Marco Bottega
Valutazione
Pregi
- Una valida risorsa nel cuore della campagna romana dove provare una notevole cucina classica saldamente legata al territorio.
- La cantina di ragguardevole rilievo, frutto di un duraturo e instancabile lavoro dello chef.
Difetti
- L’imbarazzo della scelta da una carta dei vini ricca di tante bottiglie di valore.
L’oasi gastronomica dell’Aminta Resort
La storia imprenditoriale della famiglia Bottega e dell’Aminta Resort, in quel di Genazzano, cominciata diversi decenni fa, nel 2008 si è avvalsa del decisivo arrivo di Marco Bottega che decide di aggiungere alla banchettistica, fiore all’occhiello della struttura, un’anima più meditata e personale.
Lo chef, dopo esperienze formative del livello di Salvatore Tassa, Taverna del Capitano, Alain Passard, Anthony Genovese e Massimo Bottura, ha preso in mano le redini del complesso con l’intenzione di creare, nel tempo e attraverso la propria ferrea determinazione, una vera oasi gastronomica. Lo sforzo è stato coronato dal successo essendo egli riuscito, in tutta evidenza, a mettere a frutto assai proficuamente le conoscenze accumulate nel corso delle preziose esperienze passate.
Al fine di comprendere appieno il suo percorso non si può prescindere dal menzionare l’evidente, forse anche divorante passione dello chef, la stessa che l’ha portato a realizzare questa vera e propria maison nella campagna romana dove offrire, distillato, il meglio di essa.
Il meglio della campagna romana
Qui il territorio infatti la fa da padrone e, osservando rigorosamente l’andamento delle stagioni e la selezione fatta dall’azienda agricola, parte integrante del Resort, diventa il substrato fondamentale su cui Bottega ha elaborato la propria idea di cucina.
Lo stile è di chiara inclinazione classica, abilmente interpretata attraverso il proprio magistero, non disgiunto da un tocco personale che ne lascia apprezzare ulteriormente il talento.
In un percorso a mano libera potrà, così, capitare di assaggiare delle ottime animelle con le cime di rapa che forniscono valida base per amplificare il gusto, modulandolo, della golosa frattaglia o di apprezzare sentitamente degli splendidi fagottini che, per fattura e farcitura, restano a lungo impressi nella memoria.
Ottimo anche il carciofo la cui variazione sul tema vede magnificato il nobile ortaggio nelle varie e convincenti declinazioni, impeccabilmente eseguite, o il colombo allo spiedo di succulenta ed essenziale semplicità.
Da menzionare, tra i dolci, le verdure croccanti cotte in brodo di miele e zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi accompagnate da un crumble al cioccolato e da una squisita mousse all’amarena.
Notevole la carta dei vini la cui corposa entità, frutto del certosino lavoro dello chef effettuato nel corso degli anni, offre l’ampia opportunità, grazie a varietà e profondità di annate, di poter scegliere tra bottiglie di sicuro valore, per accompagnare degnamente il pasto e per offrire, oltre al livello della cucina, motivo ulteriore per tornare in questa placida risorsa, debitamente lontana dal caos cittadino.
La Galleria Fotografica:
Pane a lievitazione di 36 ore: pizzetta con pomodorino datterino, ricotta e semi di sesamo, aceto balsamico e cipolla, rosmarino, guanciale e patate burro salato e olio evo Aminta: leccino, molaiola e itrana. Amuse bouche: Sfera di pane e formaggio, salsa di pere ai tre pepi, terrina di foie con salsa ai mirtilli e croccante alla nocciola, focaccia con caciocavallo ed erbe spontanee, crema di yogurt di capra con crioestrazione di basilico e caviale osetra royale, bignè speziato con estratti di bosco. Particolare: una patata che voleva essere un tartufo. Baccalà mantecato, hummus di ceci, terra di olive e verdure croccanti (cotte tutte separatamente in brodo vegetale profumato al cardamomo). Animelle brasate con doppia consistenza di cime di rapa. Uovo croccante alle erbe aromatiche, crema di patate all’alloro, tartufo nero. Particolare. Lumache, aria di prezzemolo, polvere di rabarbaro, zafferano, lattuga, prezzemolo. Foie alla mantovana: crema di zucca, mostarda di mele campanine, amaretto. Il carciofo: scottato in padella, fritto alla giudea, alla matticella cotto sotto la cenere e ridotto in crema, la sua polvere. Fagottini ripieni di cacciagione (lepre e cervo) salsa al Parmigiano, estratto di erbe. Petto di colombo allo spiedo, mela cotta. La sua coscia con puré di patate e tartufo nero. Piccola Royale di lepre. Orto: mousse all’amarena, morbido al latte, crumble al cioccolato, verdure croccanti cotte in brodo di miele e zenzero. Pane, fieno e camomilla, tuile al caffè. Petit fours: cheese cake ai frutti rossi, tartufo al cocco, cannolo alle mandorle ripieno al cioccolato bianco, sfoglia ai mirtilli, cioccolatino al mou salato. Un rosé di valore. Una piacevole sorpresa. Un valido accompagnamento per i secondi. Interno. Esterno. Castello Colonna a Genazzano.