Passione Gourmet Alici Cucina Mediterranea - Passione Gourmet

Alici Cucina Mediterranea

Ristorante
via Magna Grecia 562, Santa Venere, Capaccio Paestum
Chef Giovanni Prearo
Recensito da Giacomo Bullo

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Posizione strategica vicino al parco archeologico.
  • Carta dei vini giustamente incentrata su una proposta campana.

Difetti

  • Reiterazione di alcuni elementi all'interno della sequenza.
Visitato il 03-2024

(Quasi) tipico cilentano

È tutto un meraviglioso carosello di fregi, timpani, capitelli e colonne uno meglio dell’altro passando dalla celebre Tomba del Tuffatore fino alle strade su cui millenni fa passeggiavano gli antichi abitanti di Posidonia, alla romana Paestum, su cui oggi scorrono le frotte di turisti da mezzo mondo in doverosa contemplazione. La visione è talmente maestosa che sia la calca che l’offerta commerciale gravitante intorno alla zona non riescono a ottundere la grande bellezza che sgorga da questi luoghi.

A ciò va aggiunta anche la brillante vitalità degli ultimi anni, osservata in ampio spettro sulla nuova primavera campana, tratteggiando sempre meglio cardo e decumano della nuova prospettiva enogastronomica nella Piana del Sele. Magica per storia, come Paestum, quanto ricca di biodiversità agricola alle porte del Cilento, dove questa storia è ambientata. Terre antiche che hanno saputo essere custodi non solo di monumentali bellezze ma anche scrigno di prodotti e materie prime di rara bontà, grazie a un florido terreno riconquistato dalle vaste paludi. In via Magna Grecia 562 dove appunto si irradia il parco archeologico di Velia e Paestum, nella costellazione dei locali turistici che assiepano i lati delle strade, ha trovato collocazione Alici Cucina Mediterranea dove, a più riprese, su insegne e menù recita il mantra “Tipico cilentano”. Il locale si inserisce in un ecosistema di flussi turistici, come detto all’inizio, davvero massivi. Tuttavia l’obbiettivo del cuoco Giovanni Prearo è quello di poter presentare una proposta dove lo spazio creativo viaggia saldo al fianco dell’ingrediente qui principe. Ambiente e sala faticano a trovare coerente coniugazione oscillando tra ristorante e lounge bar a causa di una miscellanea davvero varia di stili e con un servizio a tratti incerto, dovendo anche gestire una proposta alla carta enciclopedica per numero di piatti.

Ingrediente principe

La nostra visita si inserisce nel periodo dell’anno dove il magnifico carciofo, qui chiamato il “Tondo” è al suo massimo dell’espressività stagionale, pertanto ben venga la reiterazione dell’elemento, seppur con una certa variabilità tecnica. Le Alici marinate al limone, peperoncino e clorofilla di prezzemolo sono indiscutibile prova di quanto la materia da queste parti regni sovrana. Lo sono anche gli Spaghetti, vongole e asparago selvatico di montagna. Grazie all’anima selvaggia e amaricante di quest’ultimo son in grado di restituire un piacevole mari e monti per nulla scontato, lasciando ampio palcoscenico tanto alla vongola quanto all’asparago. Più complesso inquadrare piatti che nel percorso di degustazione difficilmente trovano logica sequenziale o adombramento della materia. La Mozzarella di bufala, sancta sanctorum, forse più dei templi vicini di Poseidone ed Era, soffre una temperatura di servizio troppo bassa che inficia testura e orizzonte gustativo di un prodotto che da queste parti solitamente è comune manifesta bontà. Non aiuta anche il gazpacho di pomodoro a diluire ancor più il prodotto, azzoppando ulteriormente il latticino. Anche il Carpaccio di spigola patisce la marinatura eccessiva con il limone ambivalente per pesce e carciofo in accompagnamento. Interlocutori infine il Rombo e la spigola servite insieme ad un blando purè di patate e carciofo, dove la cottura delle carne delicata del rombo e della spigola scontano di un eccessivo tempo di cottura.

Sul capitolo della pasticceria Alici Cucina Mediterranea invece è in grado di offrire un validissimo e goloso Cannolo sia per struttura della cialda sia per opulenza lattica della ricotta di bufala, abbinandosi a una marmellata di limoni e zafferano della Piana. Concludiamo questa nostra prima esperienza da Alici auspicando di poter trovare nelle prossime visite una nuova veste maggiormente incentrata sulla concretezza. Ben consapevole del ruolo e della responsabilità che la cucina in questa regione da sempre ricopre, senza cedere alla tentazione del massiccio turnover turistico. Ancor più nel grande mare magnum di un luogo di ampia visibilità proprio com’è Paestum. Un nuovo dinamismo per questa insegna su cui incentrare, appunto, il “tipico cilentano”.

IL PIATTO MIGLIORE: Spaghetti con le vongole e asparago di montagna.

La Galleria Fotografica:

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