Passione Gourmet Carignano - Passione Gourmet

Carignano

Ristorante
via Carlo Alberto 35, Torino
Chef Davide Scabin
Recensito da Claudio Persichella

Valutazione

16.5/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • L’opportunità di assaggiare la cucina di un grandissimo chef, di quelli che hanno fatto la storia.

Difetti

  • Il costo, molto importante.
  • Il menu immutato rispetto alla nostra ultima visita dell'anno scorso.
Visitato il 11-2024

Bagliori di grandezza

Iconoclasta, originale, poliedrico, spregiudicato, irrequieto, Davide Scabin ha incarnato per almeno tre lustri, a cavallo del secolo, la capacità visionaria di intendere e sentire la cucina come mezzo di espressione personale, mai omologato, fondendo tradizione e innovazione in un blend unico filtrato da sensibilità e genialità (e per una volta il termine non ci appare qui usato a sproposito) che ha fatto epoca in quella che era la splendida oasi di cucina avanguardista italiana del Combal.zero. Emozione e conoscenza: Langa roll, Rognone al gin, Black is black, Tataki di melanzana, Hambook, Cyber egg sono solo alcuni tra i piatti, anzi creazioni, che hanno contribuito a forgiare l’immaginario gastronomico collettivo del primo ventennio del ventunesimo secolo tracciando un virtuale viatico che si prefiggeva l’abbattimento di confini e barriere. Tutte le storie, e non fanno eccezione le attività lavorative, seguono una parabola che ha una fase ascendente cui segue un climax e, inevitabilmente, una fisiologica stabilizzazione propedeutica al termine di essa.

I riflessi di una grande cucina

Qui, al Carignano, del Grand hotel Sitea di Torino, è possibile assaggiare un menù – purtroppo identico allo scorso anno – che permette di godere ancora dei bagliori della cucina di Scabin. Il menù chiamato LGBT#1 (Long Gourmet Brainstormng Time) prevede un percorso, definito di Up and down, che non ha un andamento classico bensì una progressione che prevede dapprima pietanze più strutturate che poi declinano mano mano verso preparazioni più leggere dal gradiente di acidità maggiore. Qui si stagliano nette alcune intuizioni come Ostriche, banana verde, chorizo piastrato, zuppa al latte di cocco, lemongrass e zenzero, un piatto le cui suggestioni si compongono armonicamente secondo un disegno coerente e, soprattutto, compiuto che si avvale dell’accompagnamento del Sauternes che rifinisce in modo definitivo il caleidoscopio di sapori evocato dallo Chef. Ottimo l’Arrosto di foie servito con un mix di pomodori diversi e da un basilico saltato in padella dalla fresca e sapida nota. Didattico il Ristretto di manzo e gallina (servito nella versione 9.3 della gradazione scabiniana) che, servito prima freddo, in assolo, evidenza le note proteiche e grasse mentre successivamente, servito caldo, completa una zuppa fredda di cinque tipi di cipolla evidenziandone il proprio côté vegetale. Diversamente interessante la parte dolce (il Mango alla brace) alternativa a una chiusura col salato (Astice scottato, frappè di peperone, gelatina di fondo bruno e tartufo nero) senz’altro più convincente per chiudere l’esperienza che permette un tuffo nella cucina di un grandissimo chef i cui fasti ancora si riverberano sul presente.

IL PIATTO MIGLIORE: Ostrica, banana verde, chorizo piastrato, zuppa al latte di cocco, lemongrass e zenzero.

La Galleria Fotografica:

3 Commenti.

  • * 1 Anonimous27 Novembre 2024

    Descrizione dei piatti belli passo dopo passo millimetrica è vintage ''(espressione a mò di complimento ^_^ un pò scuola avanguardistica nouvelle cuisine !!chef che ha fatto storia nella cucina italiana e non solo Davide Scabin , prezzi altini . )''

  • Nomenomen28 Novembre 2024

    Come scritto bene nell’articolo, la parabola di Scabin è sotto gli occhi di tutti e ad oggi, per me, non vale più di un 15. Sorry. A questo punto, fossi al suo posto, farei solo cavalli di battaglia alla carta e un menu stagionale.

  • Nancy J29 Novembre 2024

    per quanto mi riguarda questo menu è una bomba, e io l'ho mangiato, posso provarlo, non scrivo tanto per scrivere (e se è per questo ho mangiato anche il Ral, che aveva dei piatti incredibili). Sui prezzi alti, facendosi i conti sono 10 piatti (e sottolineo piatti con porzione quasi da ordine alla carta, non dieci assaggini degustazione) a una media di 26 euro a piatto, e se vai in qualsiasi ristorante di fascia buona non spendi tanto di meno. Non bisogna per forza fare il pairing se non si vuole spendere altri 140 euro (io e il mio compagno abbiamo preso infatti una buona bottiglia pagando il giusto). Il menu nei 260 euro comprende tutto, aperitivo, acqua di alto livello, dopocena e senza limiti di ordine per gli extra sia prima che dopo cena. Capisco a chi può dare noia non poter scegliere alla carta, ed è un conto, è comprensibile, ma a me personalmente questo nuovo Scabin sta piacendo molto.

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