Passione Gourmet Marco Bottega - Aminta Resort di Genazzano - Passione Gourmet

Marco Bottega

Ristorante
via Trovano 3, Genazzano (RM)
Chef Marco Bottega
Recensito da Claudio Persichella

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Una valida risorsa nel cuore della campagna romana dove provare una notevole cucina classica saldamente legata al territorio.
  • La cantina di ragguardevole rilievo, frutto di un duraturo e instancabile lavoro dello chef.

Difetti

  • L’imbarazzo della scelta da una carta dei vini ricca di tante bottiglie di valore.
Visitato il 04-2021

L’oasi gastronomica dell’Aminta Resort

La storia imprenditoriale della famiglia Bottega e dell’Aminta Resort, in quel di Genazzano, cominciata diversi decenni fa, nel 2008 si è avvalsa del decisivo arrivo di Marco Bottega che decide di aggiungere alla banchettistica, fiore all’occhiello della struttura, un’anima più meditata e personale.

Lo chef, dopo esperienze formative del livello di Salvatore Tassa, Taverna del Capitano, Alain Passard, Anthony Genovese e Massimo Bottura, ha preso in mano le redini del complesso con l’intenzione di creare, nel tempo e attraverso la propria ferrea determinazione, una vera oasi gastronomica. Lo sforzo è stato coronato dal successo essendo egli riuscito, in tutta evidenza, a mettere a frutto assai proficuamente le conoscenze accumulate nel corso delle preziose esperienze passate.

Al fine di comprendere appieno il suo percorso non si può prescindere dal menzionare l’evidente, forse anche divorante passione dello chef, la stessa che l’ha portato a realizzare questa vera e propria maison nella campagna romana dove offrire, distillato, il meglio di essa.

Il meglio della campagna romana

Qui il territorio infatti la fa da padrone e, osservando rigorosamente l’andamento delle stagioni e la selezione fatta dall’azienda agricola, parte integrante del Resort, diventa il substrato fondamentale su cui Bottega ha elaborato la propria idea di cucina.

Lo stile è di chiara inclinazione classica, abilmente interpretata attraverso il proprio magistero, non disgiunto da un tocco personale che ne lascia apprezzare ulteriormente il talento.

In un percorso a mano libera potrà, così, capitare di assaggiare delle ottime animelle con le cime di rapa che forniscono valida base per amplificare il gusto, modulandolo, della golosa frattaglia o di apprezzare sentitamente degli splendidi fagottini che, per fattura e farcitura, restano a lungo impressi nella memoria.

Ottimo anche il carciofo la cui variazione sul tema vede magnificato il nobile ortaggio nelle varie e convincenti declinazioni, impeccabilmente eseguite, o il colombo allo spiedo di succulenta ed essenziale semplicità.

Da menzionare, tra i dolci, le verdure croccanti cotte in brodo di miele e zenzero accompagnate da un crumble al cioccolato e da una squisita mousse all’amarena.

Notevole la carta dei vini la cui corposa entità, frutto del certosino lavoro dello chef effettuato nel corso degli anni, offre l’ampia opportunità, grazie a varietà e profondità di annate, di poter scegliere tra bottiglie di sicuro valore, per accompagnare degnamente il pasto e per offrire, oltre al livello della cucina, motivo ulteriore per tornare in questa placida risorsa, debitamente lontana dal caos cittadino.

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