Les Ambassadeurs
Valutazione
Pregi
- Il potenziale di talento.
Difetti
- L'acqua a 12 euro dovrebbe essere vietata dall'UE
Fra gli indubbi vantaggi di rivoluzioni, rivolte e repubbliche varie che nel corso dei secoli si sono susseguite in Francia c’è il fatto che molti palazzi inizialmente appartenenti alla nobiltà siano andati via via non solo allo Stato, ma anche a privati cittadini o ad istituzioni, che li hanno in molti casi messi a disposizione del pubblico trasformandoli in alberghi di lusso. L’hotel de Crillon (inizialmente hotel d’Aumont) fu fatto erigere nel 1758 da Luigi XV insieme agli altri edifici che segnano l’inizio della rue Royale e destinato, come altri dello stesso complesso, a svolgere il ruolo di hotel particulier della nobiltà francese. In esso Maria Antonietta riceveva lezioni di musica e da esso si potè assistere all’esecuzione di Luigi XVI nella prospiciente Place de la Révolution, l’attuale Place de la Concorde. A seguito di passaggi di proprietà (alla famiglia Crillon), di confische rivoluzionarie ed acquisizioni successive l’hotel si è conservato pressoché intatto fino ai nostri giorni, e nella sala delle feste collocata al piano terra è ubicato Les Ambassadeurs, il ristorante di punta dell’attuale albergo di proprietà di un membro della famiglia reale saudita.
Bistellato qualche tempo fa quando le cucine erano guidate da Piège, Les Ambassadeurs ha di recente riguadagnato la prima stella con al timone un giovane chef di neppure trent’anni, il parigino Christopher Hache, passaggi di rilievo da Frechon e dai Marcon. La proposta della cucina è nel solco della grande cucina d’hotel, nel segno di preparazioni eleganti, prevalentemente a partire dagli elementi cardinali che si trovano ovunque sulle grandi tavole d’Oltralpe. Il cavallo di battaglia dello chef è l’eccellente preparazione di fegato grasso d’anatra con funghi (con le prime spugnole). Prima scottato alla plancha, esso viene in seguito messo con jus de volaille, cipollotti, funghi, rape e zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi in cocotte
Con il termine cocotte si intende una casseruola per cucina classica, solitamente in ghisa, porcellana o rame. Recipiente dai bordi alti per cuocere vivande in forno o bagnomaria.... Leggi chiusa con pate a lutter. La cocotte arriva in tavola e impiattata al guéridon
Per guéridon si intende un tavolino atto al servizio a tavola, in genere di forma rettangolare e munito di ruote, con un fornello portatile per la preparazione di vivande alla fiamma.... Leggi dall’ottimo e giovane maitre (dove sono questi maledetti accenti circonflessi sulla tastiera? Detesto doverli omettere!). Il risultato gustativo è complesso oltre ogni aspettativa grazie allo zenzero tutt’altro che comprimario ed a una materia prima eccellente. Una cottura leggermente prolungata non rende giustizia all’ottima volaille du patis nappata con salsa alle spugnole ed accompagnata da patate croccanti farcite con confit di coscia. Un minuto in meno e sarebbe stato un piatto al livello del fegato grasso.
Il resto del pranzo si svolge su discreti livelli, ahimè però assai distanti da quelli del piatto sopra descritto. Accettiamo la provocazione di provare una bourrata in Francia, a quanto pare prodotta localmente da un italiano che non la fa affatto male, un pelo più acida e dalla crosta più spessa di quanto siamo abituati. Il latticino viene accostato a parmigiano e carciofi in versione spadellata e fritta (quest’ultima una tempuraLa tempura è un piatto tipico della cucina giapponese a base di fritto misto di molluschi, crostacei e verdure. Gli ingredienti vengono intrisi, prima della frittura, in una pastella di farina di riso, acqua gasata e ghiaccio.... Leggi di realizzazione piuttosto imprecisa). Buono, anche se al limite di sapidità, è il cabillaud su crema di chorizo
Il chorizo, chouriço, chorizu, chourizo, xoriço è un termine utilizzato per indicare insaccati a grana grossolana a base di carne bovina o suina speziati con paprica dolce o piccante, che dona loro il caratteristico colore rosso. Sono tipici della penisola iberica e di alcune ex colonie spagnole.... Leggi, patate schiacciate e chips di ratte.
I dolci provati, inconsuetamente preceduti da null’altro che un bonbon ghiacciato a base di succo d’arancia ed ibisco e seguiti da petit fours piuttosto minimal, si sono rivelati belli, ma privi di mordente e di concezione piuttosto demodé senza essere dei classici. In particolare nel vacherinLa Vacherin è un dolce tipico svizzero e di alcune parti della Francia composto da dischi di meringa intervallati generalmente da gelato ai marroni e gelato alla vaniglia, ricoperti da una crema chantilly francese e marron glacès o frutta fresca.... Leggi al rabarbaro e fragoline di bosco con gelato al rabarbaro e chantilly al mascarpone il rabarbaro che mi aveva spinto alla scelta fila via pressoché inavvertito lasciando spazio a sapori da casa di bambole che poco dovrebbero avere a che fare con l’alta gastronomia nel 2012. Meglio, anche se un po’ troppo dolce, la charlotte
La charlotte è una torta composta da crema bavarese circondata da una corona di savoiardi e ricoperta da una guarnitura, il cui ingrediente base determina il nome della torta (es. Charlotte alle fragole). Il nome deriva dal fatto che il dolce è stato creato in omaggio alla regina Charlotte, moglie del re britannico Giorgio III. Il dessert, inizialmente più simile... Leggi con fragole in tre modi, biscotto al cucchiaio e composta di banana.
In sostanza un passo a due velocità, una da 16.5 e una da 14 risicato (soprattutto sui dessert). La valutazione, intermedia, sarà dunque eventualmente da riconsiderare in una futura visita. La giovane età dello chef predispone alla fiducia.
L’anonimo amuse-bouche, purea di finocchi su crema di crescione.
L’entusiamante fegato grasso arriva in cocotte lutée…
…che viene aperta davanti al cliente…
…prima di essere impiattata al guéridon e servita.
La burrata, carciofi e parmigiano.
Cabillaud, chorizo, patate schiacciate e chips di ratte.
Predessert?
Charlotte alle fragole, biscotto al cucchiaio e composta di banana.
Vacherin.
Quattrini.
La splendida sala.
" Il pregio : il potenziale di talento. il difetto : l’acqua a 12 euro dovrebbe essere vietata dall’UE." I corsi di Italiano invece dovrebbero essere maggiormente diffusi nell'UE.
Mah...a volte è il lettore che dovrebbe interrogarsi sulle proprie capacità di comprensione della lingua italiana, prima di lanciarsi in invettive a vanvera.
Leggere un 15 dato ad uno dei piu buoni ristoranti parigini(due stelle e una delle sale da pranzo piu belle del mondo) mi fa davvero ridere a mi da la misura della sprovvedutezza di certi ignari palati a cui danno la possibilita di screvere nei blog..... davvero solo da ridere ... diciamo che il signor Carlo e il suo palato raffinatissimo hanno dato,piu o meno, la stessa valutazione a ristoranti come Andreina di Loreto o Damiani e Rossi di Porto San Giorngio ....hahahahahah!!!!!!!!
diciamo che il signor o la signora divadivina farebbe meglio ad informarsi prima di parlare. Informarsi per esempio sul fatto che due stelle questo ristorante le aveva ai tempi di Piège (e in tal proposito è in arrivo, con tutt'altra valutazione che questa, la scheda del Thoumieux), e che ne ha ripresa una sola. Ovviamente questo dettaglio è scritto anche nella scheda, basterebbe darsi la pena di leggerla, ma è molto più comodo fermarsi al numeretto e dare addosso al recensore per sfogare gratuitamente un po' di nervoso superfluo. In secondo luogo basterebbe leggere la pagina "le valutazioni" per capire che il voto è dato esclusivamente alla cucina e giungere alla conclusione che una sala così sulla NOSTRA valutazione, che non è quella altrettanto legittima dei lettori sui cui gusti è lungi da me insinuare dubbi, non ha nessun influsso. Prima di giudicare gli altri sprovveduti accertiamoci di essere provvidi. In compenso sono d'accordo sul fatto che chi scrive dovrebbe farlo con cognizione di causa. Appunto.
Affermiamo senza indugio che il signor o la signora Cappelletti è sicuramente un grande "buongustaio" e che io mi scuso immensamente per le illazioni sul suo palato. .....
....in effetti la signora Cappelletti non scherza affatto, in quanto a palato.
ho avuto modo più volte di osservare il signor Cappelletti e pur non permettondomi di discutere i gusti di nessuno posso solo immagginare la raffinateza di certi palati....
Quindi si tenta con la critica, si viene sbugiardati (non mi permetterei di utilizzare alcun altro termine) e si ricorre alla vecchia buona insinuazione, nascosti dietro il proprio comodo nickname? E, di grazia, dove mi avresti osservato? Ho una stalker e non lo so? Comunque ti consiglio di smetterla, hai già fatto una magra figura, su questa pagina. Ma se intendi continuare firmati con nome e cognome, invece di scrivere cavolate.