Osteria Francescana

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

19/20

PREGI
La capacità di saper leggere e aggiornare la tradizione gastronomica italiana come pochi.
DIFETTI
Il costo molto elevato dell’esperienza se si opta per la degustazione di vini in abbinamento.

La cultura come ingrediente imprescindibile del cuoco del futuro

Questo assunto, divenuto il leitmotiv ricorrente nei menù post-pandemici di Massimo Bottura, si è ormai consolidato come la sua dichiarazione d’intenti più autentica e radicale. Lo Chef modenese lo ha ribadito con costanza negli ultimi anni, e oggi lo traduce in un percorso gastronomico concreto e rigoroso: Miseria e Nobiltà. Al centro di questa nuova proposta risiede un’altra convinzione fondante della filosofia di Bottura: il cibo non è mero nutrimento per il corpo, ma veicolo imprescindibile di memoria e identità. Ogni portata si configura come un dispositivo sensoriale che evoca emozioni profonde attraverso dettagli infinitesimali – un aroma, una spezia, una texture – che, integrati in una composizione estetica di rara finezza e intelligenza, si trasformano in autentiche madeleine proustiane,  quella memoria involontaria che si attiva senza uno sforzo consapevole, attraverso i sensi, e che può far riaffiorare emozioni e ricordi con una forza sorprendente.

A questa dimensione evocativa si affianca una componente ludica costante: nei nomi dei piatti, nella costruzione delle porzioni, nell’equilibrio inatteso tra forma e sostanza. Ogni portata è inoltre accompagnata da un racconto, reso vivido da un servizio di sala impeccabile, elegante e partecipe, che si configura come elemento chiave dell’esperienza complessiva. La cucina di Bottura, pur profondamente radicata nell’identità emiliana e italiana, si apre a una decostruzione critica e a una reinterpretazione che si avvalgono di tecniche contemporanee e contaminazioni globali. La creatività non è mai fine a se stessa: è sempre al servizio della narrazione, dell’identità culturale e dell’emozione autentica.

Miseria e Nobiltà

Il titolo del menù rimanda esplicitamente alla celebre commedia napoletana di Eduardo Scarpetta (1890), resa immortale dalla trasposizione cinematografica di Mario Mattòli e Totò. Da questo riferimento Bottura costruisce un racconto culinario che esalta l’equilibrio dialettico tra risorse modeste e sapienza elevata, tra ingredienti umili e intuizioni nobili. Come chiarisce nel messaggio introduttivo rivolto ai commensali: «La cucina italiana è il perfetto equilibrio tra miseria e nobiltà: miseria nelle risorse, nobiltà nel saperle valorizzare».

Complessità filologica e rigore concettuale sottendono questo percorso evocativo che presenta colpi d’ala, degni delle creazioni migliori dell’Osteria, come il primo piatto di pasta dal titolo Dove vuole andare questa pasta e fagioli? I fagioli si trasformano in un formato di pasta a forma di fagiolo, realizzata con farina di legumi essiccati. La cottura risottata e la mantecatura con midollo e brodo denso, rifinite con olio di cavolo nero e levistico, reinventano la tradizione con un risultato sorprendente ed emozionante. Colpisce anche La Genovese: versione contemporanea del classico partenopeo, concentrata, stratificata ed essenziale. La cipolla, protagonista assoluta, è sublimata da tecniche di lunga cottura e riduzione. Mentre il podio di golosità lo occupa Jazz Duck: improvvisazione sull’anatra che coniuga memoria e libertà creativa. Si apre con un’anatra dalla pelle croccante, accompagnata da una salsa a specchio ispirata alla cucina di Mirella Cantarelli, magnifica, da mangiare, a suon di scarpetta, con il mini-panettone con grasso d’anatra, semplicemente lussurioso. Interessantissimi anche i dolci, con un predessert degno di nota ribattezzato Fast Bees, Slow Honey: riflessione intensa e giocosa sul mondo delle api, sul tempo e sulla dolcezza, che si svela tra sorprese di consistenze e differenti tonalità tra le quali il miele è sempre protagonista.

Un percorso, questo, che riconferma la lucidità evocativa e creativa di Massimo Bottura, la cui carriera – piaccia o meno – si è imposta come trionfale nel panorama gastronomico globale. A testimonianza di ciò, si ricorda l’omaggio di Grant Achatz, tre stelle Michelin e figura leggendaria della cucina contemporanea, che ha dedicato a Bottura e all’Osteria Francescana un intero menù celebrativo nel suo locale Next di Chicago, rievocando alcune delle creazioni più iconiche del cuoco modenese.

Miseria e Nobiltà dell’Osteria Francescana non è solo un menù che sorprende per tecnica e composizione, ma è un invito a riflettere, a ricordare e a riconoscere nel cibo una forma d’arte viva, permeata di memoria, pensiero e gioco. Conferma definitiva che l’alta cucina, quando animata da una visione autentica e da un profondo senso di responsabilità culturale, mantiene una rilevanza imprescindibile.

Il tutto in un ambiente intriso d’arte, sempre più affascinante, dove un servizio di sala giovanissimo e di indiscutibile professionalità, si dimostra, dall’inizio alla fine, all’altezza del cadre, lasciando trasparire entusiasmo ed empatia.

IL PIATTO MIGLIORE: Dove vuole andare questa pasta e fagioli?

La Galleria Fotografica:

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Orazio Vagnozzi

Mancato goleador ed ex partner di una società di consulenza internazionale ha trasformato in passione la sua ossessione per buona cucina e grandi vini. Ama condividere con gli amici i vini della sua cantina. Passione Gourmet, di cui è Presidente e Direttore della guida vini, gli ha offerto l’opportunità di parlare di alcuni dei grandi vini da lui bevuti.

2 Comments

  1. Gianluca Bonini ha detto:

    Sarebbe molto bello condividere assiduaMENTE il vostro viaggio enogastronomico, ma lreputo la controparte finanziaria smodatamente esosa e spiritualmente fuorviante per lo sprovveduto consumatore, per cui mi approccero’ a questa tematica in modo più creativo e alternativo.

  2. Nomen Omen ha detto:

    Ma solo a me sembra che faccia sempre le stesse cose ma dando un nome diverso?

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

19/20

Premium

PREGI
La capacità di saper leggere e aggiornare la tradizione gastronomica italiana come pochi.
DIFETTI
Il costo molto elevato dell’esperienza se si opta per la degustazione di vini in abbinamento.

INFORMAZIONI

PREZZI

Prezzo medio alla carta 350€

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