La Piana

VALUTAZIONE

PREGI
Un’affidabile cucina di territorio, con qualche escursione.
La ricerca delle migliori materie prime.
La bella, e soprattutto accessibile, carta dei vini.
DIFETTI
Qualche occasionale sapidità eccessiva.

Cosa si chiede ad un ristorante in una serata in cui non si ha voglia di impegnarsi in lunghi momenti di meditazione sull’arrière pensée dello chef o su mirabolanti tecniche di cucina? Buone materie prime, meglio ancora hic et nunc, lavorazioni semplici, una bella cantina, e se possibile un ambiente piacevole. Se poi il conto non è una fucilata siamo pure più contenti. A La Piana di Carate Brianza non manca nulla di tutto ciò. Il ristorante è ricavato all’interno di una piccola corte nel centro del paese, sulla prima fila di colline della Brianza. Qui Gilberto Farina si dedica alla valorizzazione dei prodotti del territorio brianzolo con un forte interesse per la Valtellina ed i presidi Slow Food. Troviamo perciò in carta piatti locali in versione filologica o al più lievemente rivisitati accostati a prodotti sensazionali come le Brisaole di Stefano Masanti o il Bitto della Val Gerola. Merita un applauso la cantina, di buona ampiezza (circa 450 referenze, quasi tutte italiane, con un ovvio strapotere di etichette regionali), e formidabile per la dolcezza dei ricarichi. La cucina si esprime su buoni livelli con la vellutata calda di patate e zucca, dadolata di trota marinata e bottarga di lavarello, gioco in cui gli elementi acquatici, molto sapidi, sono compensati (quasi) completamente dalla dolcezza degli elementi vegetali. Notevolissimi i veli di riso croccante con ragù di agnellone brianzolo e fondente di patate. I secondi sono mediamente di stampo più tradizionale. Buoni i classici Mondeghili serviti con purea di patate (foto di copertina), mentre nello stracotto d’asino al Barbera, servito con polenta, la salsa risulta leggermente artefatta. Nonostante la crema bruciata dia il meglio di sè da fredda e non da calda, è di ottima fattura la versione al “gran caffè Milani” con gelato al fiordilatte. Segnaliamo che il giovedì ed il venerdì è disponibile un menù dedicato al bollito.

Le brisaole di Stefano Masanti

Vellutata calda di patate e zucca con dadolata di trota marinata e briciole di bottarga di lavarello

Veli di riso croccante con ragù di Agnellone Brianzolo, fondente di patate all’olio extra-vergine di oliva

Stracotto d’asino al Barbera con polenta integrale macinata a pietra

Crème brulée al “Gran Caffè Milani” con cialdina fiordilatte

Biscottini col caffè



Questa non è una bottiglia, è un ossimoro 😀

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3 Comments

  1. mi piaci quando “scendi” al livello di noi umani 🙂

  2. Carlo (TBFKAA) ha detto:

    😛

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VALUTAZIONE

PREGI
Un’affidabile cucina di territorio, con qualche escursione.
La ricerca delle migliori materie prime.
La bella, e soprattutto accessibile, carta dei vini.
DIFETTI
Qualche occasionale sapidità eccessiva.

INFORMAZIONI

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PREZZI

Alla carta si spendono 35-40 euro.

COSA DICEVAMO

Nessuna visita precedente trovata.

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