Taverna della Torre, Cisternino (BR). Di Carlo Cappelletti

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Recensione Ristorante

Le propaggini meridionali della Valle d’Itria costituiscono, dal punto di vista della qualità dei prodotti e delle tradizioni culinarie. uno dei distretti gastronomicamente più felici della Puglia. Probabilmente il merito è della posizione, al confine fra le province di Bari, Taranto e Brindisi, che ha permesso ad influenze diverse di convergere in un territorio dove non mancano le materie prime né la capacità di lavorarle (il capocollo di Martina Franca più che presidio Slow Food dovrebbe essere incluso nel patrimonio dell’umanità). Il maiale è insieme all’agnello la bestia dominante in questa zona dove, nonostante la bontà delle verdure, un vegetariano non ha vita facile. La carne in generale è cucinata al tradizionale fornello (inteso come piccolo forno). Passando per le vie di Martina, di Ceglie Messapica e di Cisternino si incontrano continuamente insegne “fornello pronto”, spesso indicanti macellerie che cuociono anche le carni del banco, e non a caso il ristorante più famoso della zona è proprio “Al fornello” della famiglia Ricci. Cisternino in particolare è tempestata di piccoli covi per carnivori. Si entra, si scelgono i pezzi e ci si siede ad aspettare di godere a colpi di Bombette (capocollo ripieno di formaggio) e gnumareddi (interiora di agnello avvolte da budello), con divagazione massima consistente in un’insalata di accompagnamento. Per chi si trovasse in paese e sentisse l’esigenza di qualcosa di più civilizzato una buona alternativa è senz’altro la Taverna della Torre, dove la cucina tradizionale è rispettata ma possiamo trovare anche valide alternative di pesce, con una cucina appena ingentilita rispetto alle versioni più hard core dei piatti locali. Porzioni sempre generose, buonissime materie prime, bella cantina a prezzi da stappo. I risultati, quasi sempre apprezzabili sotto il profilo della piacevolezza, accusano, nella rivisitazione, un punto di vista un po’ datato e soprattutto presentazioni assai discutibili.
I tradizionali pettuli, accompagnati da vincotto, aprono il pranzo.
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L’antipasto misto è quello che più accusa l’ansia da rivisitazione. Accanto al sempre fenomenale capocollo, al baccalà fritto e ad un piattino con un friggitello ripieno di purea di fave e un tortino di carciofi,
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abbiamo una parmigiana di zucchine, servita con una crespella, assai sbilanciata verso l’amaro, derivante probabilmente anche da una frittura imperfetta,
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ed un’accoppiata tristanzuola di piattini con formaggio fresco e melanzane acidulate.
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Buona, ma davvero pulp nella presentazione, la purea di fave con cicorie e friggitello (la ridondanza è dovuta al fatto che questo è un altro antipasto).
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Tutti apprezzabili i secondi, che si tratti di carne o pesce. Coniglio con olive e finocchietto (foto in apertura).
Spigola.
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Arrosto misto.
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L’ottimo maialino in crosta di frutta secca, sommerso da funghi cardoncelli.
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Anonima panna cotta a chiudere.
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Dalla cantina abbiamo pescato Notarpanaro 2004 di Taurino e il Susumaniello Sum 2006 di Torre Guaceto, due prodotti dall’ottimo qualità prezzo.

Il pregio: l’ambiente, caldo e accogliente.

Il difetto: le presentazioni dei piatti.

Taverna della Torre
Via San Quirico 3
72014 Cisternino (BR)
Tel. 080 4449264
Chiuso martedì
Menù 28 euro (4 portate a scelta)
Alla carta 35/45 euro

http://www.tavernadellatorre.it/

Visitato nel mese di Dicembre 2010
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Carlo Cappelletti

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17 Comments

  1. Antonio Scuteri ha detto:

    Ma i piatti li hanno comprati in stock da Vissani? 😀

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      mi attrae molto quello con disegno strofinaccio asciuga piatti

      • LA MAX61° ha detto:

        per quel poco che ti conosco, avrei giurato che le tue attenzioni si sarebbero rivolte maggiormente alla purea di fave-cicorie e friggitello. Comunque è bella quella dello strofinaccio. Mi sto scompisciando. Si scherza naturalmente.
        Ciao ed auguri.
        LAMAX61°

        @Scuteri.
        Si riciclano le lampade. why not anche per i piatti?

        • Il Guardiano del Faro ha detto:

          Purè ?!?! è forse quella passata a spaghetto come si faceva nelle gelaterie che raggiungevo con la vespa nel 75 ?

          • Carlo ha detto:

            a me più che altro il purè di fave desta il macabro ricordo di vermi su una carcassa.

          • LA MAX61° ha detto:

            dai, non facciamo tanto gli schizzinoisi (leggere schizzinuase)!
            Mangeremmo di tutto se ci fosse una “santa” miseria.
            Da quando ho letto dell’abbinata CHEZ FROLLA, che tanto piacque al Cauzzi, altro ci vorebbe per farmi venire i brividi.
            Saluti e salute
            LAMAX61°

          • LA MAX61° ha detto:

            RETTIFICA: da quando ho letto dell’abbinata TARTARE DI ROGNONE E OSTRICA- CHEZ FROLLA.
            sparita come per magia.
            lamax61°

          • Carlo ha detto:

            non mi far pensare a ostriche e rognone crudo, sto mangiando!!!

    • Carlo ha detto:

      Antonio il solito pessimista, apprezza invece il fatto che non ci sia la foglia d’insalata (che fa tanto fino) nella panna cotta.

  2. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Ho capito , secondo te la vita può esistere anche oltre un coroner

  3. Il Guardiano del Faro ha detto:

    un altra cosa che poi mi scordo.. ma per voi se FR sta per Francia BR sta per Brasile?

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