Valutazione
Pregi
- I prodotti provenienti dalla masseria.
- La suggestiva location.
Difetti
- La difficoltà nel trovare posto.
Un’autentica Masseria Salentina
Si fa sempre più fatica a trovare posti autentici, custodi delle antiche tradizioni culinarie, specialmente in quelle mete battute dal turismo. In Salento ad esempio sono pochissime le realtà ancora genuinamente tradizionali, e tra queste va annoverata sicuramente la masseria Le Stanzie.
“Stanzie” come le numerose stanze di questa masseria nell’entroterra salentino, sapientemente ristrutturata e attiva nel campo della ristorazione da più di 40 anni. Appena arrivati ci si accorge di essere in un‘azienda agricola ben rodata con allevamenti equini e ovini e numerose coltivazioni che rispettano il ciclo delle stagioni.
Una tavola dai sapori semplici ma inusuali
Durante la nostra visita, in un uggioso fine settimana di settembre ci hanno accolto i ciuffi di pomodori gialli appesi alle pareti ad asciugare (per poter poi essere consumati nei mesi invernali). Come nelle tavole contadine di un tempo, qui non esiste una carta delle vivande, bensì una serie di preparazioni che cambiano giornalmente in base al raccolto e alle stagioni. Unica concessione alla politica autarchica della masseria è la carta dei vini, con molte referenze non soltanto regionali.
Si parte con una carrellata di antipasti, tutti ottimi e nel solco della tradizione come i friggitelliI friggitelli sono una particolare varietà di peperone verde, dolce non piccante e amarognolo in Italia centrale e meridionale. Si usa mangiarli interi, come antipasto o come contorno, fritti in olio d’oliva (da qui il nome) senza alcun impanatura e con un pizzico di sale. Sono chiamati anche friarelli, puparuoli friarelli o friggerelli e non sono da confondere con i... Leggi ripassati con i pomodori gialli o le verdure cotte al forno a legna e condite con il pan grattato. Eterea la ricotta di pecora, dal sapore deciso invece il primosale fatto col latte di capra.
Tra i primi piatti una sostanziosa lasagna cotta al forno a legna e l’immancabile purea di fave con le cicorie. La vera sorpresa, tuttavia, è arrivata con i secondi piatti, perfettamente cucinati, dal gusto diretto e non così comune: indimenticabile la capra alla pizzaiola cotta nella pignatta così come le morbide polpette di cavallo al sugo.
Un location affascinante con una buona cucina, da non mancare se si passa da queste parti e si ha la fortuna di trovare posto, perché i coperti sono pochi e si esauriscono in fretta