Valutazione
Pregi
- L’impiego esclusivo della materia prima della Tenuta.
- La celebrazione in chiave moderna della cucina della Tradizione.
- L’impronta Bio e “Sostenibile”.
- Servizio premuroso e professionale.
Difetti
- La carta dei vini, eccessivamente toscano- e "borrocentrica".
La celebrazione del territorio
Questo bellissimo ristorante “gourmet”, sito in uno degli scenari più suggestivi del mondo, risiede nel cuore dell’antico Borgo Medievale della Valdarno Aretina all’interno dell’omonimo Relais&Chateaux. Qui protagonista assoluta, appena varcata la soglia, è la risplendente cucina “a vista” diretta dall’Executive Chef Andrea Campani, nativo di Montevarchi, che impiega materie prime locali e in primis i prodotti dell’orto della Tenuta. Progetto che ha conseguito la Certificazione BIO dal 2015 e che, inizialmente ideato ad uso esclusivo della famiglia Ferragamo, oggi si estende per la superficie di ben 3 ettari.
Ottimo benvenuto da parte di tutto il personale di sala e del sommelier Leonardo Lazzerini, facente le veci del Direttore di Sala Stefano Redditi assente per il vernissage di un nuovo ristorante della proprietà, a Creta. Anch’egli Toscano DOC, che ha illustrato i menù aiutando l’ospite nella comprensione della celebrazione autoctona, biologica e sostenibile che anima questo luogo.
Passeggiando al Borro
Appena accomodati, squisita ouverture constante di una piccola sfera tiepida di Pane fritto ripieno di mozzarella fior di latte e fiori di zucca. Tre le scelte di degustazione offerte: “Passeggiando al BORRO” improntata su proposte di terra, “Il Mare Toscano” su quelle Ittiche e, infine, “La nostra storia in 7 assaggi”, che celebra un viaggio di sette portate secondo le preferenze del cliente.
Circa il primo menù succitato, schiude il pasto “Il Nostro Uovo BIO”, consistente in un Tuorlo fritto fondente su una profumata e densa pappa al PomodoroLa pappa al pomodoro è una tipica zuppa contadina a base di pane, pomodoro e olio extravergine, caratteristica della regione Toscana.... Leggi; a seguire il Carpaccio di cinghiale marinato con insalata di radici, polenta soffiata e salsa al vino rosso, piatto in perfetto tema autunnale; proseguono la cena sapidi Tortelli ripieni di coda di bovino brasata su crema di Parmigiano-Reggiano e scaglie di tartufo nero seguiti da un superbo Controfiletto di cervo, cotto alla perfezione, topinambur, salsa al vino rosso e frutti di bosco, omaggio definitivo al territorio e al menù scritto in capo. Abbiamo preferito concludere il desinare, in alternativa al dessert, con un primo piatto di impronta rustica e succulenta, anche se esteticamente avulsa dal contesto: “Mezze candele al ragout di faraona” le cui tenerissime carni hanno appagato lautamente il palato.
A tutto pasto, il rosato Bolle di Borro: un Metodo Classico da uve 100% Sangiovese maturate 60 mesi sui lieviti il cui perlage è risultato fine e persistente.