Vitantonio Lombardo

VALUTAZIONE

Cucina Classica

Cucina Moderna

15/20

16/20

PREGI
Grande interpretazione gastronomica del territorio.
Location suggestiva ed elegante.
Bellissima esperienza di sala.
DIFETTI
Difficoltà nel raggiungere il ristorante (ZTL e pochi parcheggi).

La cucina di un girovago di nome Vitantonio Lombardo  

Classe 1979, lucano di Savoia di Lucania, passa la sua vita “gastronomica” lontano da quella casa dove i genitori contadini e la nonna gli avevano trasmesso quell’amore per la terra, e per la cucina, che si rivelerà tratto distintivo della sua carriera ai fornelli.

Un percorso iniziato a Bagno di Romagna da Paolo Teverini, poi proseguito da Silver Succi fino ad arrivare alla corte di Gianfranco Vissani e attraverso cui ha appreso tecnica, stile e sensibilità nel trattamento della materia prima nonché un approccio “diverso”, personale alla cucina. È forte il richiamo del Sud quando inizia l’avventura alla Locanda Severino di Caggiano (Salerno), luogo della consacrazione con la Stella Michelin ma l’obiettivo è il ritorno nella propria terra, finché nel 2018 nasce Vitantonio Lombardo Ristorante a Matera.

Un matrimonio che appare perfetto quello tra uno chef talentuoso ed eclettico, che ama la tradizione ma senza farsi mancare una lettura moderna e più internazionale della cucina italiana e una città magica, ricca di storia, ma protesa verso una dimensione nuova e comunitaria grazie al “ruolo” di Capitale della Cultura 2019. Una città che ospita oggi una magnifica grotta e uno chef che l’ha trasformata in un bellissimo ristorante dove la pietra bianca trionfa ovunque e l’eleganza e l’essenzialità caratterizzano la cucina a vista e le due sale. Qui che si muove anche il fido Donato Addesso, assieme allo chef sin dai tempi di Locanda Severino. Grande uomo e maître di sala, Donato è empatico e discreto, custode dei segreti della cucina e appassionato nel trasmettere, con trasporto, la storia di ogni piatto. 

Cuore, testa e pancia 

Ne viene fuori una cucina distintamente del Sud, morbida ed equilibratamente sapida con punte di dolcezza e qualche acidità, in armonia con l’equilibrio generale del piatto. 

Mi è caduto l’uovo nell’orto e Steccafisso con baccalà, peperoni e lamponi segnano l’inizio goloso del menu e aprono la strada all’arcinota Pizza in black – nera a causa dall’impasto col carbone vegetale – con spuma di ricotta e tartufo omaggio a Black is Black dello stimato amico Davide Scabin. Il Risotto con burro, alici e fichi, un pelo sbilanciato sulla dolcezza, lascia decisamente il passo a una grande interpretazione di un piatto della tradizione fin troppo banalizzato: le orecchiette che, in questo caso, sono arricchite da un estratto di cime di rapa, emulsione di ricci di mare e burrata accompagnate con il pane all’aglio nero.

Emozioni nel piatto, ma non solo, quando arriva Per Frank, piatto simbolo di Vitantonio Lombardo dedicato alla memoria di Frank Rizzuti, chef scomparso prematuramente, amico e prima Stella Michelin della Basilicata: il piatto, una pasta mista in zuppa di crapiata, bisque di gamberi, crema di foie gras, pesto di prezzemolo e tartare di gamberi è ricco e con un sapore deciso ma risulta elegante e, in ogni senso, commovente. L’astice e il galletto con peperone, zenzero e Campari è un “simpatico” gioco che cattura l’attenzione per l’inusuale quanto riuscito connubio mentre Miseria e Nobiltà porta nel piatto un filetto di vitello affumicato alle erbe, animella, purè di patate aromatizzato al tartufo e una deliziosa riduzione di Aglianico, che vale da sola l’intero piatto. La chiusura è affidata al Raviolo dolce ai due pomodori, sorbetto al basilico e ricotta salata: dolcezze, acidità e freschezza in un dessert tutt’altro che semplice.

Cuore (Matera è bellissima e rapisce), testa (Capitale della Cultura 2019) e pancia (Vitantonio Lombardo penserà a voi) saranno validi motivi per programmare una visita in Basilicata.

La galleria fotografica:

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Francesco Zito

Pugliese temporaneamente a Milano dal 2001. Assaggiatore per diletto. La finanza ed il private equity lo impegnano quando non è intento a programmare il prossimo weekend alla scoperta dello chef e del nuovo piatto da provare. Non esiste cena che possa finire senza un gin tonic.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

Cucina Moderna

15/20

16/20

PREGI
Grande interpretazione gastronomica del territorio.
Location suggestiva ed elegante.
Bellissima esperienza di sala.
DIFETTI
Difficoltà nel raggiungere il ristorante (ZTL e pochi parcheggi).

INFORMAZIONI

PREZZI

Menu degustazione: 5 portate 85€, 7 portate 100€ , 9 portate 115€, 12 portate 130€
Alla carta: 85€

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