billy.. avevo intuito, fra le righe, che c'era spessore nelle tue parole. Spero, se andremo dai Roca insieme, di essere all'altezza della tua esperienza di grande gourmet..
Per PAT GARRETT E' molto molto probabile - e non sto facendo il cerimonioso - che come gourmet sia io a non essere all'altezza della tua esperienza. Prima di tutto - essendo magrolino - già non ho il fisico del gourmet. In secondo luogo conosco di sicuro molti meno ristoranti di quanto magari supponi. Avendo - seppure non continuativamente - vissuto 3 anni in California, conosco ovviamente alcuni ristoranti californiani. Quanto al resto, in tutta sincerità, conosco davvero bene solo i ristoranti londinesi e l'Enoteca Pinchiorri (per lavoro vado spessissimo a Londra e sovente a Firenze). Le altre mie impressioni derivano tutte da una o - ma in pochi casi - al massimo due/tre visite, e non abbracciano un numero di locali molto numeroso. A parte ciò che t'ho menzionato, essendo originariamente piemontese, ho - o meglio avevo, visto che mi sto riferendo a cene avvenute tutte nel 2005-2006 - anche una certa familiarità con i ristoranti del posto.
Solo per segnalare che il sito esatto del ristorante è http://www.cellercanroca.com . E, già che ci sono, per dirvi che mi piace il vostro sito.
tornato ieri da una cena fantastica anche se.....il servizio non è stato,per un ristorante di tale livello,all'altezza.
Qualche sbavatura in fase di servizio c'stata anche durante l'ultimo nostro pranzo. Due piatti invertiti tra me e Norbert e qualche pausa di troppo al gueridon per decidere a chi servirli, e poi sbagliarli ugualmente. Adesso, con tre stelle, i clienti daranno più importanza a questi dettagli che non sono secondari, specialmente se questo compromette l'arrivo del piatto alla giusta temperatura. Tornando al menù, caro Andrea, è stato il medesimo qui citato o è entrata già in campo la lepre? :-)
diciamo che è rimasto uguale al 90% lepre non pervenuta ma oca eccellente
Ho visto un altro film. Magari sarà la maledizione della terza stella Michelin, che colpisce i ristoranti un tempo emergenti, imbolsendoli (oltre a far esplodere i prezzi: la terza stella è appena arrivata e il menu è già passato da 125 a 135 euro). Fatto sta che i Roca non mi hanno convinto. Mancavo al Celler da sette anni e non ho ritrovato l’entusiasmo e la freschezza di un tempo. Nulla da dire sulla finezza di quasi tutti i piatti e sull’impeccabile scansione del menu, a parte tre evidenti cadute (un’omelette alle uova di aringa francamente insignificante, un pot-au-feu di merluzzo davvero monocorde, una sogliola con divertenti salse mediterranee in abbinamento, ma dalla materia prima non proprio eccelsa). Però: pochi colpi di genio, poco carattere, poca verve. Per vedere qualcosa di davvero masticabile si è dovuto attendere il settimo piatto (agnello con pane al pomodoro: buono ma banale, pur tenendo conto che si tratta di una riproposizione di un must della tradizione catalana). E qua e là è affiorata una sensazione che mai avrei immaginato di provare dai Roca: noia. Le cose migliori? Una riuscita reinterpretazione della steak tartare by Roca, un classico del ristorante. Una grande oca alla royale con composta di pesca e foie gras, stupenda rivisitazione moderna della cucina classica. In genere tutti i dolci, di standard senz’altro molto superiore al resto. I cioccolatini finali, fra i più buoni mai mangiati. I 12 vini in abbinamento (a 65 euro), quasi tutti spagnoli e che facevano da perfetto accompagnamento ai piatti. Nel complesso, però, troppa standardizzazione, sia pure ad alto livello. E l’impressione che forse, scegliendo in modo oculato alla carta, sarebbe andata meglio. 17/20
Caspita Emanuele, ha disegnato un modello diverso.