Under10: Trebbiano d’Abruzzo e Le Perréon
Piacevolezza ed Eleganza
Trebbiano d’Abruzzo 2019 – Masciarelli
Masciarelli è il titolo di un capitolo di storia d’Abruzzo, prima ancora che il nome di un’azienda. Fu Gianni Masciarelli, per primo, a scommettere sulla viticoltura regionale e ad investire tutto su essa. Fu lui uno dei primi a battersi per la vinificazione delle proprie uve, fino ad allora destinate per lo più alla vendita fuori regione cosicché le altre zone viticole d’Italia potessero ricavarne dei tagli utili ai propri scopi. È per questo che, ancora oggi, il nome Masciarelli riecheggia quale fiero vessillo di una viticoltura di qualità, capace di osservare le proprie uve e la propria terra, e di interpretarle. Si originano così numerose etichette, ciascuna con la sua identità. Dal vino più semplice, al più complesso. Oggi vi proponiamo una delle sue creazioni più beverine, piacevoli e “quotidiane”, il Trebbiano d’Abruzzo.
Naso fresco, piacevole. Gioca il suo carattere gioviale tra le note di pesca bianca, banana, ananas e fiore di sambucoIl sambuco è un genere di piante tradizionalmente ascritto alla famiglia delle Caprifoliacee, che la moderna classificazione filogenetica colloca nella famiglia Adoxaceae. I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica. Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante che è molto usata in Tirolo, in Carnia... Leggi, sull’omogeneità di una tela gessosa. La bocca si veste di sapidità, con questo Trebbiano d’Abruzzo. In seconda battuta è la freschezza a trainare il sorso, che risulta scorrevole e di grande beva. Perfetto per un fresco aperitivo estivo. Lo consigliamo in abbinamento a torte salate a base di zucchine o asparagi, ma anche a una frittata porri e patate.
Su Tannico: 7,90€
Beaujolais-Villages Rouge “Le Perréon” 2018 – Domaine de la Madone
Siamo nella regione vitivinicola francese del Beaujolais, regno incontrastato del Gamay, vitigno dalle sfaccettature ingannevoli che paiono dapprima semplici e poi rivelano una complessità inaspettata. Il Domaine de la Madone ben conosce le potenzialità di tale bacca, con vigneti di proprietà da più di 500 anni. Oggi l’azienda conta 28 ettari in totale, con viti che vanno dai 15 fino ai 100 anni di età che compongono un patrimonio storico, oltre che viticolo, che estende la sua firma anche in territorio borgognone, proponendo una rosa di vini varia ed elegante. Eleganza è, infatti, la parola d’ordine di questo Beaujolais, purezza di Gamay proveniente da diverse parcelle di proprietà.
L’amarena, la marasca, la ciliegia e poi la rosa rossa, il pepe nero e una profumata traccia di muschio: la complessità suadente di questo Gamay Noir mostra il suo sovoir-faire, tutto francese. L’ingresso di bocca è deciso, tanto sapido quanto morbido. L’ottimo equilibrio si attua sulla solidità di un corpo statuario, pieno, vestito di un’espressione aromatica perfettamente corrispondente all’olfatto, persistente di una scia vibrante, sapida. Accompagna egregiamente un filetto di fassonaIl Fassone è una razza bovina piemontese, molto pregiata. In Piemonte il fassone era profondamente legato alla vita e alle tradizioni contadine di molte comunità piemontesi grazie alla triplice attitudine della razza, in grado di fornire latte, carne e forza lavoro. La carne di questa razza di bovino è tenera e magra, certamente rinomata.... Leggi.
Su Tannico: 9.90€