Valutazione
Pregi
- Cucina di fine eleganza
Difetti
- Sul menu innovativo si potrebbe anche spingere di più sull’acceleratore
Cucina di grande solidità, una linea tradizionale e una di moderata innovazione, occhio attento al mondo: mi sembra una buona formula per riempire una sala.
Infatti, Malga piena in un giovedì sera di un caldo e quanto mai anomalo marzo.
Non si esce delusi da questo indirizzo, sia che abbiate voglia di una ”trattoria di lusso”, sia che vogliate saggiare le notevoli doti di Paolo Donei nel menu che probabilmente più lo rappresenta.
E penso che ai tavoli la suddivisione tra le due fazioni sia abbastanza equa.
E’ a questo che la ristorazione “di mezzo” deve puntare per stare a galla.
Ristorare, appunto, divertire, appagare. Quanti più palati e più gole possibili, cercando di mantenere un’alta qualità in tutte le proposte.
Paolo Donei ci riesce molto bene e non è cosa da poco.
Una grande costanza nel menu più innovativo, che spazia senza dubbio oltre i confini montani ma non dimentica in più di una occasione di ricordarci dove ci troviamo.
Ecco l’utilizzo del pino mugo, del tartufo trentino, del cervo.
Mi ha ricordato in più di un passaggio un Perbellini in salsa montana.
Vedi lo straordinario Wafer alla senape, tartara di cervo e formaggio caprino, che richiama la versione pesciosa di Isola Rizza con ingredienti più adatti alla zona.
Un antipasto latitante di gusto (la seppia) e un dessert più che dimenticabile; per il resto colpi ben assestati, alcuni gourmet (favoloso il carpaccio di scampi e maialino con gelato di mandorle, ben giocato tra il dolce, l’amaro e il croccante), altri gourmandPer "gourmand" si intende una persona amante della buona tavola, in particolare delle preparazioni di stampo classico, un cultore della gola. Ghiottone.... Leggi come gli spaghetti di patate, uova e tartufo, lipidici il giusto per appagare qualche istinto primario. Un colpo al cerchio, uno alla botte.
Cucina di contrasti molto leggeri, a volte troppo leggeri, ma di grandissima soddisfazione.
Io ci tornerei.
E la regola del “buon-ritorno” non guarda in faccia a nessuno, cataloga i ristoranti in modo impeccabile e spietato.
Seppia dello Ionio
Carpaccio di scampi, maialino arrosto, cuori di pomodoro e gelato di mandorle
Wafer alla senape, tartara di cervo e formaggio caprino
Ravioli al latte, baccalà e limone candito
Spaghetti di patate, uova di quaglia e tartufo Trentino
Scaloppa di foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi, nocciole tostate ed essenza di caffè
Lingua di vitello caramellato, sedano e liquirizia selvatica
Pernice rossa all’olio di pino mugo, crema di pinoli e pop corn
Sweet “Caprese”
Anisos 07 di Rosi
Carta dei vini con poca profondità di annate ma molto bella per la scelta di produttori non scontati.
Per noi Anisos 2007 di Rosi, vino dal favoloso q/p che ormai prendo sempre quando adocchiato in carta.
Un déjà-vu tra le tavole d’alta quota…(ho un cognome troppo difficile)
Ben-ti-venga ? Non mi lamenterei, ti poteva andar peggio no ? Mostrini Mastini Moschini ecc.. Poi finalmente il genio : Signor Martini? Si, lei ha capito giusto. No Martini? No Mostini