Valutazione
Pregi
- La possibilità di fermarsi in una delle suite del boutique hotel.
- La qualità dei lievitati.
Difetti
- Alcune disattenzioni nelle cotture, non sempre perfette.
- La location esterna.
Una solida realtà ai piedi delle piste da sci
Madesimo e Stefano Masanti sono legati da un filo indissolubile: se da un lato lo chef deve parte del suo successo di pubblico alla località sciistica e ai flussi turistici a essa connessi, dall’altro la cittadina montana può vantare una offerta gastronomica completa e di eccellenza a tutto tondo, e per tutte le tasche. Oltre al ristorante, Masanti ha creato un boutique hotel, una officina gastronomica e una bakery che offrono una varietà di prodotti di assoluto pregio.
Fare alta ristorazione da queste parti è sicuramente una sfida, con non pochi ostacoli, legati in primis a un pubblico perlopiù stagionale. Infatti, Il Cantinone è aperto solo nei mesi invernali, mentre da aprile ad ottobre lo chef si trasferisce alla guida della cucina di una tenuta vinicola in California.
Una cucina di montagna, ma non troppo
Appena giunti al Cantinone colpisce l’ospitalità e l’accoglienza che vengono riservati all’avventore. Il locale ha due salette molto eleganti e finemente apparecchiate. La cucina si ispira alla tradizione e pesca a piene mani tra i prodotti che la Valchiavenna offre, con qualche piacevole divagazione extraterritoriale.
Ottimi nella loro semplicità, i salumi “home made” in apertura del pasto, morbida e profumatissima la bresaola da abbinare ad un fresco drink a base di gin. Tra le portate principali, le più riuscite e interessanti sono quelle dove ci si discosta maggiormente dai canoni della cucina tradizionale, come il carpaccio di cervo che trova un inusuale, ma azzeccato, contrappunto nel gambero rosso crudo e nell’acidità data dal frutto della passione. Millimetrica l’esecuzione dell’uovo morbido cotto a bassa temperatura con crema di castagne.
Un filo troppo avanti invece la cottura del luccio perca; buono ma scolastico l’agnello con indivia e bagna caudaLa bagna cauda è una preparazione tipica piemontese a base di acciughe e aglio. Una "salsa calda" che si tradizionalmente si serve accompagnata da verdure fresche e cotte. La Delegazione di Asti dell’Accademia Italiana della Cucina, in data 7 febbraio 2005, ha registrato una ricetta “da ritenersi la più affidabile e tramandabile”. Depositata a Costigliole d’Asti, per 12 persone contempla 12 teste di... Leggi. I dessert, sebbene molto golosi, peccano un po’ di eleganza: tra questi, però, spicca il semifreddo ai biscotti di Prosto, ben bilanciato dalla genziana.
Un plauso per i lievitati, di pregevole fattura e per la vasta carta dei vini, che a una profonda selezione regionale affianca originali proposte extra-regionali, con particolare attenzione alla Francia.