Passione Gourmet Emidio Pepe - Passione Gourmet

Emidio Pepe

Vino
Recensito da Elio Ghisalberti

60 anni di continuità stilistica

Probabilmente non è un caso unico. Scavando nel ricco panorama enologico del Belpaese, si potranno trovare altre cantine che possono vantare 60 anni di attività vitivinicola interpretata seguendo i principi che ne hanno ispirato la nascita. Pur tuttavia, ad Emidio Pepe ed alla sua famiglia tutta al femminile, figlie (Daniela e Sofia) e nipoti (Chiara e Elisa) che ne hanno raccolto il testimone negli anni, vanno riconosciute tenacia, coerenza, continuità qualitativa e stilistica fuori dal comune, in questo sì la cantina che porta il nome e cognome di colui che la fondò nel 1965 può certificarsi come unica.

Innesto in campo per vigneti a pergola

Sofia Pepe, per 35 anni a fianco del padre nei lavori quotidiani di campagna e cantina, ha raccontato con passione la storia della cantina durante un tout di degustazioni organizzate per festeggiare l’anniversario. “Dopo avere lavorato con il padre, e prima ancora con il nonno, papà Emidio si è messo in proprio nel 1964. Conosceva il valore e quindi il potenziale delle uve di Trebbiano e di Montepulciano che gli passavano tra le mani: gli piangeva il cuore vedendole svilire nella produzione di vini da taglio o tutt’al più da bersi giovani. Sicuro che la terra d’Abruzzo avesse una forte vocazione alla viticoltura, scommise sull’invecchiamento per restituire valore economico e sociale alle uve, specialmente al Montepulciano”. In regime biodinamico praticamente da sempre, anche nei vigneti rinnovati persiste la forma di allevamento a pergola abruzzese, rivelatasi più adatta al cambiamento climatico (i grappoli rimangono protetti dall’insolazione). “Mio padre ha conservato l’antica pratica dell’innesto in campo che consiste nell’innestare i vitigni sul portainnesto solo quando quest’ultimo ha già sviluppato un apparato radicale profondo. Ciò ha consentito di fissare il patrimonio genetico dei tre vitigni che coltiviamo: Montepulciano, Trebbiano e Pecorino. Vigneti che hanno più di 50 anni e da cui continuiamo ad attingere le marze per i nuovi impianti. Chi lo farà mai più ora che il tempo è sempre più tiranno”.

Lunghi affinamenti tra cemento e legno

A proposito di tempi, anche in cantina Emidio Pepe vi ha insegnato a non avere fretta. “Dalla prima vendemmia non abbiamo mai cambiato il metodo di vinificazione. Tutto viene effettuato manualmente, senza l’ausilio di macchine, dalla raccolta alla diraspatura fino alla pigiatura. Fermentazioni con lieviti spontanei in vasche di cemento vetrificato che per noi rappresentano da sempre anche la casa ideale per l’evoluzione e l’affinamento del vino: né acciaio né legno, i nostri vini vedono solo cemento”. E il vetro naturalmente quando vanno in bottiglia… ”Certamente, una fase per noi fondamentale soprattutto per il Montepulciano d’Abruzzo. Non effettuando alcuna filtrazione prima dell’imbottigliamento per non depauperare il vino delle sue proprietà e caratteristiche, per i vini lasciati riposare a lungo in cantina procediamo all’eliminazione del deposito con la decantazione. Bottiglia per bottiglia, ovviamente manualmente”.

Viticultura di montagna vista mare

L’azienda coltiva può 17 ettari di vigna suddivisi in vari appezzamenti nei dintorni della cantina. Si avvalgono del clima particolarmente favorevole della campagna di Torano Nuovo che si avvale della DOCG Colline Teramane: dieci chilometri inlinea d’aria dal Mar Adriatico e a venti dal Gran Sasso, dove l’incontro tra brezza marina e venti freddi provenienti dalla montagna assicurano un’ottima escursione termica giornaliera. Suoli argillosi-calcarei di medio impasto garantiscono alle radici di penetrare in profondità. Produzione media annuale tra le 80 e le 90mila bottiglie.

La masterclass

Per una cantina che può fare affidamento su 40 annate ancora presenti in cantina, per lo più ancora disponibili anche alla vendita, organizzare una degustazione a ricordo e celebrazione dei 60 anni non ha comportato problemi di reperimento. Semmai l’imbarazzo della scelta delle annate. Per la masterclass che si è svolta presso il ristorante Da Vittorio a Brusaporto alle porte di Bergamo, la tristellata insegna della famiglia Cerea, sono state selezionate 4 annate di Montepulciano d’Abruzzo, dalla più recente del 2010 alla più invecchiata del 1979 passando per la 2007 e la 1993, e 2 annate del Trebbiano d’Abruzzo, la “fresca” 2013 e la 2004.

Tutte straordinariamente vitali a partire proprio dalla più “âgé” del 1979 che ha regalato ai partecipanti l’emozione della longevità raggiunta in perfetto surplace. In perfetto equilibrio di maturazione il Montepulciano 1993; di gran piacere ma ancora in divenire dell’armonia tannica il 2004 ed il 2010. Se possibile, ancora più intrigante l’assaggio del Trebbiano, in particolare quello del 2013 che a distanza di dieci anni dalla vendemmia ha portato a compimento l’evoluzione unendo freschezza e concentrazione, frutto e sapidità. Vini che confermano l’intuizione di Emidio Pepe, riconoscendogli a livello internazionale il valore del lavoro portato avanti con tenacia e convinzione da 60 anni.

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