Trattoria al Cacciatore

VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
L’utilizzo di prodotti locali e racconto del territorio.
La carta dei vini.
DIFETTI
Alcune stoviglie molto belle ma scomode.
La parte dolce che merita una revisione.

Il territorio

La Trattoria al Cacciatore della Famiglia Sirk è una tappa imprescindibile per chi veramente vuol scoprire la zona del Collio Goriziano. Leggermente isolata dalla cittadina di Cormons, La Subida è un angolo di paradiso in mezzo al verde. L’acetaia, l’osteria La Preda, un maneggio e gli appartamenti dell’hotel: tante piccole casette in mezzo al bosco per un soggiorno all’insegna della natura e della tranquillità. Nella struttura principale si trova la Trattoria al Cacciatore, un locale caldo e accogliente, dove legno e quadri delle parti scaldano quanto il camino crepitante e ci si sente subito a casa. Merito di Josko e Loredana che hanno sognato di essere un punto di riferimento per la gastronomia del territorio negli anni ‘80, e dei loro figli Tanja e Mitja che, assieme allo Chef Alessandro Gavagna, continuano nella loro missione.

Nel bosco

La Trattoria al Cacciatore offre due possibilità di menù degustazione e in entrambi i casi l’opportunità di decidere se concedersi cinque o sette portate. L’offerta calza a perfezione con le esigenze del commensale che potrà scegliere un menù più classico a dispetto di uno più contemporaneo, e viceversa. I piatti sono generosi, concettualmente atti a soddisfare la pancia più che la mente ingrassando di burro e latticini e sgrassando con le volatili di casa, comunque sempre confortanti.

Gli Zlirkofi, ovvero i tortelli della valle Idrija, sono spessi e callosi, pieni di morbida farcitura di patate e lucidi di burro: un passaggio in cui la bocca fatica a trovare la giusta pronuncia, ma non c’è sforzo alcuno nell’assaggio. Nel Toc in braide le farine di cinquantino e pignoletto creano una morbida polentina, nobilitata da freddi pezzetti di foie gras, burro e Montasio, innescando un gioco di caldo/freddo, grassezze e salivazioni. Il Cervo, la trota e il pistacchio è un piatto succulento, che si evolve in bocca passando dal ferroso/sanguigno, che in masticazione esplode con le uova di trota in salinità iodate, glissanti nella dolcezza: un gran piatto. Meno entusiasmo la parte dolce, un po’ sotto tono rispetto al resto della proposta. Ottimo il pairing di vini. Tra i tanti, oltre al Friulano Sirk, la Vitovska di Radovič, Morus Alba dei Vignai da Duline, il verduzzo di Bressan e il Ramandolo di Filippon.

La Trattoria al Cacciatore, immersa nel suo bosco, è come gli alberi che la circondano, fortemente radicata nel suo territorio e nei suoi modi. I suoi rami generosi pullulano di frutti e li offrono ai loro avventori con naturale grazia e gentilezza, felici di essere servite al prossimo.

IL PIATTO MIGLIORE: Il Cervo, la trota e il pistacchio.

La Galleria Fotografica:

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Marco Bovio

Sono l'insieme di mille passioni, che convergono tutte nel punto esatto che si trova tra coltello e forchetta. Cuoco e non chef, vivo il cibo cercando di non chiamarlo food e con curiosità provo ogni giorno ad imparare qualcosa di nuovo. Mangio da quando sono nato, e l'appetito non mi è ancora passato.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
L’utilizzo di prodotti locali e racconto del territorio.
La carta dei vini.
DIFETTI
Alcune stoviglie molto belle ma scomode.
La parte dolce che merita una revisione.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione da 5 portate a 75€ e da 7 portate a 90€

Prezzo medio alla carta 90 €

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