Valutazione
Pregi
- Carta dei vini intelligente e a buoni prezzi.
- La magnifica vista su Sirolo e l’Adriatico.
Difetti
- Rotta non tradizionale e di non immediato raggiungimento.
Nello splendido paesaggio del Monte Conero, la bella realtà capitanata da Luca Sancricca
La vista su Sirolo e l’Adriatico, dall’alto del Monte Conero, è un’esperienza oltremodo appagante. Vale la pena percorrere le strade non sempre confortevoli che conducono sulla sommità dei Sibillini, dove poter ammirare uno scenario che ha davvero pochi eguali in Italia. In questo contesto assume ancor più significato trovare una realtà come quella de La Ginestra in Fiore, grazioso e inaspettato ristorante capitanato da Luca Sancricca, cuoco abile e dall’ottima tecnica, con esperienze di rilievo in importanti cucine dello Stivale, tra cui Cracco.
Sancricca è persona molto disponibile e intelligente, sentendolo parlare si coglie una visione assai pratica e diretta della cucina, senza sacrificare una tecnica messa al servizio prima di tutto del commensale. Perché quella de La Ginestra in Fiore è una cucina classica, diretta, senza fronzoli, nella quale la parola d’ordine è garantire sicura riconoscibilità dei sapori per non stranire l’ospite meno avvezzo. Il che potrebbe tramutarsi in una semplificazione eccessiva, dai tratti banali, manchevole di qualche scintilla personale atta a garantire identità riconoscibile al menù, ma il pericolo è presto scampato grazie a quella stessa tecnica che regala delle preparazioni intelligenti nella loro immediatezza.
Prendiamo l’esordio, l’ottimo Scampi marinati con gazpacho di cocomero, crema di bufala, marshmallow al limone, foglia di ostrica e cialda al basilico: un piatto che rivendica la propria mediterraneità, giocando su una rotondità gustativa innalzata dalla marinaturaMetodo di cottura senza calore. La carne e/o il pesce vengono lasciati macerare in un liquido con l’aggiunta di una componente acida o alcolica. La marinatura a secco prevede invece un bilanciamento di sale e zucchero a ricoprire l'ingrediente principale per diverse ore.... Leggi degli scampi in succo di agrumi, capace di conferire una lieve nota acida in contrasto con la consistenza delle carni, seguita dalla nota vegetale della foglia d’ostrica e dalla croccantezza della cialda. Un piatto elegante e ben realizzato.
Stessa conferma l’abbiamo trovata negli ottimi Casoncelli alla curcuma ripieni di melanzane alla parmigiana, polpo grigliato affumicato su crema di brie e pomodori confit. La pasta, tirata a mano, ha presentato uno spessore non troppo fine, dunque capace di conferire una consistenza persistente a ogni boccone, dalla quale la melanzana ha manifestato una bella rotondità gustativa, di stampo dolce, capace di inframmezzarsi con la nota affumicata del polpo. In chiusura lunghezza del brie ingentilita nuovamente dalla dolcezza dei pomodori. Un piatto riconoscibile e immediato ma assai riuscito nella sua golosità e confortevolezza.
Ben eseguito anche il dessert, Semifreddo al caprino con cuore cremoso al pistacchio affumicato, salsa al lampone e crumble al riso soffiato, capace di alternare giochi di consistenze tra morbidezza e croccantezza, al netto di un delicato contrasto tra la parte lattica ovina e l’acidità del lampone.
Chiudiamo con una nota sul servizio in sala, ottimo nell’alternare levità e professionalità innalzando l’esperienza a momento di convivialità in linea col contesto rinvigorente e bucolico della location, cui vi invitiamo a prendere parte.