OstiNati, e contrari

Calici di resistenza

Perché ci vuole una certa ostinazione per resistere alle tentazioni, invero piuttosto scialbe, di questo momento storico. Ci vuole di barricarsi nella propria identità sociale, che non è social, e restare il più possibile defilati, lontani dalla popolarità spesso grossolana, se non volgare, della contemporaneità. 

Perché ci vuole una certa cocciutaggine per smontare una spalla di maiale senza sporcarsi né sgualcirsi la camicia come ha fatto quella sera Anselmo Bocchi davanti alla platea accorsa presso l’oratorio barocco del San Tiburzio, a Parma, per godersi lo spettacolo: l’atto di nascita di questi OstiNati, e dunque contrari per vocazione, osti contemporanei ma solennemente radicati nel proprio territorio, di cui perpetuano tanto la conoscenza quanto l’attaccamento. 

Contrari all’omologazione del non-luogo, soprattutto, e alle cose imposte nel gusto come nelle opinioni. Perché se è vero, com’è vero, che buona parte della crisi contemporanea proviene dal declino del senso del gusto, la strada da loro tracciata altro non ha che il bello come suo obiettivo strategico e, di conseguenza, la libertà di pensiero a esso connessa: più prosaicamente, si dirà, la bellezza del buon bere e del territorio che quel bere rappresenta come ha anche ricordato Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma che fu il primo, tra le istituzioni, a riconoscere la qualità, e la necessità, soprattutto, di questa rete, sostenuta anche da un accorato Gae Saccoccio e alla presenza del vate del Pinot nero casentinese Federico Staderini.

Un rete sancita dunque oggi, agli atti, ma che esiste da molto, per lo meno da quando, 18 anni orsono, un gruppo di amici scelse di identificarsi in un comune senso del gusto e nel tempo dare vita a quei “Vini di Vignaioli” che a Fornovo riunisce artigiani del vino da tutto il Vecchio Mondo e visitatori anche dal Nuovo. Lo stesso Salone che si terrà quest’anno l’1 e il 2 novembre e che potrà contare su un’anticipazione piuttosto “ostinata”, proprio a Parma, dal 29 ottobre. 

In alto i calici, dunque, alla nuova resistenza degli OstiNati, all’anagrafe: Tabarro, Osteria Virgilio, Osteria Oltrevino, Cantina Canistracci, Tcafè, Croce di Malta, Vineria Giramondo, Tra l’uss e l’asa, Officina alimentare dedicata, Chourmo enolibreria, Enoteca la Piricucca, Agriturismo La longarola, Trattoria della Torre, Cortex bistrot.

La Galleria Fotografica:

 

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