Passione Gourmet Arnolfo - Passione Gourmet

Arnolfo

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

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Recensione ristorante.

Siamo sinceri, ci aspettavamo di più. E d’altra parte è lecito aspettarsi di più a certi livelli, dove non possono bastare grandi materie prime ed esecuzioni corrette.
Dove ci si aspetterebbe una certa originalità nella concezione dei piatti ed una spiccata personalità nella linea della cucina.

E invece, nel suggestivo borgo di Colle Val d’Elsa, in una bellissima palazzina del ‘500 con vista sui colli toscani, nel bel locale gestito dai fratelli Trovato ( Gaetano in cucina e Giovanni in sala ) , abbiamo trovato “solo” tanta professionalità. A cominciare da un servizio di grande cortesia ed efficienza; un locale in cui tutto sembra fatto apposta per piacere come certi “ Supertuscans ” presenti in gran numero nella carta dei vini , anzi, nelle carte dei vini, che sono infatti due, una per i bianchi ed una per i rossi, monumentali e con un’ottima profondità di annate .
Tutto sembra studiato per piacere a tutti, dai panetti caldi, davvero ottimi, che ti accompagnano per l’intero pasto in varie fogge, anche ripieni di una gradevolissima ricotta; fino ai menu degustazione che, naturalmente sono due, uno tradizionale e l’altro creativo.
Di questa “impostazione” un po’ piaciona, ci si passi il termine, risente anche la Carta che, personalmente, abbiamo trovato priva di una ben definita “ personalità ”ed inevitabilmente molto “ internazionale ”.

Si, è la mancanza di personalità nella cucina quello che più di tutto ci ha colpito. Tutto ben eseguito, ma piuttosto facile. Nessun colpo d’ala.

Ma veniamo al dunque.

Per aperitivo, un ottimo Ferrari Perlè 2003, a nostro giudizio uno dei grandi “chardonnay italiani” con le bollicine e l’ amuse-bouche:

– Brandade di carote e ginger;
– Gelatina di ovuli;
Tartare di mazzancolle;
– Mozzarellina fritta;
Bavarese di caprino e gelatina al lampone.

Non sappiamo se si trattasse di un particolare percorso gustativo, ma a noi sono sembrati cinque “bocconcini” abbastanza scollegati tra loro. Il migliore senz’altro l’ultimo con la sapidità e l’aromaticità del caprino perfettamente bilanciata dalla “amara dolcezza” del lampone.

Astice su base di salicornia con sugo al melone , piatto in cui il dolce dell’astice veniva accentuato dal dolce del melone. Il risultato si è rivelato un po’ troppo sbilanciato su note dolci a nostro giudizio.

I Tortelli, Cipolle Rosse di Certaldo e Fagioli di Sorana li abbiamo trovati un po’ monocordi, con la cipolla a farla da “dolce” padrona incontrastata; in abbinamento ci hanno servito un bicchierino con zuppa di fagioli e spuma di cipolla che riprendeva i sentori del piatto principale.

Quindi il Risotto, Triglie di scoglio, Olive Taggiasche, Capperi e Lemongrass che non ci ha entusiasmato nel complesso e da cui ci si aspettava di più. Triglia in particolare di eccessiva sapidità e risotto di base piuttosto anonimo. Anche qui un piattino in abbinamento costituito da una rivisitazione del Cacciucco, caratterizzata da ottima materia prima ma da un intingolo di sapore poco definito.

Manzo Chianino: Tartara, Taglio di Bistecca, Aspic: sinceramente poco interessante, con il taglio di bistecca che avremmo preferito meno tenace e con, serviti in un piattino a parte, la tartara e l’aspic che nulla hanno aggiunto a quanto abbiamo già assaggiato nella vita sull’argomento.

Come pre-dessert un rinfrescante Sorbetto di Anguria su Coulis di Lampone e Cialdina di Semi di Papavero e quindi la portata più interessante del pranzo, lo Zuccotto, Amarene, Mascarpone e Cioccolato un dolce assai stimolante, di grande carattere, quel carattere che, come detto, non abbiamo riscontrato nel resto del pranzo.

A chiudere, la piccola pasticceria.

In conclusione un ambiente molto bello, una cucina tecnicamente corretta ma che ha manifestato pochi elementi di interesse e che non ci ha “ emozionalmente ” toccato, ma che in fin dei conti piace ( almeno a sentire gli entusiastici commenti di una coppia di anglofoni seduta accanto a noi ) e di questo ovviamente siamo i primi ad essere contenti.

Forse, semplicemente non siamo noi la tipologia di clienti a cui un ristorante del genere “guarda”.
La media voto del nostro pranzo sarebbe stata 14.5; noi diamo un 15, di stima.

Alcuni piatti in immagini:

Amuse bouche.

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Astice

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Caciucco

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Fagioli e cipolla

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Tortelli

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Risotto

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Manzo

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Manzo…tartara e aspic

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…Zuccotto

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il pregio : La vista sulle colline toscane.

il difetto : Cucina priva di colpi d’ala

Arnolfo – Fratelli Trovato
via XX Settembre, 50
Colle di Val d’Elsa (SI)
Tel. e fax 0577920549
Numero coperti 30
Chiuso : Martedi e mercoledi . Da fine Gennaio ad inizio Marzo . Da fine Luglio a metà Agosto
Prezzi : Menu degustazione: 105/120 Euro
Alla carta: 130 Euro
http://arnolforistorante.com/

Visitato nel Luglio 2009

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Ad Majora

Giovanni Gagliardi

7 Commenti.

  • VELAVALE4 Settembre 2009

    già qualcuno mi parlò di una cucina un pò stanca..

  • orson4 Settembre 2009

    E' così. Finire il menu degustazione fu davvero una fatica (anche avendo scansato quasi integralmente il bombardamento di ottimi pani). Senza neanche un piatto eseguito male, perché é chiaro che si tratta di fior di professionisti, ma senza neanche un piatto che risvegliasse dal torpore (ricordando alcune esperienze d'oltralpe non proprio entusiasmanti). Ha un suo posizionamento e anche una sua logica un ristorante così, ma come diceva Giovanni probabilmente non siamo noi i suoi clienti di riferimento. Eccellente, viceversa, la stanza e la colazione

  • luca4 Settembre 2009

    Stesse sensazioni in una visita di alcuni mesi fa, un locale dove si sta bene, un servizio premuroso e competente, ma dalla cucina nessuna emozione, anzi qualche piatto tipo il manzo chianino difficile da terminare. Tutt'altra musica la sera prima alla Certosa di Maggiano.

  • orson4 Settembre 2009

    Sfondi una porta aperta: come ho gia detto per Béchade è un'ottima base, in questo caso per andare da Lopriore ed emozionarsi non poco...

  • giancarlo maffi db94 Settembre 2009

    assolutamente d'accordo con il 14,5 che non avrei riportato a 15 per stima, se non con quel colore grigio che vi ho suggerito. se continuate con recensioni di ex grandi ristoranti di buon livello si renderà necessario l'uso di quell'affascinante colore. non vi chiedero' le percentuali d'uso:-))

  • Puccio6 Settembre 2009

    La cialdina del sorbetto ricorda molto l'appetizer dei roca (che però era con sesamo tostato...)

  • giovanni gagliardi7 Settembre 2009

    Ristoranti però spesso onorati da altissimi punteggi sulle guide cartacee . E quindi certificare (andandoci di persona altrimenti sarebbe impossibile) una certa difformità tra quello che è e quello che dovrebbe essere è uno dei compiti di un sito come questo secondo me. Ad Majora

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