Passione Gourmet Cantina Bosio Franciacorta, Franciacorta - Passione Gourmet

Bosio Franciacorta

Vino
Recensito da Thomas Coccolini Haertl

“Cantinando” in Franciacorta 

Andando per cantine, possono essere tanti i criteri di scelta all’interno di una determinata zona vitivinicola. Uno di questi è l’individuazione del fulcro territoriale di appartenenza.

Viaggeremo dunque con questo criterio fra i produttori di vino e iniziamo spumeggianti, entrando in Franciacorta. Prima dell’era del Metodo Classico (dagli anni ’60), questo territorio era già coltivato a vite, ma si producevano solo vini fermi. La DOCG è arrivata nel 1995 e oggi si estende per 2.900 ettari a Chardonnay, Pinot nero e, in minima parte, a Pinot bianco ed Erbamat.

Il territorio è nella parte meridionale del Lago d’Iseo, suddiviso fra 19 comuni della provincia di Brescia, con un suolo di origine morenica che regala mineralità all’uva. Già nel 1570 il medico bresciano Girolamo Conforti descriveva la tecnica dei vini a fermentazione naturale in bottiglia, briosi con le loro bollicine, nel suo testo “Libellus de vino mordaci”. E nel cuore di Corte Franca, a est di Timoline, sotto la Riserva Naturale Torbiere del Sebino, si trova la Società Agricola Bosio, fondata dal nonno Girolamo, anch’esso.

Un nome, un destino, in fatto di bollicine

Dal 1998 l’azienda è condotta dalla terza generazione, Laura e Cesare Bosio, agronomo, la figura di riferimento in vigna e in cantina. Con loro inizia un processo di trasformazione e incremento delle superfici vitate, fino agli attuali 20 ettari. Una crescita graduale, costante, con al centro dell’attenzione il controllo della qualità, per arrivare alle attuali 120.000 bottiglie annue. Laura invece si dedica alla parte commerciale e trasmette la filosofia aziendale fino al cliente finale. Le etichette sono 11, di cui 8 spumanti, i Curtefranca DOC Bianco e Rosso, infine il Zenighe, un taglio bordolese che prende il nome dalla sua zona di origine.  

Quanto ai Metodo Classico, alla base della produzione non millesimata c’è il Brut etichetta oro, 90% Chardonnay e 10% Pinot nero, e il Satèn, tipologia nata espressamente in Franciacorta. 100% Chardonnay, e caratterizzata da una pressione al di sotto delle 5 atmosfere il cui nome, azzeccatissimo, si deve all’impossibilità di utilizzare il termine Crémant, destinato solo a Francia e Lussemburgo.

Bosio Franciacorta Satèn

È l’etichetta argento di Bosio, un riuscitissimo entry level volutamente non millesimato con dosaggio di 5 gr/l, 12,5% Vol. dove entrano tutte le zone vitate a Chardonnay della cantina e quella denominata “Boschetto” pari a un 1/5 della cuvée. Il vino fa un passaggio in legno dalla vendemmia all’assemblaggio, per circa 6 mesi, in barrique di seconda, terza e più rotazioni. L’elegante, tipica cremosità delle bollicine concede ampio spazio all’olfatto, con l’evidente nota di fiori bianchi e un delicato sentore di vaniglia, senza mai eccedere nell’utilizzo di lieviti per non coprire la sua caratteristica freschezza.

Bosio Franciacorta Nature Millesimato 2016

È l’etichetta verde. Composto da 70% Chardonnay e 30% Pinot nero, senza fermentazione malolattica e 42 mesi sui lieviti (sboccatura novembre 2020); il 2016 è stata un’annata fresca e ricca e il dosaggio, effettivamente a zero, non esplicita note acide eccessivamente vibranti, segno che l’attenta selezione in vigna e la perfetta maturazione delle uve, in questa zona centrale della Franciacorta, non abbisogna di effetti speciali al palato. Oltre alla caratteristica mineralità di questi spumanti, si apprezza la gentile rotondità data dalle note di miele d’acacia con lieviti sempre in equilibrio, seppure la sosta prolungata ora ci riconduca a un palato più complesso e una persistenza finale lievemente sapida.

Arrivati a questo punto occorre precisare che nello stile di Bosio, tutti gli spumanti vengono sboccati con aggiunta del solo vino dalla stessa annata, dunque niente liqueur d’expedition. 

Bosio Franciacorta Rosé Millesimato 2016 e Rosé Pas Dosé Riserva Girolamo Bosio 2011

Etichette rosa e rosa antico, sono rispettivamente per il Rosé 2016 e per Rosé Pas Dosé Riserva Girolamo Bosio 2011. 100% Pinot nero dai 6 ettari di famiglia, si distinguono fra loro da subito, nel bicchiere. Il primo è un rosa tenue (buccia di cipolla) ottenuto dalla macerazione a freddo, fino a 48 ore, che all’olfatto libera immediate note di ciliegia selvatica, una deliziosa amarena mai con la sensazione del sotto spirito. Rimane sempre fresco, grazie anche a solo 2 gr/l di zuccheri.

Quanto alla Riserva – di cui vengono imbottigliate solo 2000 e 200 magnum – si presenta di colore più acceso e ambrato, eccellente risultato di tre giorni di macerazione dopo aver lasciato l’uva più a lungo sulle piante e, poi, 7 anni sui lieviti (sboccatura gennaio 2019) e una cuvée per 2/3 vinificata in bianco. Qui il Pinot nero prende le tipiche note di sottobosco, con sentori di ribes e sfumature agrumate. Un vino di grande complessità, con persistenza significativa e una ricercata delicatissima nota di ossidazione che si concede anche ad abbinamenti certamente particolari.

Bosio Franciacorta Extra Brut Millesimato Boschedòr 2015

L’etichetta nera esalta più di tutti il contrasto della cornice dorata, per il più equilibrato dei tagli, un classico 50% Chardonnay e Pinot nero con sosta minima di 30 mesi sui lieviti (sboccatura novembre 2019). Si presenta di colore giallo intenso, dorato e con il dosaggio di 2 gr/l lo si può assimilare a un Pas Dosé, tanto da lasciare sempre un palato finemente sapido, arricchito nella lunga persistenza dalle tonalità di frutta secca e delicato biscotto dei lieviti selezionati. Questa stessa cuvée è la base della prestigiosa Riserva B.C. 2007 di casa Bosio.

Bosio Franciacorta Pas Dosé Riserva Girolamo Bosio 2012

È l’etichetta oro antico, la prima delle Riserva, in questo caso dedicata al nonno fondatore. L’annata ritenuta perfetta non ha richiesto passaggi in legno, solitamente predisposti per questa selezione con 70% Chardonnay e 30% Pinot Nero, con oltre 6 anni sui lieviti (sboccatura gennaio 2019). Come tutti i Metodo Classico di Cesare Bosio, questa riserva esalta al massimo il perlage finissimo, ricco e longevo nel calice. Il territorio regala mineralità e i lieviti lasciano un palato arricchito da sentori di mandorla e nocciola che arrotondano elegantemente la piacevole acidità.

Bosio Franciacorta Dosaggio Zero Riserva B.C. 2007

Il top di gamma, etichetta bianco perla, supera il prestigioso traguardo dei 10 anni di sosta sui lieviti (sboccatura marzo 2018). Dunque 50% di Chardonnay e Pinot Nero partendo dalla cuvée del Boschedòr. Ne sono state imbottigliate solo 1500; è davvero la perla della cantina, proprio come la sua etichetta. Le bollicine divengono finissime, consistenti come una crema; all’olfatto è complesso, persino ampio, mentre al palato è intenso e molto persistente, decisamente evoluto alla perfezione. La lunga nota finale tostata, di mandorle fino alla noce moscata, con quella delicata e sottile punta amarognola, lascia presagire piacevoli serate di meditazione.

1 Commento.

  • Paolo Fresu: incontro con l’artista - VertigoMagazine.it2 Agosto 2022

    […] il FRANCIACORTA BOSIO Pas Dosé Riserva “Girolamo Bosio” DOCG dalla lunga sosta sui lieviti. Unitamente a […]

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